BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Inter-Napoli 2-0, voto 6.5 ad Allan e Dries Mertens
18.04.2016 15:22 di Napoli Magazine

NAPOLI - Questa rubrica ha un vantaggio/svantaggio, dipende da come la si interpreta. Lo svantaggio è quello, oggettivo, di arrivare a bocce ferme o quasi, insomma quando molti, se non tutti - dai critici ai tifosi, ai tecnici - hanno espresso il loro parere. Ma lo svantaggio può diventare anche un vantaggio se la si legge e si interpreta come valutazione “a freddo”, ragionata, in prospettiva. E dopo il flop di Milano così s’impone, specie se vuole avere utilità.

 

Crediamo che, a freddo, serva innanzitutto obiettività. Il giorno dopo, da parte napoletana, è stato quello di pianti e rimpianti tipici di casa nostra. Pianti per l’arbitraggio, per quel fuorigioco evidente non fischiato, ipotizzando il solito complotto dei poteri forti, magari del Nord, che stanno mettendo a punto il loro piano per portare vantaggio “agli altri”, comunque per defraudare il Napoli e il Sud: qua si parla di secondo posto, chiariamo, in quanto il primo è ampiamente “andato”. Rimpianti per quel che poteva essere e non è più: vittimismo e piangersi addosso, il solito. Per quel che riguarda l’ingiustizia è vero: Rocchi e la sestina arbitrale hanno sbagliato a dar valido il primo gol nerazzurro. E va bene, l’errore ha condizionato la partita. Ma il Napoli ha commesso  l’errore di guardarsi troppo allo specchio, di valutare le sue ferite come fossero cicatrici di assaltatori invidiosi della sua beltà. Beltà che nessuno le contesta:  il Napoli di quest’anno è stata squadra di bellezza assoluta, la più nuova e bella di tutte. E tale resta, la sconfitta di San Siro non cambia la valutazione.

 

Ma come finiscono le storie di chi troppo si bea della sua bellezza senza pensare a cambiare qualcosa quando arriva qualche ruga (nel nostro caso il”rugone” era la forzata assenza di Higuain) si finisce come in Narciso e Boccadoro - capolavoro di Hermann Hesse –, affogati nel lago/specchio in cui, vanitosi, ci si guarda troppo.

 

Ma cerchiamo obiettività, per quel che è possibile, sarebbe deleterio bocciar tutti, come è deleterio alzare i voti e le valutazioni solo per amore. Il Napoli bello può essere ancora vincente, nel senso che può salvare una grande stagione: il secondo posto è ancora là. Si deve prenderlo, approfittando anche del fatto che sembra che ‘nessuno’ lo voglia (la Roma che spreca…).

 

BUONI

 

Allan 6,5 – Ha salvato le faccia con le armi che gli sono congeniali, corsa, fatica, sudore. Ecco uno che allo specchio non si guarda mai: non si piace forse. Beh, piace a noi. Almeno  è piaciuto in una serata in cui sono stati tutti mogi e tristi.

 

Mertens 6,5 – Il piccolo belga ha fatto quel che meglio sa fare: dare la sveglia, farla suonare nell’orecchio di una squadra addormentata. E’ servito a poco, è vero, ma almeno il suo l’ha fatto, insomma  ci ha provato.

 

CATTIVI

 

Gabbiadini 4 – Manolo, il puntero della speranza, è stato puntero triste, ha impersonificato il Napoli. Dove fosse finito il talento, il senso del gol, la positività di ogni iniziativa, di ogni tocco, è un mistero, neppure buffo. Non è Higuain e lo sapevamo, non poteva esserlo, ma stavolta non è  stato neanche la sua copia sbiadita; perché Gonzalo, l’irascibile, si porta dietro tutta la difesa avversaria, invece il ‘ Gabbia’ sbiadito, Miranda e Murillo lo hanno prima scacciato con un fazzoletto, poi spazzato via come un moscerino fastidioso caduto a terra. Calma, Manolo non può essere quello, proprio come non può essere quello il vero Napoli. Tornerà presto, torneranno presto, anna turna’.

 

Sarri 4,5 – S’è fatto infinocchiare come l’ultimo ortaggio del cesto della spesa, e proprio da Mancini, beffa delle beffe... Il suo maggior difetto? Dopo aver costruito il Napoli più bello e allo stesso tempo pratico da molti anni in qua, ha mostrato di non avergli dato anche un cambio d’abito. Non crediamo sia questione di presunzione, come qualche critica ha detto, ‘O Mast’ già ha fatto un miracolo; che facciamo, il miracolo lo buttiamo nella spazzatura? Noi no.

