M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Avanti Napoli, senza pensare ad altro"
17.03.2022 17:03 di Napoli Magazine

NAPOLI - Una cosa l’abbiamo capita: il 4-3-3 mette tutti d’accordo. Anzi, se dipendesse da me, farei condurre al 4-3-3 le trattative per l’accordo tra Russia e Ucraina. Il negoziato lo farei avviare a Koulibaly e farei sedere al tavolo diplomatico Anguissa, Fabian e Lobotka, i più accreditati in questo momento a placare le acque. Purtroppo la guerra è una cosa ben più seria, nonostante qualche escremento veronese con lo striscione esposto all’esterno del Bentegodi avesse indicato nel golfo partenopeo un ghiotto bersaglio per Putin. L’obiettivo invece è stata la porta scaligera, colpita e affondata per ben due volte da un africano vestito d’azzurro. Mi auguro, ma ne sono abbastanza certo, che anche Spalletti finiti gli esperimenti, oramai fino alla fine della stagione, insista con lo schema tanto caro a Sarri e che permette assestati equilibri e maggiore sostegno all’invincibile centravanti nigeriano, a costo di sacrificare Insigne come è già successo domenica scorsa. Il Napoli deinsignizzato ha mostrato maggiore compattezza tra i reparti e soprattutto Fabian coperto e agevolato dai compagni di reparto, ha potuto esprimersi come sa fare meglio. Certo Lorenzo resta tra i maggiori fuoriclasse degli ultimi vent’anni ma personalmente ribadisco che, per le restanti nove partite, non sarà facile per lui trovare una collocazione iniziale in squadra. E il Canadà e la sua casetta c’entrano fino a un certo punto. Piuttosto c’è da chiedersi perché al Maradona la squadra, a differenza che in trasferta, continua a soffrire, come se la pressione di giocare in casa portasse a una stitichezza, a una ritenzione sotto porta inframezzata da improvvise amnesie e perdite di memoria. Una debolezza che né la scienza medica né Luciano Onder sanno spiegarsi. Un fenomeno che non si ripeterà contro l’Udinese sabato pomeriggio. Sarebbe un vero peccato, a tre punti dalla vetta, da qui alla fine sprecare punti in casa con squadre alla nostra portata. Vediamo quindi quali posso essere le contromosse che Spalletti da qui a maggio deve trovare per le prossime cinque partite fuorigrottesi per superare il mal di casa:

 

a) Giocare senza pubblico.

 

b) Giocare senza avversari.

 

c) Giocare senza palla.

 

d) Giocare solo con quelli che hanno sette palle.

 

e) Giocare senza quelli che fanno girare le palle.

 

f) Giocare senza inventarsi palle.

 

g) Giocare senza quelli che stanno sulle palle.

 

h) Giocare senza quelli che dicono le palle.

 

Il cammino da qui a maggio è ancora lungo. Ma la strada percorsa domenica scorsa nella città di Giulietta, mi sembra sia quella giusta. E non trascurando Mertens, che può essere l’uomo risolutivo al momento giusto.

 

Senza pensare al rinnovo.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

17/03/2024 - 17:03

NAPOLI - Una cosa l’abbiamo capita: il 4-3-3 mette tutti d’accordo. Anzi, se dipendesse da me, farei condurre al 4-3-3 le trattative per l’accordo tra Russia e Ucraina. Il negoziato lo farei avviare a Koulibaly e farei sedere al tavolo diplomatico Anguissa, Fabian e Lobotka, i più accreditati in questo momento a placare le acque. Purtroppo la guerra è una cosa ben più seria, nonostante qualche escremento veronese con lo striscione esposto all’esterno del Bentegodi avesse indicato nel golfo partenopeo un ghiotto bersaglio per Putin. L’obiettivo invece è stata la porta scaligera, colpita e affondata per ben due volte da un africano vestito d’azzurro. Mi auguro, ma ne sono abbastanza certo, che anche Spalletti finiti gli esperimenti, oramai fino alla fine della stagione, insista con lo schema tanto caro a Sarri e che permette assestati equilibri e maggiore sostegno all’invincibile centravanti nigeriano, a costo di sacrificare Insigne come è già successo domenica scorsa. Il Napoli deinsignizzato ha mostrato maggiore compattezza tra i reparti e soprattutto Fabian coperto e agevolato dai compagni di reparto, ha potuto esprimersi come sa fare meglio. Certo Lorenzo resta tra i maggiori fuoriclasse degli ultimi vent’anni ma personalmente ribadisco che, per le restanti nove partite, non sarà facile per lui trovare una collocazione iniziale in squadra. E il Canadà e la sua casetta c’entrano fino a un certo punto. Piuttosto c’è da chiedersi perché al Maradona la squadra, a differenza che in trasferta, continua a soffrire, come se la pressione di giocare in casa portasse a una stitichezza, a una ritenzione sotto porta inframezzata da improvvise amnesie e perdite di memoria. Una debolezza che né la scienza medica né Luciano Onder sanno spiegarsi. Un fenomeno che non si ripeterà contro l’Udinese sabato pomeriggio. Sarebbe un vero peccato, a tre punti dalla vetta, da qui alla fine sprecare punti in casa con squadre alla nostra portata. Vediamo quindi quali posso essere le contromosse che Spalletti da qui a maggio deve trovare per le prossime cinque partite fuorigrottesi per superare il mal di casa:

 

a) Giocare senza pubblico.

 

b) Giocare senza avversari.

 

c) Giocare senza palla.

 

d) Giocare solo con quelli che hanno sette palle.

 

e) Giocare senza quelli che fanno girare le palle.

 

f) Giocare senza inventarsi palle.

 

g) Giocare senza quelli che stanno sulle palle.

 

h) Giocare senza quelli che dicono le palle.

 

Il cammino da qui a maggio è ancora lungo. Ma la strada percorsa domenica scorsa nella città di Giulietta, mi sembra sia quella giusta. E non trascurando Mertens, che può essere l’uomo risolutivo al momento giusto.

 

Senza pensare al rinnovo.

 

 

Gino Rivieccio

 

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