BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Prestisimone: "Italia, la dignità delle lacrime"
04.07.2016 10:16 di Napoli Magazine

NAPOLI - Se ancora dovesse esserci qualcuno che ironizza sulle lacrime (non-napulitane) della nostra Nazionale dopo l’eliminazione dall’Europeo siete autorizzati a mandarlo a… diciamo a scopare il mare, ma non pensavamo a questo e ci siamo capiti. Il giorno dopo la ‘cacciata’ tricolore dal campionato continentale ci restano appunto le lacrime di Barzagli, Buffon, Conte e - ci dicono le ‘talpe’- negli spogliatoi e in famiglia ce ne sono state anche di più. 

 

Ma devono suscitare tutto fuorché vergogna quelle lacrime, anzi questa eliminazione ha segnato la ‘riabilitazione’ della lacrima, che assurge a nuova dignità. Perché altro che “debolezza femminile”, ci vuole grande forza a piangere per un uomo: più ha la barba, più coltiva l’immagine del Maschio, più a piangere in pubblico ci vuol forza, coraggio e dignità.

 

Le lacrime di Conte e dei suoi azzurri negli spogliatoi e dopo, davanti ai media di mezzo mondo, hanno avuto una forza, appunto, enorme. Sono state un esempio della “forza della debolezza”- che Dio protegga chi ce l’ha.

 

L’Italia che ha fatto le valige e in queste ore sta tornando a casa non deve vergognarsi  né nascondersi. Anzi. Arrivata a questo Europeo con credito sottozero poi in Francia s’è compattata più che mai. Conte ha stretto una specie di patto di ferro con la spina dorsale della squadra - diciamo gli juventini della difesa più De Rossi - e attorno ad essa ha plasmato il resto, resto che s’è adeguato in fretta. Fino ai risultati che sappiamo, passaggio del turno contro il lanciatissimo e temutissimo Belgio, eliminazione di Svezia e soprattutto di Spagna campione d’Europa in carica. 

 

Infine la triste uscita contro la Germania campione del mondo dopo i calci di rigore. Perché tutte ‘ste big una dietro l’altra? Colpa di un destino e una sfiga beffarda del tabellone.

 

Ma non piangere, Italia, ora  basta lacrime. Sono state anche giuste, a caldo comprensibilissime; il tifoso l’ha capito e ora tutta la struttura azzurra, a cominciare da Tavecchio (anche lui uscito benissimo per aver puntato sul ct) guarda avanti: deve gestire il dopo-Conte, l’insediamento di Ventura e i primi passi del nuovo ct (a nostro parere saggio anche se meno carismatico di Conte). Chiudiamo la bella ma amara parentesi europea con i Buoni&Cattivi, l’ultimo pagellone ‘mirato’ del torneo azzurro, B&C dopo Italia-Germania e complessivi. Poi – giurin-giurello – all’Europeo azzurro non ci pensiamo più.

 

BUONI

 

Conte 7,5 – Ideatore, costruttore (in barba agli scettici) e usufruttuario di questa nazionale del cuore che ha conquistato e - ora che è stata immeritatamente rimandata a casa dai tedeschi –ha  fatto piangere gli italiani. Aveva una squadra sulla carta da 5 striminzito (comunque manco da sufficienza) ed è riuscito a scrivere una pagina vincente con solo anima e cuore.

 

Buffon 7,5 – Il voto è dovuto soprattutto a Italia-Germania, dove il capitano ha fatto pentole e coperchi e quel gioiello di parata salva-risultato che ci ha consentito di pareggiare col rigore di Bonucci. E’ stato il suo ultimo atto azzurro probabilmente. Certo è che nella classifica degli storici superbig, dopo i miti Zoff e Albertosi lui ci sta alla grande.

 

Bonucci 7 – Dici Bonucci e dici Difesa, la più affidabile, la più completa. Difende sull’uomo suo e   chiude buchi. L’ha fatto anche in questo sfortunato quarto di finale, chiudendo da maestro i pochissimi passaggi a vuoto degli altri. Ha pure messo in porta il rigore che ci ha fatto restare in vita anche dopo il 90’ (dove però ha poi sbagliato il suo nella lotteria infinita dei 18). Che vuoi di più dalla vita?

 

Chiellini-Barzagli 7 – Li abbiamo accoppiati perché si rafforzi l’immagine della difesa  ‘di squadra’. In azzurro come in bianconero formano con Bonucci la celeberrima BBC. E siccome dietro la BBC ci  sta Buffon poi ti spieghi come mai la Juve vince da 4 anni lo scudetto e, a parer nostro, ha prenotato almeno il prossimo se non di più.

