NAPOLI - E' che in fondo, si poteva fare. Ma in fondo, ci può anche stare. Ecco, per leggere e capire Inter-Napoli, 3-2, che per un pelo non era un pareggio, bisogna andare a fondo, di una partita dalle mille sfaccettature che probabilmente mente sul risultato finale. Se il primo dei due tempi regolamentari non piace a nessuno, Spalletti capofila, nel secondo il Napoli si rimette in squadra, illudendo panchina e tifosi che dopo uno 0-1/1-1/2-1/3-1/3-2… Il pareggio non solo si poteva fare ma sarebbe stato il risultato più veritiero e invece no; più di una l’occasione mancata per il Napoli di uscire con un punto da San Siro (clamorosa quella che ha visto protagonista Dries Mertens) e invece nada, tanto da gettare a terra l’allenatore e in un momentaneo sconforto i napoletani. Sì, momentaneo perché in fondo, complice la sconfitta anche rossonera, il Napoli è ancora primo, pari merito proprio con l’altra milanista, al termine della 13esima delle 38 giornate totali. Insomma, nessuna critica ovviamente ma tanto rammarico di certo, per una gara che avrebbe meritato giustamente altro epilogo, arbitraggio compreso. Ma di criticare chicchessia non è affatto il momento: tra interviste da interpretare e contratti da rinnovare, la squadra è comunque ben compatta, pronta a seguire il bravo capitano che si getterebbe nel fuoco per i suoi. Certo, a San Siro si è gettato sul campo, per il pareggio sfiorato ma tant’è. La testa rimane ben rodata sull’obiettivo stagionale, testa a testa proprio con le milanesi. Domenica c’è la Lazio ospite al Maradona, per riprendere la scia dei risultati positivi. Cosa alla portata facile di questo Napoli.