BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Prestisimone: "Napoli, sì ai sogni, no alle illusioni: il primo è un comandamento"
12.09.2016 09:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sì ai sogni, no alle illusioni. Il primo è un comandamento... E chi s’azzarda a spezzarli, quelli… Siamo grandi specialisti, noi napoletani, anche troppo. Lo scriviamo spesso, sia su Napoli Magazine sia altrove. Ma se vogliamo fare il punto visto in ottica partenopea, dopo tre giornate di campionato, allora ci accorgiamo che, appunto, è il momento di non spegnere i sogni - per carità, e chi s’azzarda - ma di essere, abbastanza lucidi: per non illuderci, per non morire d’illusioni come sempre.

E’ bello,  il Napoli, bellissimo. Senza Higuain c’era da capire se e come ‘O Mast’ Sarri avrebbe convertito la squadra, la filosofia di gioco e lo schema tecnico-tattico. Per capirlo definitivamente ci son volute tre partite, ma ora abbiamo chiaro cosa ha in testa il tecnico tosco-napoletano. E’ stata scelta la strada dettata dal buon senso che a Sarri di certo non manca: non era giusto snaturare il profilo e la filosofia di gioco che così bene aveva fatto l’hanno scorso, tanto da conquistare il posto in Champions. Così  ha fatto, mancando il vecchio grandissimo terminale offensivo ha solo distribuito le possibilità di andare alla conclusione tra chi riteneva più capaci. Il vice-Higuain (forte come lui magari trovarlo)  non c’era: Milik è un bel pivot, ma niente a che vedere con Gonzalo, specie coi piedi. Può esser utile come parafulmine a centro area, attrarre sulla sua capoccia e attorno a sé le attenzioni delle contraeree difensive nemiche e a far da sponda. Mertens e Callejon in primis dovrebbero poter sfruttare quegli spazi. Ma siamo agli inizi, per carità, sperare e sognare ma non tanto da morire disperati. Tanto là davanti c’è sempre e più di sempre la Vecchia Signora. Quella non la sfioriamo nemmeno.

 

BUONI


Hamsik 8 - Si parte di goduria. E’ anima, corpo e sangue. Lo era  e  lo sarà, sempre più. Quando gli hanno detto che aveva abbattuto il trono di gol in azzurro di Maradona è stato di una tenerezza fantastica: “Sono imbarazzato; che c’entro io con Diego? C’entri, Marek, hai voglia se c’entri. Certo, ‘quello’ era Dio, ma tu sei almeno nella Santissima trinità.

 

Callejon 8 – Stavolta ha accoppiato i soliti ‘sangue, sudore e lacrime’ sulla fascia di appartenenza a due gol e  la consueta presenza in attacco e in copertura a cui Sarri non sa rinunciare  che costituiscono uno dei grandi punti di forza della squadra.

 

Sarri 8 – Se la squadra è sembrata, ed è, così bella, lo si deve a lui, a ‘0  Mast’, sempre più l’Arrigo Sacchi dei giorni nostri.

 

Jorginho 7 -  Dio, quanto ci è piaciuto e quanto ha pesato nella cavalcata: playmaker con mille occhi e una testa alla Einstein  del calcio. Punto di riferimento unico e solo.

 

CATTIVI

 

Insigne s.v. – Quei capelli color platino no, non si potevano proprio vedere. Voleva assomigliare a Messi e Neymar.  Invece era uguale a Peppinuccio e Furcella, Lasciamo parlare, contano i piedi più che la testa, please, Lorenzo…

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Prestisimone: "Napoli, sì ai sogni, no alle illusioni: il primo è un comandamento"

di Napoli Magazine

12/09/2024 - 09:48

NAPOLI - Sì ai sogni, no alle illusioni. Il primo è un comandamento... E chi s’azzarda a spezzarli, quelli… Siamo grandi specialisti, noi napoletani, anche troppo. Lo scriviamo spesso, sia su Napoli Magazine sia altrove. Ma se vogliamo fare il punto visto in ottica partenopea, dopo tre giornate di campionato, allora ci accorgiamo che, appunto, è il momento di non spegnere i sogni - per carità, e chi s’azzarda - ma di essere, abbastanza lucidi: per non illuderci, per non morire d’illusioni come sempre.

E’ bello,  il Napoli, bellissimo. Senza Higuain c’era da capire se e come ‘O Mast’ Sarri avrebbe convertito la squadra, la filosofia di gioco e lo schema tecnico-tattico. Per capirlo definitivamente ci son volute tre partite, ma ora abbiamo chiaro cosa ha in testa il tecnico tosco-napoletano. E’ stata scelta la strada dettata dal buon senso che a Sarri di certo non manca: non era giusto snaturare il profilo e la filosofia di gioco che così bene aveva fatto l’hanno scorso, tanto da conquistare il posto in Champions. Così  ha fatto, mancando il vecchio grandissimo terminale offensivo ha solo distribuito le possibilità di andare alla conclusione tra chi riteneva più capaci. Il vice-Higuain (forte come lui magari trovarlo)  non c’era: Milik è un bel pivot, ma niente a che vedere con Gonzalo, specie coi piedi. Può esser utile come parafulmine a centro area, attrarre sulla sua capoccia e attorno a sé le attenzioni delle contraeree difensive nemiche e a far da sponda. Mertens e Callejon in primis dovrebbero poter sfruttare quegli spazi. Ma siamo agli inizi, per carità, sperare e sognare ma non tanto da morire disperati. Tanto là davanti c’è sempre e più di sempre la Vecchia Signora. Quella non la sfioriamo nemmeno.

 

BUONI


Hamsik 8 - Si parte di goduria. E’ anima, corpo e sangue. Lo era  e  lo sarà, sempre più. Quando gli hanno detto che aveva abbattuto il trono di gol in azzurro di Maradona è stato di una tenerezza fantastica: “Sono imbarazzato; che c’entro io con Diego? C’entri, Marek, hai voglia se c’entri. Certo, ‘quello’ era Dio, ma tu sei almeno nella Santissima trinità.

 

Callejon 8 – Stavolta ha accoppiato i soliti ‘sangue, sudore e lacrime’ sulla fascia di appartenenza a due gol e  la consueta presenza in attacco e in copertura a cui Sarri non sa rinunciare  che costituiscono uno dei grandi punti di forza della squadra.

 

Sarri 8 – Se la squadra è sembrata, ed è, così bella, lo si deve a lui, a ‘0  Mast’, sempre più l’Arrigo Sacchi dei giorni nostri.

 

Jorginho 7 -  Dio, quanto ci è piaciuto e quanto ha pesato nella cavalcata: playmaker con mille occhi e una testa alla Einstein  del calcio. Punto di riferimento unico e solo.

 

CATTIVI

 

Insigne s.v. – Quei capelli color platino no, non si potevano proprio vedere. Voleva assomigliare a Messi e Neymar.  Invece era uguale a Peppinuccio e Furcella, Lasciamo parlare, contano i piedi più che la testa, please, Lorenzo…

 

 

Paolo Prestisimone

 

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