M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Lacrime e sorrisi napulitani!"
08.02.2020 10:45 di Napoli Magazine

NAPOLI -Certe lacrime riescono a lavare meglio di ogni altro detersivo i panni sporchi degli spogliatoi. Non sono pubblicizzate in nessuna reclame televisiva e nemmeno si possono acquistare in qualche supermercato. Ci sono e basta e hanno il merito di capovolgere situazioni e legittimare i contropiedi d’orgoglio. Un 4-3-3 dello stato d’animo, un cuore che aggredito al limite dell’area di rigore, nelle ripartenze riesce a sovvertire ogni tipo di pronostico e probabilmente a resettare un inizio di stagione che salvo l’impresa col Liverpool era stata fino a quel momento un pianto greco. Il pianto napoletano invece di un bambino, la sera della befana, al termine di Napoli Inter, ha fatto il giro del web, del mondo,  ed è arrivato anche al cuore degli ex ammutinati, dei dissidenti e degli spacca spogliatoi capovolgendo pronostici e facendo piangere ancora di più gli scommettitori: quelli che avevano previsto un solo boccone della Lazio in Coppa Italia, il 2 fisso della Juve al San Paolo e la sconfitta perentoria a Marassi. E facendo deprimere i tanti gufi che avevano augurato il de profundis  agli azzurri. Un vaticinio costato caro perché quel bambino  del 6 gennaio con i suoi occhi lucidi ha compattato un ambiente e ha messo a tacere tutti. Meriterebbe l’abbonamento a vita questo piccolo tifoso azzurro, e in caso di passaggio alla finale di coppa Italia finanche il premio partita alla stregua di Fabian e Ospina. Certo ora la squadra gioca meglio, il modulo di Gattuso è quello più congeniale, atleticamente si rivede gente che corre e lotta, gli acquisti di gennaio si stanno rivelando decisivi per il riassetto del centrocampo. E’ vero pure che Insigne è tornato a fare il capitano e il leader maximo. Ma resta il fatto che quelle lacrime napulitane ci possono far rientrare nel giro europeo. Sono state come i farmaci salvavita, come quelle medicine che se prese in ritardo non fanno più effetto. Sono arrivate al momento giusto. Ancora una sconfitta e sarebbe stato tutto più difficile. Poiché però in questo paese la gratitudine è il sentimento del giorno prima, cominciamo già da ora a dire grazie a questo bambino: le sue lacrime hanno spianato la strada ai sorrisi. Ne riparliamo a maggio.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Lacrime e sorrisi napulitani!"

di Napoli Magazine

08/02/2024 - 10:45

NAPOLI -Certe lacrime riescono a lavare meglio di ogni altro detersivo i panni sporchi degli spogliatoi. Non sono pubblicizzate in nessuna reclame televisiva e nemmeno si possono acquistare in qualche supermercato. Ci sono e basta e hanno il merito di capovolgere situazioni e legittimare i contropiedi d’orgoglio. Un 4-3-3 dello stato d’animo, un cuore che aggredito al limite dell’area di rigore, nelle ripartenze riesce a sovvertire ogni tipo di pronostico e probabilmente a resettare un inizio di stagione che salvo l’impresa col Liverpool era stata fino a quel momento un pianto greco. Il pianto napoletano invece di un bambino, la sera della befana, al termine di Napoli Inter, ha fatto il giro del web, del mondo,  ed è arrivato anche al cuore degli ex ammutinati, dei dissidenti e degli spacca spogliatoi capovolgendo pronostici e facendo piangere ancora di più gli scommettitori: quelli che avevano previsto un solo boccone della Lazio in Coppa Italia, il 2 fisso della Juve al San Paolo e la sconfitta perentoria a Marassi. E facendo deprimere i tanti gufi che avevano augurato il de profundis  agli azzurri. Un vaticinio costato caro perché quel bambino  del 6 gennaio con i suoi occhi lucidi ha compattato un ambiente e ha messo a tacere tutti. Meriterebbe l’abbonamento a vita questo piccolo tifoso azzurro, e in caso di passaggio alla finale di coppa Italia finanche il premio partita alla stregua di Fabian e Ospina. Certo ora la squadra gioca meglio, il modulo di Gattuso è quello più congeniale, atleticamente si rivede gente che corre e lotta, gli acquisti di gennaio si stanno rivelando decisivi per il riassetto del centrocampo. E’ vero pure che Insigne è tornato a fare il capitano e il leader maximo. Ma resta il fatto che quelle lacrime napulitane ci possono far rientrare nel giro europeo. Sono state come i farmaci salvavita, come quelle medicine che se prese in ritardo non fanno più effetto. Sono arrivate al momento giusto. Ancora una sconfitta e sarebbe stato tutto più difficile. Poiché però in questo paese la gratitudine è il sentimento del giorno prima, cominciamo già da ora a dire grazie a questo bambino: le sue lacrime hanno spianato la strada ai sorrisi. Ne riparliamo a maggio.

 

 

Gino Rivieccio

 

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