NAPOLI - E se... E se Malcuit non avesse commesso quell’errore, se Rocchi fosse andato alla Var, se Meret non fosse stato espulso, se Zielinski non avesse preso quel palo, se il Napoli tutto ci avesse creduto un po’ prima, se non fosse del campionato italiano e dei bianconeri che stessimo parlando, e più di ogni cosa, se Insigne non avesse sbagliato quel rigore. Se. Ma non è di certo con i “se” che si fa la storia, soprattutto quella calcistica, che negli ultimi anni tramanderà ai posteri le gesta di un Napoli che ci prova, davvero, ma deve cedere al cospetto di chi non ha regole e le regole le sa davvero solo infrangere. Non sarebbe cambiato nulla: il campionato è archiviato, lo scudetto era già praticamente assegnato ma nella ritrovata bolgia del San Paolo, in un 10 contro 10 quasi più spettacolare del tradizionale 11-11, il Napoli contro la Juventus avrebbe meritato molto di più di un triste 1-2. Molto, molto di più. Ma se una partita la decidono gli episodi, è chiaro che al Napoli quasi nessuno di essi è stato favorevole, anzi: la sfortuna ci ha messo davvero del suo, altrimenti non si spiega che un neo capitano possa sbagliare l’occasione che nella vita non ti ricapita più: rigore al San Paolo all’80 e passa esimo contro la Juve sull’1-2. Non ti ricapita più di avere la possibilità di aggiustare l’asticella della giustizia e riportarla un po’ dalla parte della speranza che qualcosa potesse succedere, che qualcosa in questo calcio potesse succedere, che una volta a vincere fosse lo sport e non chi già si sapeva avrebbe vinto, non per forza per merito ma magari per un “volo” prima ancora di essere toccati. Chiariamo: il Napoli, lo abbiamo detto, la sua occasione l’ha avuta e l’ha sprecata, è bene dirlo e ribadirlo, ma a questa squadra non c’è nulla da recriminare, anzi. Ci ha creduto il Napoli, ci ha creduto il Napoli, con la consapevolezza di cui sopra, che appunto nulla sarebbe cambiato, ma vuoi mettere la soddisfazione di non farli esultare? Vuoi mettere? Peccato non avercela fatta.