NAPOLI - Ma che parlamme a fà. Sempe de stesse cose… Ma a dispetto delle strofe di Pinuccio, qui parlarne non fa su certo rima con intossicata anzi: il Napoli che in casa contro l’Empoli vince 2-0, per la decima volta consecutiva in serie A, sfiora l’apoteosi della quinta essenza della gioia azzurra, che cavalca, anzi, doma, un’onda che la porta ogni volta più su. Chiariamo: che non sarebbe stato facile lo si sapeva e di fatto, facile non lo è stato contro un buon Empoli che ha tenuto botta anche dopo l’inferiorità numerica ma che nulla ha potuto contro la lunga panchina di Mister Spalletti, forte di cambi azzeccati e giocatori che conquistano finanche un rigore prima di vederlo ed esultare per il primo dei due gol che sblocca la gara a poco più di 20’ dalla fine, quando cioè anche i più ottimisti iniziavano a dirsi fra sé che un pareggio in fondo ci poteva stare, che gli avversari erano squadra ostica, che un po’ di stanchezza pure ci può stare, che poi c’è la Champions. E invece, in barba a quelle che sarebbero state giustificazioni più che sensate, nella penultima prima della lunghissima sosta, il Napoli conquista tre punti preziosi e regala l’ennesima gioia al suo pubblico che ci sta decisamente prendendo gusto saldissimo a quella vetta che (checché ne dicano gli allenatori avversari) è tutta meritata. Perché il Napoli deve subire anche questo, ma ci può anche stare, proprio per la straordinarietà di un momento che sta diventando sempre più consuetudine, con conto da tirare tra molto mesi, ovviamente, e con di lezzò quella grande incognita che sono i Mondiali, per i quali in tanto tra le file azzurra torneranno a vestire la maglia della propria nazionale. Ma per adesso godersi tutto questo è molto più che lecito, se si guarda al gioco, alla tecnica, alla grinta e alla concentrazione. Se si guarda al Napoli, ecco. Perciò, in fondo, Ma che parlamme a fà?
di Napoli Magazine
09/11/2022 - 07:30
NAPOLI - Ma che parlamme a fà. Sempe de stesse cose… Ma a dispetto delle strofe di Pinuccio, qui parlarne non fa su certo rima con intossicata anzi: il Napoli che in casa contro l’Empoli vince 2-0, per la decima volta consecutiva in serie A, sfiora l’apoteosi della quinta essenza della gioia azzurra, che cavalca, anzi, doma, un’onda che la porta ogni volta più su. Chiariamo: che non sarebbe stato facile lo si sapeva e di fatto, facile non lo è stato contro un buon Empoli che ha tenuto botta anche dopo l’inferiorità numerica ma che nulla ha potuto contro la lunga panchina di Mister Spalletti, forte di cambi azzeccati e giocatori che conquistano finanche un rigore prima di vederlo ed esultare per il primo dei due gol che sblocca la gara a poco più di 20’ dalla fine, quando cioè anche i più ottimisti iniziavano a dirsi fra sé che un pareggio in fondo ci poteva stare, che gli avversari erano squadra ostica, che un po’ di stanchezza pure ci può stare, che poi c’è la Champions. E invece, in barba a quelle che sarebbero state giustificazioni più che sensate, nella penultima prima della lunghissima sosta, il Napoli conquista tre punti preziosi e regala l’ennesima gioia al suo pubblico che ci sta decisamente prendendo gusto saldissimo a quella vetta che (checché ne dicano gli allenatori avversari) è tutta meritata. Perché il Napoli deve subire anche questo, ma ci può anche stare, proprio per la straordinarietà di un momento che sta diventando sempre più consuetudine, con conto da tirare tra molto mesi, ovviamente, e con di lezzò quella grande incognita che sono i Mondiali, per i quali in tanto tra le file azzurra torneranno a vestire la maglia della propria nazionale. Ma per adesso godersi tutto questo è molto più che lecito, se si guarda al gioco, alla tecnica, alla grinta e alla concentrazione. Se si guarda al Napoli, ecco. Perciò, in fondo, Ma che parlamme a fà?