M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Meno male che Luciano c'è!"
20.10.2022 19:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - “Si è nu' suonne nun me scetate…”, così titolava La Mezza Gazzetta evocando il famoso striscione del primo scudetto azzurro. Non è un sogno, ma potrebbe essere la stagione propizia affinché i sogni si realizzino. Walt Disney diceva: “Tutti i sogni possono essere realizzati: basta avere solo il coraggio di inseguirli“. E il Napoli li sta inseguendo, forte di una squadra umile e consapevole della sua forza, compatta e che asseconda il coach che finora ha sbagliato quasi nulla. Un vecchio spot dell’epoca avrebbe detto: “Ha sbagliato solo a non aver usato la brillantina Linetti”. Ritengo che a una certa età sia meglio perdere i capelli che la testa e mi sembra che il filosofo di Certaldo la testa ce l’abbia sulle spalle, lucida e spaziosa per incamerare nuovi strategie da mettere in campo. E anche il nodo Raspadori- Osimhen con relativo cambio di modulo, sembra essersi dipanato domenica pomeriggio contro il Bologna. Entrambe le soluzioni possono diventare vincenti a seconda dell’avversario e del tipo di partita. La stessa Società sembra essersi scrollata di dosso alcune “leggerezze” delle scorse stagioni. Riconosco che anche il presidente sta dando una mano con il suo silenzio. Nessun intervento a gamba tesa e nessuna dichiarazione kamikaze stanno dando tranquillità a un ambiente che comincia a convincersi che può essere la stagione giusta. Certo, il cammino è ancora lungo, la sosta dei Mondiali in Qatar potrebbe riservare sorprese per alcune squadre e inaspettati ritorni per altre, ma la certezza che, tra la fine della scorsa stagione e l’inizio della nuova, ci sia stata una linea di confine, comincia ad essere chiara a tutti. Anche ai più scettici e pessimisti che dicono: “Le squadre di Spalletti partono in quarta e poi si sgonfiano“. Si ricrederanno a febbraio. Un precedente fa ben sperare: con lo Zenit di San Pietroburgo Spalletti vinse il campionato che, guarda caso, neanche a farlo apposta, si era fermato per qualche mese come avviene da sempre in Russia a causa delle condizioni meteo. Una simpatia calcistica filorussa non ricambiata da nessuna bottiglia di vodka né tanto meno da fiori e telefonate dal Cremlino. Se in Italia c’è un Silvio che vaneggia e inanella gaffes, a Castel Volturno invece c’è un allenatore che sa quello che vuole. “Meno male che Luciano c’è“, ha scritto qualcuno sul muro di casa mia. E sono d’accordo. Ma meno male che anche Kvaratskhelia c’è. Uno così ti rende la vita più facile. E anche Luciano lo sa bene.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Meno male che Luciano c'è!"

di Napoli Magazine

20/10/2024 - 19:00

NAPOLI - “Si è nu' suonne nun me scetate…”, così titolava La Mezza Gazzetta evocando il famoso striscione del primo scudetto azzurro. Non è un sogno, ma potrebbe essere la stagione propizia affinché i sogni si realizzino. Walt Disney diceva: “Tutti i sogni possono essere realizzati: basta avere solo il coraggio di inseguirli“. E il Napoli li sta inseguendo, forte di una squadra umile e consapevole della sua forza, compatta e che asseconda il coach che finora ha sbagliato quasi nulla. Un vecchio spot dell’epoca avrebbe detto: “Ha sbagliato solo a non aver usato la brillantina Linetti”. Ritengo che a una certa età sia meglio perdere i capelli che la testa e mi sembra che il filosofo di Certaldo la testa ce l’abbia sulle spalle, lucida e spaziosa per incamerare nuovi strategie da mettere in campo. E anche il nodo Raspadori- Osimhen con relativo cambio di modulo, sembra essersi dipanato domenica pomeriggio contro il Bologna. Entrambe le soluzioni possono diventare vincenti a seconda dell’avversario e del tipo di partita. La stessa Società sembra essersi scrollata di dosso alcune “leggerezze” delle scorse stagioni. Riconosco che anche il presidente sta dando una mano con il suo silenzio. Nessun intervento a gamba tesa e nessuna dichiarazione kamikaze stanno dando tranquillità a un ambiente che comincia a convincersi che può essere la stagione giusta. Certo, il cammino è ancora lungo, la sosta dei Mondiali in Qatar potrebbe riservare sorprese per alcune squadre e inaspettati ritorni per altre, ma la certezza che, tra la fine della scorsa stagione e l’inizio della nuova, ci sia stata una linea di confine, comincia ad essere chiara a tutti. Anche ai più scettici e pessimisti che dicono: “Le squadre di Spalletti partono in quarta e poi si sgonfiano“. Si ricrederanno a febbraio. Un precedente fa ben sperare: con lo Zenit di San Pietroburgo Spalletti vinse il campionato che, guarda caso, neanche a farlo apposta, si era fermato per qualche mese come avviene da sempre in Russia a causa delle condizioni meteo. Una simpatia calcistica filorussa non ricambiata da nessuna bottiglia di vodka né tanto meno da fiori e telefonate dal Cremlino. Se in Italia c’è un Silvio che vaneggia e inanella gaffes, a Castel Volturno invece c’è un allenatore che sa quello che vuole. “Meno male che Luciano c’è“, ha scritto qualcuno sul muro di casa mia. E sono d’accordo. Ma meno male che anche Kvaratskhelia c’è. Uno così ti rende la vita più facile. E anche Luciano lo sa bene.

 

 

Gino Rivieccio

 

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