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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, che cos’è l’Europa League?"
30.09.2021 16:27 di Napoli Magazine

NAPOLI - Che cos’è l’Europa League? Uno sfizio? Un imprevisto? Un fastidio nel corso del campionato? Una tegola che mette a rischio la tenuta muscolare dei calciatori? O uno spreco di energie mentali e fisiche? La più bella definizione me l’ha data un amico: un prurito con la proibizione di grattarsi. Come quelle coppie che fanno finta di andare d’amore e d’accordo ma che sotto sotto vorrebbero separarsi. Più volte in questi anni quando non siamo entrati in Champions o ne siamo usciti troppo presto, molti hanno maledetto una competizione figlia illegittima della gloriosa Coppa Uefa, che non porta soldi alle casse della società ma che dà prestigio solo in caso di vittoria finale. “Ma che ce ne fotte e sta cuppetella?! E’ meglio che ascimme! Nuje c’amma cuncentrà ‘ncopp ‘o campionato!“ sono le deduzioni del tifoso di strada. Sarà per un retaggio proporzionato al fascino delle competizioni internazionali dalle quali per troppi anni negli anni addietro siamo stati assenti, o forse per la suggestione che ho sempre provato a vedere la mia squadra incontrare inglesi olandesi,francesi o tedeschi di qualsiasi levatura, che personalmente sono dell’idea che una grande squadra per essere tale non può a priori rinunciare ad autoeliminarsi da una manifestazione europea sia pure minore. Per cui controcorrente dico: mi piacerebbe andare avanti in Europa League. Anche perché mi pare che mai come quest’anno siamo attrezzati con panchina lunga e un allenatore di vasta esperienza a giocare sia a Firenze la domenica che a Copenaghen il giovedi. Stasera in orario poco felice per commercianti e automobilisti, ci tocca al Maradona lo Spartak Mosca. Di questi figli di Putin sappiamo poco se non che viaggiano a centro classifica e che sono lontani parenti del glorioso Spartak di qualche anno fa. Ma hanno Moses (ex interista), Ponce e quel Quincy Promes che all’Ajax faceva faville. Insomma non proprio dei pellegrini, che per questo motivo non vanno sottovalutati. Mi conforta leggere che Spalletti non ha nessuna intenzione di snobbarli, al punto che manderà in campo i titolari. Chissà cosa ne pensa Aurelio che a questo torneo ha sempre guardato con diffidenza e sufficienza. Soprattutto perché non porta acqua alle casse societarie. Insomma Spartak ricchezza e addeventa miseria. Io penso invece che più si vince più si acquista consapevolezza delle proprie forze. E il Napoli di quest’anno comincia a convincersene. Crediamoci anche il giovedi.

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

30/09/2024 - 16:27

NAPOLI - Che cos’è l’Europa League? Uno sfizio? Un imprevisto? Un fastidio nel corso del campionato? Una tegola che mette a rischio la tenuta muscolare dei calciatori? O uno spreco di energie mentali e fisiche? La più bella definizione me l’ha data un amico: un prurito con la proibizione di grattarsi. Come quelle coppie che fanno finta di andare d’amore e d’accordo ma che sotto sotto vorrebbero separarsi. Più volte in questi anni quando non siamo entrati in Champions o ne siamo usciti troppo presto, molti hanno maledetto una competizione figlia illegittima della gloriosa Coppa Uefa, che non porta soldi alle casse della società ma che dà prestigio solo in caso di vittoria finale. “Ma che ce ne fotte e sta cuppetella?! E’ meglio che ascimme! Nuje c’amma cuncentrà ‘ncopp ‘o campionato!“ sono le deduzioni del tifoso di strada. Sarà per un retaggio proporzionato al fascino delle competizioni internazionali dalle quali per troppi anni negli anni addietro siamo stati assenti, o forse per la suggestione che ho sempre provato a vedere la mia squadra incontrare inglesi olandesi,francesi o tedeschi di qualsiasi levatura, che personalmente sono dell’idea che una grande squadra per essere tale non può a priori rinunciare ad autoeliminarsi da una manifestazione europea sia pure minore. Per cui controcorrente dico: mi piacerebbe andare avanti in Europa League. Anche perché mi pare che mai come quest’anno siamo attrezzati con panchina lunga e un allenatore di vasta esperienza a giocare sia a Firenze la domenica che a Copenaghen il giovedi. Stasera in orario poco felice per commercianti e automobilisti, ci tocca al Maradona lo Spartak Mosca. Di questi figli di Putin sappiamo poco se non che viaggiano a centro classifica e che sono lontani parenti del glorioso Spartak di qualche anno fa. Ma hanno Moses (ex interista), Ponce e quel Quincy Promes che all’Ajax faceva faville. Insomma non proprio dei pellegrini, che per questo motivo non vanno sottovalutati. Mi conforta leggere che Spalletti non ha nessuna intenzione di snobbarli, al punto che manderà in campo i titolari. Chissà cosa ne pensa Aurelio che a questo torneo ha sempre guardato con diffidenza e sufficienza. Soprattutto perché non porta acqua alle casse societarie. Insomma Spartak ricchezza e addeventa miseria. Io penso invece che più si vince più si acquista consapevolezza delle proprie forze. E il Napoli di quest’anno comincia a convincersene. Crediamoci anche il giovedi.

 

 

Gino Rivieccio

 

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