BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI, Atalanta-Napoli: voto 8 a Reina, 7 a Higuain
22.12.2015 18:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ci sono partite e partite, vittorie e vittorie: sono passate molte ore dopo Atalanta-Napoli ma la sensazione che ci resta, forte, è che a Bergamo per gli azzurri sia una stata una di quelle speciali. Per un bel po’ di motivi: innanzitutto per il clima particolarmente ostile che (da sempre) si respira nell’”Azzurri d’Italia”, poi per la sapienza di Edy Reja (tecnico tanto ‘amico’ di Napoli e dei napoletani quanto capace di metter bene la squadra in campo e di fare scaltre scelte tecnico-tattiche), poi perché i nerazzurri erano in condizione splendente e infine perché hanno giocato una super-partita. Ce n’è abbastanza per accendere una luce in più sul presepe e godersi, appunto, tre punti speciali, niente di meglio per Natale. Infine aggiungeremo per Sarri un compito in più: cercare un rigorista vero. Se Higuain non regge psicologicamente, Hamsik, come s‘è visto,  semplicemente non lo è…

 

BUONI

 

Reina 8 – Basta chiamarlo Pepe, ormai è definitivamente Peppe, con la doppia “p” per napoletanizzarlo un po’ di più; per quest’occasione anzi è stato San Peppe. Perché quand’era ancora tutto in bilico (sullo 0-0) ha prima salvato la porta con una grande uscita di piede (su  Moralez) e s’è poi ripetuto al 43’ con un prodigio in volo sulla sua destra (shoot di Cigarini). Insomma ha condito la solita prova da regista della difesa con due colpi “dei suoi”, oltre a lanci di piede perfetti per Higuain. Un’idea: perché non valutare anche lui come rigorista? Se alla fine sono arrivati i 3 punti, beh sì, i gol li hanno fatti Hamsik e Higuain, ma sono”partiti” da Pepe/Peppe. Nel dopopartita poi s’è spogliato e se a torso nudo se l’è goduta ballando assieme ai 1000 tifosi napoletani al seguito. Le poche tifose erano in brodo di giuggiole…

 

Higuain 7 – Avrebbe meritato stavolta un voto “normale”, forse anche sotto la sufficienza per quel che non aveva fatto: almeno due occasioni (5’ e 14’) sprecate che da lui non t’aspetti e ti domandi “ma cosa sarà successo?”, oppure: “ma sicuro che era Higuain quello, o forse ho visto male?”. Mentre te lo domandavi però lui ne aveva messi a segno due, il primo di testa mentre il suo marcatore lo abbracciava stretto (non d’affetto). Allora cancelli l’insufficienza e gli alzi (e di tanto) il voto: ma sì, sicuramente avevamo visto male prima…

 

Callejon 7 – Poi dici: perché Sarri non lo mette mai in panca… Chilometri su chilometri in coperture, chiusure, raddoppi e aiuti ai compagni.  Lavoro oscuro, ma oscuro solo per gli spettatori e gli esteti... 

 

Koulibaly 7 – Padrone e signore delle retrovie azzurre, scelte di tempo perfette nelle chiusure,  sia in quelle che “gli spettano” che in quelle che mancano i compagni di  reparto. Lo chiameremo stile Pink Floyd, The Wall: il Muro.

 

Hamsik 6 – “Capitano, oh mio capitano”, ma non proprio in linea con il personaggio interpretato da Robin Williams nell’Attimo Fuggente; però è stato anima e cuore azzurro, e quel golletto su rigore che ha sbloccato la partita liberando il Napoli dai lacci e laccioli mentali è stato pesante. Anima e cuore, però abbiamo capito che i rigori non sono neppure per lui.

 

CATTIVI

 

Jorginho 5 – L’entrata col piede a martello che gli è valsa la giusta espulsione non gliela perdoniamo, no. Perché lui dovrebbe essere il pensatore del Napoli, l’uomo saggio, e se sei uno saggio non entri così sapendo che hai già un’ammonizione. Ingenuità non da lui. Poteva costar cara, molto.

