L'APPUNTO
L'APPUNTO - N. Marciano: "Caro Napoli, che bello il tuo ritorno!"
04.02.2020 17:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - La grande bellezza. Ecco, se volessimo dare un nome al Napoli che torna in sé, basterebbe davvero prendere in prestito quello più scontato, forse anche più banale e cinematografico ma anche più rappresentativo della notte di Genova, quella in cui il Napoli parte in quarta, rallenta, si lascia pure affiancare e poi accelera sino alla sesta marcia dentro. Ne fa due, il Napoli, subito, così senza manco presentarsi, tanto per zittire il coro, di quello beceri, ovviamente. Poi, come sempre accade, ci pensano gli ex a rovinare tutto: loro, che tu te li sei pure scordati, a torto o a ragione, campi sereno e segni due gol. Fino a che, appunto, eccoli lì, Quagliarella e Gabbiadini che tornano e ti intossicano. O almeno ci provano. Perché il Napoli, questo Napoli, tra titolari già noti e nuovi acquisti è davvero un’altra squadra, quasi come se questo calciomercato fosse servito non solo per i nuovi innesti ma anche per far tornare chi c’era già. A segnare, soprattutto: altri due gol per chiudere la questione più che la partita, e zittire molto più che uno stadio. Sembra davvero una carrambata con la squadra che ritorna ad incontrare di nuovo se stessa, come si fa con una di famiglia andata via in malo modo ma pronta a ritornare davvero a casa. E quella casa è un poker di gol, con un gioco di tutti per tutti dove non ce n’è per nessuno, nemmeno per un gran gol avversario, nemmeno per un rigore dato ai padroni di casa. Non ce n’è per chi dava il Napoli per spacciato e lo vedeva già perduto. Sembrano così lontani nella notte bella i tempi di un Napoli senz’anima, grinta, spirito e soprattutto senza voglia di vincere. Sembrano lontani e stavolta sembrare vuol dire anche essere: è lontano il tempo degli ammutinamenti, delle sconfitte incommentabili, dei muso lunghi tra i giocatori e soprattutto tra i sostenitori, senza più voglia di calcio il lunedì. E invece. Invece tutto cambia, tutto ci mette un attimo a far voltare pagina, guardando ora al giro di boa con rinnovata fiducia e ancora tutto da fare, tutto da giocare e soprattutto tutto da vincere.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'APPUNTO - N. Marciano: "Caro Napoli, che bello il tuo ritorno!"

di Napoli Magazine

04/02/2024 - 17:40

NAPOLI - La grande bellezza. Ecco, se volessimo dare un nome al Napoli che torna in sé, basterebbe davvero prendere in prestito quello più scontato, forse anche più banale e cinematografico ma anche più rappresentativo della notte di Genova, quella in cui il Napoli parte in quarta, rallenta, si lascia pure affiancare e poi accelera sino alla sesta marcia dentro. Ne fa due, il Napoli, subito, così senza manco presentarsi, tanto per zittire il coro, di quello beceri, ovviamente. Poi, come sempre accade, ci pensano gli ex a rovinare tutto: loro, che tu te li sei pure scordati, a torto o a ragione, campi sereno e segni due gol. Fino a che, appunto, eccoli lì, Quagliarella e Gabbiadini che tornano e ti intossicano. O almeno ci provano. Perché il Napoli, questo Napoli, tra titolari già noti e nuovi acquisti è davvero un’altra squadra, quasi come se questo calciomercato fosse servito non solo per i nuovi innesti ma anche per far tornare chi c’era già. A segnare, soprattutto: altri due gol per chiudere la questione più che la partita, e zittire molto più che uno stadio. Sembra davvero una carrambata con la squadra che ritorna ad incontrare di nuovo se stessa, come si fa con una di famiglia andata via in malo modo ma pronta a ritornare davvero a casa. E quella casa è un poker di gol, con un gioco di tutti per tutti dove non ce n’è per nessuno, nemmeno per un gran gol avversario, nemmeno per un rigore dato ai padroni di casa. Non ce n’è per chi dava il Napoli per spacciato e lo vedeva già perduto. Sembrano così lontani nella notte bella i tempi di un Napoli senz’anima, grinta, spirito e soprattutto senza voglia di vincere. Sembrano lontani e stavolta sembrare vuol dire anche essere: è lontano il tempo degli ammutinamenti, delle sconfitte incommentabili, dei muso lunghi tra i giocatori e soprattutto tra i sostenitori, senza più voglia di calcio il lunedì. E invece. Invece tutto cambia, tutto ci mette un attimo a far voltare pagina, guardando ora al giro di boa con rinnovata fiducia e ancora tutto da fare, tutto da giocare e soprattutto tutto da vincere.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
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