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SHOW TIME - Rivieccio su “NM”: “Forza ragazzi, Diego da lassù vi guarda!”
03.03.2022 23:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - Napoli-Milan evoca ricordi che non vanno mai in prescrizione, riportandomi indietro nel tempo, più precisamente agli anni ’90 quando l’Extraterrestre gasava la sfida con appelli al pubblico, alla geopolitica, alla questione meridionale. Da un lato c’erano Gullit e Van Basten, dall’altro Lui e Careca. Purtroppo oggi quei campioni non ci sono più, ma soprattutto non c’è più il Dio del calcio che tante emozioni ha disseminato negli anni napoletani e non solo nella sfida contro la squadra dell’amico di Putin. L’Extraterrestre la partita cominciava a vincerla dal giovedi quando si proiettava in interviste velenose sul “sistema”, provocando gli avversari e le gazzette del nord e mettendo, sempre con intelligenza, quel po’ di veleno che rendeva più saporita la battaglia. Poi la domenica ci pensava sempre Lui ad arginare Baresi e compagni e a beffare Galli con un repertorio di giocate che ancora oggi su Youtube eccitano i nostri ormoni più di un filmato di Porn Hub. Oggi però abbiamo una compagine consapevole che la partita di domenica sera al Maradona vale mezzo campionato, che sarebbe da immaturi nascondersi ancora dietro lo schermo Champions ma che si può nominare serenamente quella parola che sulle nostre tavole manca da 32 anni. Basta crederci, come c’hanno creduto Insigne e soci domenica scorsa all’Olimpico quando dopo il pareggio laziale qualcuno deve aver pensato “Vade Pedro Satana“ occupando nei minuti finali l’area avversaria fino all’assedio e al gol capolavoro di Fabian. Certo, il Milan è molto più attrezzato della Lazio, non esibisce in difesa le lacune biancocelesti e ha sulle fasce dei cursori che mettono in difficoltà qualsiasi difesa. Ma noi siamo in cattedra, giochiamo in casa e abbiamo la certezza che questo può essere il momento buono per allungare. Dopo aver sprecato punti con Inter e Cagliari ora il Napoli sa che tutto può succedere. Una vittoria significherebbe staccare di tre punti i rossoneri e tenere a bada l’Inter, ma soprattutto vorrebbe dire una partita in meno e l’autocertificazione che potrebbe essere l’anno giusto per redigere l’atto notarile tricolore. Ricordo che all’epoca dell’Extraterrestre ero in forza, televisivamente, alla Fininvest (attuale Mediaset), e questa partita veniva sentita in terra rossonera come uno spauracchio. Una sera a cena con Galliani e altri due dirigenti di Via Turati, a conoscenza dei buoni rapporti che avevo con la squadra e con Ferlaino, il caro Cesare Cadeo al tavolo cercò di intercettare dalle mie parole qualche anticipazione sulla formazione che Bianchi avrebbe mandato in campo dopo l’allenamento che il Napoli aveva tenuto in un campetto adiacente l’hotel alle porte di San Siro. La mia risposta fu: “Si,Cesare, il Napoli gioca con Diego in porta, Diego e Dieguito terzini, El Pibe stopper, El Nino mediano, Diego Armando sulla fascia destra, a centrocampo il Fenomeno, centravanti l’Extraterrestre, col n. 10 Maradona e all’ala La Mano de Dios“. Mi guardò interdetto e sbiancando rispose: “Buona fortuna!“. Probabilmente pensando ai rossoneri. Forza ragazzi, Diego da lassù vi guarda e col Milan più che mai ci tiene a fare bella figura.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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03/03/2024 - 23:20

NAPOLI - Napoli-Milan evoca ricordi che non vanno mai in prescrizione, riportandomi indietro nel tempo, più precisamente agli anni ’90 quando l’Extraterrestre gasava la sfida con appelli al pubblico, alla geopolitica, alla questione meridionale. Da un lato c’erano Gullit e Van Basten, dall’altro Lui e Careca. Purtroppo oggi quei campioni non ci sono più, ma soprattutto non c’è più il Dio del calcio che tante emozioni ha disseminato negli anni napoletani e non solo nella sfida contro la squadra dell’amico di Putin. L’Extraterrestre la partita cominciava a vincerla dal giovedi quando si proiettava in interviste velenose sul “sistema”, provocando gli avversari e le gazzette del nord e mettendo, sempre con intelligenza, quel po’ di veleno che rendeva più saporita la battaglia. Poi la domenica ci pensava sempre Lui ad arginare Baresi e compagni e a beffare Galli con un repertorio di giocate che ancora oggi su Youtube eccitano i nostri ormoni più di un filmato di Porn Hub. Oggi però abbiamo una compagine consapevole che la partita di domenica sera al Maradona vale mezzo campionato, che sarebbe da immaturi nascondersi ancora dietro lo schermo Champions ma che si può nominare serenamente quella parola che sulle nostre tavole manca da 32 anni. Basta crederci, come c’hanno creduto Insigne e soci domenica scorsa all’Olimpico quando dopo il pareggio laziale qualcuno deve aver pensato “Vade Pedro Satana“ occupando nei minuti finali l’area avversaria fino all’assedio e al gol capolavoro di Fabian. Certo, il Milan è molto più attrezzato della Lazio, non esibisce in difesa le lacune biancocelesti e ha sulle fasce dei cursori che mettono in difficoltà qualsiasi difesa. Ma noi siamo in cattedra, giochiamo in casa e abbiamo la certezza che questo può essere il momento buono per allungare. Dopo aver sprecato punti con Inter e Cagliari ora il Napoli sa che tutto può succedere. Una vittoria significherebbe staccare di tre punti i rossoneri e tenere a bada l’Inter, ma soprattutto vorrebbe dire una partita in meno e l’autocertificazione che potrebbe essere l’anno giusto per redigere l’atto notarile tricolore. Ricordo che all’epoca dell’Extraterrestre ero in forza, televisivamente, alla Fininvest (attuale Mediaset), e questa partita veniva sentita in terra rossonera come uno spauracchio. Una sera a cena con Galliani e altri due dirigenti di Via Turati, a conoscenza dei buoni rapporti che avevo con la squadra e con Ferlaino, il caro Cesare Cadeo al tavolo cercò di intercettare dalle mie parole qualche anticipazione sulla formazione che Bianchi avrebbe mandato in campo dopo l’allenamento che il Napoli aveva tenuto in un campetto adiacente l’hotel alle porte di San Siro. La mia risposta fu: “Si,Cesare, il Napoli gioca con Diego in porta, Diego e Dieguito terzini, El Pibe stopper, El Nino mediano, Diego Armando sulla fascia destra, a centrocampo il Fenomeno, centravanti l’Extraterrestre, col n. 10 Maradona e all’ala La Mano de Dios“. Mi guardò interdetto e sbiancando rispose: “Buona fortuna!“. Probabilmente pensando ai rossoneri. Forza ragazzi, Diego da lassù vi guarda e col Milan più che mai ci tiene a fare bella figura.

 

 

Gino Rivieccio

 

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