 

Allan 5 – Praticamente non pervenuto, e siccome lui è stato finora quello che più di tutti “perviene”, nel senso che si sente e pesa da morire nel bilanciamento di oneri e onori…

 

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI, Atalanta-Napoli: voto 8 a Reina, 7 a Higuain

di Napoli Magazine

22/12/2024 - 18:40

NAPOLI - Ci sono partite e partite, vittorie e vittorie: sono passate molte ore dopo Atalanta-Napoli ma la sensazione che ci resta, forte, è che a Bergamo per gli azzurri sia una stata una di quelle speciali. Per un bel po’ di motivi: innanzitutto per il clima particolarmente ostile che (da sempre) si respira nell’”Azzurri d’Italia”, poi per la sapienza di Edy Reja (tecnico tanto ‘amico’ di Napoli e dei napoletani quanto capace di metter bene la squadra in campo e di fare scaltre scelte tecnico-tattiche), poi perché i nerazzurri erano in condizione splendente e infine perché hanno giocato una super-partita. Ce n’è abbastanza per accendere una luce in più sul presepe e godersi, appunto, tre punti speciali, niente di meglio per Natale. Infine aggiungeremo per Sarri un compito in più: cercare un rigorista vero. Se Higuain non regge psicologicamente, Hamsik, come s‘è visto,  semplicemente non lo è…

 

BUONI

 

Reina 8 – Basta chiamarlo Pepe, ormai è definitivamente Peppe, con la doppia “p” per napoletanizzarlo un po’ di più; per quest’occasione anzi è stato San Peppe. Perché quand’era ancora tutto in bilico (sullo 0-0) ha prima salvato la porta con una grande uscita di piede (su  Moralez) e s’è poi ripetuto al 43’ con un prodigio in volo sulla sua destra (shoot di Cigarini). Insomma ha condito la solita prova da regista della difesa con due colpi “dei suoi”, oltre a lanci di piede perfetti per Higuain. Un’idea: perché non valutare anche lui come rigorista? Se alla fine sono arrivati i 3 punti, beh sì, i gol li hanno fatti Hamsik e Higuain, ma sono”partiti” da Pepe/Peppe. Nel dopopartita poi s’è spogliato e se a torso nudo se l’è goduta ballando assieme ai 1000 tifosi napoletani al seguito. Le poche tifose erano in brodo di giuggiole…

 

Higuain 7 – Avrebbe meritato stavolta un voto “normale”, forse anche sotto la sufficienza per quel che non aveva fatto: almeno due occasioni (5’ e 14’) sprecate che da lui non t’aspetti e ti domandi “ma cosa sarà successo?”, oppure: “ma sicuro che era Higuain quello, o forse ho visto male?”. Mentre te lo domandavi però lui ne aveva messi a segno due, il primo di testa mentre il suo marcatore lo abbracciava stretto (non d’affetto). Allora cancelli l’insufficienza e gli alzi (e di tanto) il voto: ma sì, sicuramente avevamo visto male prima…

 

Callejon 7 – Poi dici: perché Sarri non lo mette mai in panca… Chilometri su chilometri in coperture, chiusure, raddoppi e aiuti ai compagni.  Lavoro oscuro, ma oscuro solo per gli spettatori e gli esteti... 

 

Koulibaly 7 – Padrone e signore delle retrovie azzurre, scelte di tempo perfette nelle chiusure,  sia in quelle che “gli spettano” che in quelle che mancano i compagni di  reparto. Lo chiameremo stile Pink Floyd, The Wall: il Muro.

 

Hamsik 6 – “Capitano, oh mio capitano”, ma non proprio in linea con il personaggio interpretato da Robin Williams nell’Attimo Fuggente; però è stato anima e cuore azzurro, e quel golletto su rigore che ha sbloccato la partita liberando il Napoli dai lacci e laccioli mentali è stato pesante. Anima e cuore, però abbiamo capito che i rigori non sono neppure per lui.

 

CATTIVI

 

Jorginho 5 – L’entrata col piede a martello che gli è valsa la giusta espulsione non gliela perdoniamo, no. Perché lui dovrebbe essere il pensatore del Napoli, l’uomo saggio, e se sei uno saggio non entri così sapendo che hai già un’ammonizione. Ingenuità non da lui. Poteva costar cara, molto.

 

Allan 5 – Praticamente non pervenuto, e siccome lui è stato finora quello che più di tutti “perviene”, nel senso che si sente e pesa da morire nel bilanciamento di oneri e onori…

 

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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