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SHOW TIME - Gino Rivieccio: "Decreto Gufi pronto a vietare i rigori al Napoli"
11.11.2022 13:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - Non potendo fermare il Napoli con le buone, ci stanno provando con le illazioni e i sospetti. Da qui alla fine del campionato (speriamo che la sosta per i Mondiali raffreddi le gufate), dovremo aspettarci maldicenze sulle vittorie del Napoli da ogni latitudine. Hanno cominciato da Milano dove qualche autorevole (?) penna ha parlato di rigorini e favoritismi arbitrali. Anche da Torino, ringalluzziti dal nuovo ciclo bianconero inaugurato da Chiesa e compagni, parlano di azzurri sì, bravi, ma anche protetti dall’alto. Tutto questo dopo il rigore sacrosanto assegnato martedì ad Osimhen. Allora poiché sono napoletano e come diceva Shakespeare “L’uocchie so’ peggio de’ schioppettate“,  tra un corno, una capa d'aglio e un ferro di cavallo, già ho iniziato a fare tutti gli scongiuri del caso, che non si fermeranno neanche durante la sosta in Qatar. Temo che Ignazio La Russa, noto interista, unitamente a Matteo Salvini, inguaribile milanista, sarebbero capaci di inventarsi un decreto per vietare i rigori al Napoli. Oppure considerare i ritiri a Castel Volturno degli azzurri come illeciti che rientrerebbero nel decreto anti rave. Anche Spalletti, forte delle sue dieci vittorie consecutive, rischia. Dal Viminale potrebbe piovergli addosso un Daspo per aver militato in passato in una squadra russa e casomai aver mostrato qualche debolezza per Putin. E magari il ministro dell’Economia Giorgetti mandare gli ispettori delle finanze a casa di De Laurentiis per mettere un po’ a soqquadro la serenità del presidente azzurro. Che dagli U.S.A., a parte qualche tweet di congratulazioni, non apre bocca. E si gode i successi di questa squadra e gli imbarazzi di quella parte della tifoseria che fino a qualche mese fa voleva la sua testa. Giuseppe Marotta, noto scrittore napoletano, negli anni ’50 scriveva “A Milano non fa freddo“. A giudicare dall’andamento delle due squadre meneghine, direi che di freddo nella capitale della moda ce n’è tanto. Addirittura meno 11... Ma certo, il campionato è ancora lungo e come dice Allegri a gennaio si ricomincia daccapo. Infatti. a gennaio ricominceremo a macinare punti, a dispetto di gufi e soloni. Sempre che dal governo non s’inventino una norma ad personam che stabilisca che il Napoli non può più vincere lo scudetto a vita. Ma questa è tutta un’altra storia. E so che la Meloni, che fa sempre di testa sua, sotto sotto, ha spiccate simpatia azzurre. Un po’ come quel triangolino tricolore, che non vede l’ora di ritornare a festeggiare laddove trentadue anni fa si pianse per la gioia.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

11/11/2024 - 13:50

NAPOLI - Non potendo fermare il Napoli con le buone, ci stanno provando con le illazioni e i sospetti. Da qui alla fine del campionato (speriamo che la sosta per i Mondiali raffreddi le gufate), dovremo aspettarci maldicenze sulle vittorie del Napoli da ogni latitudine. Hanno cominciato da Milano dove qualche autorevole (?) penna ha parlato di rigorini e favoritismi arbitrali. Anche da Torino, ringalluzziti dal nuovo ciclo bianconero inaugurato da Chiesa e compagni, parlano di azzurri sì, bravi, ma anche protetti dall’alto. Tutto questo dopo il rigore sacrosanto assegnato martedì ad Osimhen. Allora poiché sono napoletano e come diceva Shakespeare “L’uocchie so’ peggio de’ schioppettate“,  tra un corno, una capa d'aglio e un ferro di cavallo, già ho iniziato a fare tutti gli scongiuri del caso, che non si fermeranno neanche durante la sosta in Qatar. Temo che Ignazio La Russa, noto interista, unitamente a Matteo Salvini, inguaribile milanista, sarebbero capaci di inventarsi un decreto per vietare i rigori al Napoli. Oppure considerare i ritiri a Castel Volturno degli azzurri come illeciti che rientrerebbero nel decreto anti rave. Anche Spalletti, forte delle sue dieci vittorie consecutive, rischia. Dal Viminale potrebbe piovergli addosso un Daspo per aver militato in passato in una squadra russa e casomai aver mostrato qualche debolezza per Putin. E magari il ministro dell’Economia Giorgetti mandare gli ispettori delle finanze a casa di De Laurentiis per mettere un po’ a soqquadro la serenità del presidente azzurro. Che dagli U.S.A., a parte qualche tweet di congratulazioni, non apre bocca. E si gode i successi di questa squadra e gli imbarazzi di quella parte della tifoseria che fino a qualche mese fa voleva la sua testa. Giuseppe Marotta, noto scrittore napoletano, negli anni ’50 scriveva “A Milano non fa freddo“. A giudicare dall’andamento delle due squadre meneghine, direi che di freddo nella capitale della moda ce n’è tanto. Addirittura meno 11... Ma certo, il campionato è ancora lungo e come dice Allegri a gennaio si ricomincia daccapo. Infatti. a gennaio ricominceremo a macinare punti, a dispetto di gufi e soloni. Sempre che dal governo non s’inventino una norma ad personam che stabilisca che il Napoli non può più vincere lo scudetto a vita. Ma questa è tutta un’altra storia. E so che la Meloni, che fa sempre di testa sua, sotto sotto, ha spiccate simpatia azzurre. Un po’ come quel triangolino tricolore, che non vede l’ora di ritornare a festeggiare laddove trentadue anni fa si pianse per la gioia.

 

 

Gino Rivieccio

 

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