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SHOW TIME - Rivieccio su "NM": "Lo studente è bravo ma non si impegna"
07.03.2021 18:08 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli di mercoledì sera visto a Reggio Emilia mi ha ricordato uno studente impreparato, di quelli col sette in tasca che a fatica riescono a portare a casa, ma che si fanno sorprendere da una domanda facile facile a pochi secondi dal suono della campanella. E’ bastata una incursione da centrocampo in seguito a una rimessa sbagliata da Di Lorenzo, per sprecare quanto di buono la sorte aveva loro regalato. Risultato: al posto del 7 in cassaforte, gli azzurri si sono ritrovati con un 5 che rovina la media del quadrimestre e la classifica. Sono giorni che ripenso allo spreco del Mapei. Sogno di notte Mazzoleni al Var che non vede un eclatante rigore su Politano, (ma Mazzoleni quando gioca il Napoli non vede, diciamo che lui il Napoli non lo può vedere…) o che scopre un fuorigioco di Insigne per colpa dell’alluce della scarpetta oltre la linea. Ripenso alle sostituzioni sconclusionate di Gattuso e ai peccati di una difesa dalla quale nessun imputato si farebbe mai difendere perché beccherebbe 10 anni di reclusione senza condizionale.  Ma soprattutto penso che i due punti lasciati in pianura padana alla fine potrebbero pesare nella corsa Champions.  Un pareggio figlio di tanti errori, come ormai alcuni studenti fuori corso ci hanno abituato da inizio stagione: dall’ingresso di Elmas che non ha saputo rispondere a nessuna domanda e si è bloccato appena si è seduto al tavolo, a quello eclatante di Manolas al quale quando è stato chiesto: “Come si blocca Haraslin?” ha avuto un’amnesia, ha fatto scena muta e ha atterrato l’attaccante provocando il beffardo rigore. Così come alla domanda “Come si ferma un centravanti senza posizione fissa come Caputo?“ Maksimovic, che aveva studiato solo sul Bignami, ha risposto che sul suo compendio questa cosa non era riportata. E quando a Bakayoko, al 93’ sul fallo laterale di Di Lorenzo, Gattuso ha chiesto di anticipare, il centrocampista dal passo lumachesco, ha risposto: “Ma questa cosa non è scritta da nessuna parte!“. La verità è che gli azzurri hanno gettato alle ortiche due punti importantissimi, dimenticando quello che diceva Vujadin Boskov: “Partita finisce quando arbitra fischia fine“. E le partite bisogna giocarsele fino all’ingresso sotto la doccia. Una squadra cinica ragiona così al 94esimo! Ci tocca il Bologna di Sinisa, reduce da Sanremo e mi consola sapere che piano piano stanno rientrando tutti i titolari. E chissà che oggi non rivedremo in campo Osimhen che ha saltato le ultime due settimane. Perché Osimhen si sa, quando si mette  è uno studente veloce: riesce anche a  fare due anni in uno…

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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SHOW TIME - Rivieccio su "NM": "Lo studente è bravo ma non si impegna"

di Napoli Magazine

07/03/2024 - 18:08

NAPOLI - Il Napoli di mercoledì sera visto a Reggio Emilia mi ha ricordato uno studente impreparato, di quelli col sette in tasca che a fatica riescono a portare a casa, ma che si fanno sorprendere da una domanda facile facile a pochi secondi dal suono della campanella. E’ bastata una incursione da centrocampo in seguito a una rimessa sbagliata da Di Lorenzo, per sprecare quanto di buono la sorte aveva loro regalato. Risultato: al posto del 7 in cassaforte, gli azzurri si sono ritrovati con un 5 che rovina la media del quadrimestre e la classifica. Sono giorni che ripenso allo spreco del Mapei. Sogno di notte Mazzoleni al Var che non vede un eclatante rigore su Politano, (ma Mazzoleni quando gioca il Napoli non vede, diciamo che lui il Napoli non lo può vedere…) o che scopre un fuorigioco di Insigne per colpa dell’alluce della scarpetta oltre la linea. Ripenso alle sostituzioni sconclusionate di Gattuso e ai peccati di una difesa dalla quale nessun imputato si farebbe mai difendere perché beccherebbe 10 anni di reclusione senza condizionale.  Ma soprattutto penso che i due punti lasciati in pianura padana alla fine potrebbero pesare nella corsa Champions.  Un pareggio figlio di tanti errori, come ormai alcuni studenti fuori corso ci hanno abituato da inizio stagione: dall’ingresso di Elmas che non ha saputo rispondere a nessuna domanda e si è bloccato appena si è seduto al tavolo, a quello eclatante di Manolas al quale quando è stato chiesto: “Come si blocca Haraslin?” ha avuto un’amnesia, ha fatto scena muta e ha atterrato l’attaccante provocando il beffardo rigore. Così come alla domanda “Come si ferma un centravanti senza posizione fissa come Caputo?“ Maksimovic, che aveva studiato solo sul Bignami, ha risposto che sul suo compendio questa cosa non era riportata. E quando a Bakayoko, al 93’ sul fallo laterale di Di Lorenzo, Gattuso ha chiesto di anticipare, il centrocampista dal passo lumachesco, ha risposto: “Ma questa cosa non è scritta da nessuna parte!“. La verità è che gli azzurri hanno gettato alle ortiche due punti importantissimi, dimenticando quello che diceva Vujadin Boskov: “Partita finisce quando arbitra fischia fine“. E le partite bisogna giocarsele fino all’ingresso sotto la doccia. Una squadra cinica ragiona così al 94esimo! Ci tocca il Bologna di Sinisa, reduce da Sanremo e mi consola sapere che piano piano stanno rientrando tutti i titolari. E chissà che oggi non rivedremo in campo Osimhen che ha saltato le ultime due settimane. Perché Osimhen si sa, quando si mette  è uno studente veloce: riesce anche a  fare due anni in uno…

 

 

Gino Rivieccio

 

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