M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio su “NM”: "Adda passà 'a frittata"
11.11.2021 20:09 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ci risiamo. Non so se il nuovo virus in circolazione, analogamente al suo omologo cinese, sia stato costruito in laboratorio. Sicuramente è molto contagioso e in un biennio così pandemico non se ne sentiva assolutamente il bisogno. Parlo di una cecità sospetta che oramai pare stia colpendo la classe arbitrale che di partita in partita sembra affetta da questa rara patologia che non consente di vedere rigori, falli da cartellino rosso, ammonizioni, entrate violente e persino l’orologio per calcolare il recupero da dare. Per molti si tratta di Orsatite, una malattia che non permette di vedere da vicino. Per altri invece siamo nella Mazzolenite, un rarissimo virus che annebbia la vista e occlude le trombe di Eustachio al punto da non far sentire il Var, soprattutto a spalti gremiti. Anche domenica sera al Maradona, Giovanni Ayroldi di Molfetta, non è riuscito a vedere due rigori (uno in particolare sacrosanto), falli ai limiti del regolamento da parte dei veronesi e finanche l’orologio, se è vero che invece di assegnare sei minuti di recupero ne dava soltanto quattro, nonostante le cinque sostituzioni nei minuti finali. Insomma una frittata esibita davanti alle telecamere degna dei migliori chef, anzi dei migliori cheffoni. Nel recente congresso internazionale di oculistica tenutosi a Brescia, si è discusso della urgenza di consegnare  ai fischietti  lenti graduate adeguate. E mentre la stampa romana insisteva sull’obbligo dell’intervento di cataratte  a tutti gli arbitri in circolazione, Trentalange e Rocchi si mostravano più tiepidi spingendo per la visita oculistica settimanale al centro oftalmico di Coverciano. Anche i presidenti di serie A partecipavano al simposio. Per quello rossonero gli arbitri non hanno bisogno di nulla perchè ci vedono benissimo. Invece per Friedkin e Agnelli non ci sarebbero alternative al laser. Il punto ora è capire se c’è la volontà di guarire oppure no dalla frittata settimanale preparata da Doveri e company. Qualcuno obietterà che anche in Europa gli svarioni arbitrali sono all’ordine del giorno. Si pensa già a un vaccino ma per ora l’Aia e la Uefa non avrebbero ancora trovato l’antidoto giusto. E intanto la frittata viene servita ad ogni occasione. Quella di domenica contro il Verona è stata indigesta, piena di spezie e condita da polemiche tra Tudor e Spalletti che dopo pochi minuti aveva già capito come sarebbe stata la direzione arbitrale. Insomma avrebbe detto Eduardo: adda passà ‘a frittata! 

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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11/11/2024 - 20:09

NAPOLI - Ci risiamo. Non so se il nuovo virus in circolazione, analogamente al suo omologo cinese, sia stato costruito in laboratorio. Sicuramente è molto contagioso e in un biennio così pandemico non se ne sentiva assolutamente il bisogno. Parlo di una cecità sospetta che oramai pare stia colpendo la classe arbitrale che di partita in partita sembra affetta da questa rara patologia che non consente di vedere rigori, falli da cartellino rosso, ammonizioni, entrate violente e persino l’orologio per calcolare il recupero da dare. Per molti si tratta di Orsatite, una malattia che non permette di vedere da vicino. Per altri invece siamo nella Mazzolenite, un rarissimo virus che annebbia la vista e occlude le trombe di Eustachio al punto da non far sentire il Var, soprattutto a spalti gremiti. Anche domenica sera al Maradona, Giovanni Ayroldi di Molfetta, non è riuscito a vedere due rigori (uno in particolare sacrosanto), falli ai limiti del regolamento da parte dei veronesi e finanche l’orologio, se è vero che invece di assegnare sei minuti di recupero ne dava soltanto quattro, nonostante le cinque sostituzioni nei minuti finali. Insomma una frittata esibita davanti alle telecamere degna dei migliori chef, anzi dei migliori cheffoni. Nel recente congresso internazionale di oculistica tenutosi a Brescia, si è discusso della urgenza di consegnare  ai fischietti  lenti graduate adeguate. E mentre la stampa romana insisteva sull’obbligo dell’intervento di cataratte  a tutti gli arbitri in circolazione, Trentalange e Rocchi si mostravano più tiepidi spingendo per la visita oculistica settimanale al centro oftalmico di Coverciano. Anche i presidenti di serie A partecipavano al simposio. Per quello rossonero gli arbitri non hanno bisogno di nulla perchè ci vedono benissimo. Invece per Friedkin e Agnelli non ci sarebbero alternative al laser. Il punto ora è capire se c’è la volontà di guarire oppure no dalla frittata settimanale preparata da Doveri e company. Qualcuno obietterà che anche in Europa gli svarioni arbitrali sono all’ordine del giorno. Si pensa già a un vaccino ma per ora l’Aia e la Uefa non avrebbero ancora trovato l’antidoto giusto. E intanto la frittata viene servita ad ogni occasione. Quella di domenica contro il Verona è stata indigesta, piena di spezie e condita da polemiche tra Tudor e Spalletti che dopo pochi minuti aveva già capito come sarebbe stata la direzione arbitrale. Insomma avrebbe detto Eduardo: adda passà ‘a frittata! 

 

 

Gino Rivieccio

 

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