 

Strinic 4.5 -  Ripescato dal fondo della dispensa all’ultimo secondo per fare il titolare al posto di Ghoulam. Ci fidavamo di Sarri e, almeno sul momento, abbiamo pensato che avesse un buon motivo. Alla fine mica l’abbiamo capito…

 

Koulibaly 5 – E’ l’uomo che non conosce mezze misure: quando gioca bene gioca molto bene, quando gioca male gioca molto male. Purtroppo si trascina con sé tutta la linea, riapparsa in versione Banda del Buco. Prima che arrivi la polizia via a gambe levate, scomparire. A mai più.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Inter-Napoli 2-0, voto 6.5 ad Allan e Dries Mertens

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18/04/2024 - 15:22

NAPOLI - Questa rubrica ha un vantaggio/svantaggio, dipende da come la si interpreta. Lo svantaggio è quello, oggettivo, di arrivare a bocce ferme o quasi, insomma quando molti, se non tutti - dai critici ai tifosi, ai tecnici - hanno espresso il loro parere. Ma lo svantaggio può diventare anche un vantaggio se la si legge e si interpreta come valutazione “a freddo”, ragionata, in prospettiva. E dopo il flop di Milano così s’impone, specie se vuole avere utilità.

 

Crediamo che, a freddo, serva innanzitutto obiettività. Il giorno dopo, da parte napoletana, è stato quello di pianti e rimpianti tipici di casa nostra. Pianti per l’arbitraggio, per quel fuorigioco evidente non fischiato, ipotizzando il solito complotto dei poteri forti, magari del Nord, che stanno mettendo a punto il loro piano per portare vantaggio “agli altri”, comunque per defraudare il Napoli e il Sud: qua si parla di secondo posto, chiariamo, in quanto il primo è ampiamente “andato”. Rimpianti per quel che poteva essere e non è più: vittimismo e piangersi addosso, il solito. Per quel che riguarda l’ingiustizia è vero: Rocchi e la sestina arbitrale hanno sbagliato a dar valido il primo gol nerazzurro. E va bene, l’errore ha condizionato la partita. Ma il Napoli ha commesso  l’errore di guardarsi troppo allo specchio, di valutare le sue ferite come fossero cicatrici di assaltatori invidiosi della sua beltà. Beltà che nessuno le contesta:  il Napoli di quest’anno è stata squadra di bellezza assoluta, la più nuova e bella di tutte. E tale resta, la sconfitta di San Siro non cambia la valutazione.

 

Ma come finiscono le storie di chi troppo si bea della sua bellezza senza pensare a cambiare qualcosa quando arriva qualche ruga (nel nostro caso il”rugone” era la forzata assenza di Higuain) si finisce come in Narciso e Boccadoro - capolavoro di Hermann Hesse –, affogati nel lago/specchio in cui, vanitosi, ci si guarda troppo.

 

Ma cerchiamo obiettività, per quel che è possibile, sarebbe deleterio bocciar tutti, come è deleterio alzare i voti e le valutazioni solo per amore. Il Napoli bello può essere ancora vincente, nel senso che può salvare una grande stagione: il secondo posto è ancora là. Si deve prenderlo, approfittando anche del fatto che sembra che ‘nessuno’ lo voglia (la Roma che spreca…).

 

BUONI

 

Allan 6,5 – Ha salvato le faccia con le armi che gli sono congeniali, corsa, fatica, sudore. Ecco uno che allo specchio non si guarda mai: non si piace forse. Beh, piace a noi. Almeno  è piaciuto in una serata in cui sono stati tutti mogi e tristi.

 

Mertens 6,5 – Il piccolo belga ha fatto quel che meglio sa fare: dare la sveglia, farla suonare nell’orecchio di una squadra addormentata. E’ servito a poco, è vero, ma almeno il suo l’ha fatto, insomma  ci ha provato.

 

CATTIVI

 

Gabbiadini 4 – Manolo, il puntero della speranza, è stato puntero triste, ha impersonificato il Napoli. Dove fosse finito il talento, il senso del gol, la positività di ogni iniziativa, di ogni tocco, è un mistero, neppure buffo. Non è Higuain e lo sapevamo, non poteva esserlo, ma stavolta non è  stato neanche la sua copia sbiadita; perché Gonzalo, l’irascibile, si porta dietro tutta la difesa avversaria, invece il ‘ Gabbia’ sbiadito, Miranda e Murillo lo hanno prima scacciato con un fazzoletto, poi spazzato via come un moscerino fastidioso caduto a terra. Calma, Manolo non può essere quello, proprio come non può essere quello il vero Napoli. Tornerà presto, torneranno presto, anna turna’.

 

Sarri 4,5 – S’è fatto infinocchiare come l’ultimo ortaggio del cesto della spesa, e proprio da Mancini, beffa delle beffe... Il suo maggior difetto? Dopo aver costruito il Napoli più bello e allo stesso tempo pratico da molti anni in qua, ha mostrato di non avergli dato anche un cambio d’abito. Non crediamo sia questione di presunzione, come qualche critica ha detto, ‘O Mast’ già ha fatto un miracolo; che facciamo, il miracolo lo buttiamo nella spazzatura? Noi no.

 

Strinic 4.5 -  Ripescato dal fondo della dispensa all’ultimo secondo per fare il titolare al posto di Ghoulam. Ci fidavamo di Sarri e, almeno sul momento, abbiamo pensato che avesse un buon motivo. Alla fine mica l’abbiamo capito…

 

Koulibaly 5 – E’ l’uomo che non conosce mezze misure: quando gioca bene gioca molto bene, quando gioca male gioca molto male. Purtroppo si trascina con sé tutta la linea, riapparsa in versione Banda del Buco. Prima che arrivi la polizia via a gambe levate, scomparire. A mai più.

 

 

Paolo Prestisimone

 

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