 

Insigne 6,5 – Ecco Lorenzinho da Fratta nella lista dei Buoni, che forse aveva meritato di più nella sfida precedente. Ma questo è un pagellone europeo, non solo del match che ci ha eliminato e la sensazione di chi scrive è che forse un diverso utilizzo della sua verve ci poteva portare in semifinale, almeno in semifinale... 

 

CATTIVI

 

Zaza-Pellé 5 – Il loro voto è solo riferito al quarto maledetto. Nella serie finale hanno voluto fare i superuomini tecnici, quelli che irridono sorte e avversario diretto (nel caso di Pellé era Neuer, non un frillo qualsiasi…) e così hanno fatto la fine che meritavano, “cornuti e mazziati”. Grazie che poi i siti online di tutt’Europa si sono scatenati con gli sfottò, i saltelli e le pernacchie…. Peccato soprattutto per Pellé, uno  dei migliori azzurri. Per l’Europeo non lo meritavano, ma sono caduti nel tranello.  E allora, sì, pernacchie.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Prestisimone: "Italia, la dignità delle lacrime"

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04/07/2024 - 10:16

NAPOLI - Se ancora dovesse esserci qualcuno che ironizza sulle lacrime (non-napulitane) della nostra Nazionale dopo l’eliminazione dall’Europeo siete autorizzati a mandarlo a… diciamo a scopare il mare, ma non pensavamo a questo e ci siamo capiti. Il giorno dopo la ‘cacciata’ tricolore dal campionato continentale ci restano appunto le lacrime di Barzagli, Buffon, Conte e - ci dicono le ‘talpe’- negli spogliatoi e in famiglia ce ne sono state anche di più. 

 

Ma devono suscitare tutto fuorché vergogna quelle lacrime, anzi questa eliminazione ha segnato la ‘riabilitazione’ della lacrima, che assurge a nuova dignità. Perché altro che “debolezza femminile”, ci vuole grande forza a piangere per un uomo: più ha la barba, più coltiva l’immagine del Maschio, più a piangere in pubblico ci vuol forza, coraggio e dignità.

 

Le lacrime di Conte e dei suoi azzurri negli spogliatoi e dopo, davanti ai media di mezzo mondo, hanno avuto una forza, appunto, enorme. Sono state un esempio della “forza della debolezza”- che Dio protegga chi ce l’ha.

 

L’Italia che ha fatto le valige e in queste ore sta tornando a casa non deve vergognarsi  né nascondersi. Anzi. Arrivata a questo Europeo con credito sottozero poi in Francia s’è compattata più che mai. Conte ha stretto una specie di patto di ferro con la spina dorsale della squadra - diciamo gli juventini della difesa più De Rossi - e attorno ad essa ha plasmato il resto, resto che s’è adeguato in fretta. Fino ai risultati che sappiamo, passaggio del turno contro il lanciatissimo e temutissimo Belgio, eliminazione di Svezia e soprattutto di Spagna campione d’Europa in carica. 

 

Infine la triste uscita contro la Germania campione del mondo dopo i calci di rigore. Perché tutte ‘ste big una dietro l’altra? Colpa di un destino e una sfiga beffarda del tabellone.

 

Ma non piangere, Italia, ora  basta lacrime. Sono state anche giuste, a caldo comprensibilissime; il tifoso l’ha capito e ora tutta la struttura azzurra, a cominciare da Tavecchio (anche lui uscito benissimo per aver puntato sul ct) guarda avanti: deve gestire il dopo-Conte, l’insediamento di Ventura e i primi passi del nuovo ct (a nostro parere saggio anche se meno carismatico di Conte). Chiudiamo la bella ma amara parentesi europea con i Buoni&Cattivi, l’ultimo pagellone ‘mirato’ del torneo azzurro, B&C dopo Italia-Germania e complessivi. Poi – giurin-giurello – all’Europeo azzurro non ci pensiamo più.

 

BUONI

 

Conte 7,5 – Ideatore, costruttore (in barba agli scettici) e usufruttuario di questa nazionale del cuore che ha conquistato e - ora che è stata immeritatamente rimandata a casa dai tedeschi –ha  fatto piangere gli italiani. Aveva una squadra sulla carta da 5 striminzito (comunque manco da sufficienza) ed è riuscito a scrivere una pagina vincente con solo anima e cuore.

 

Buffon 7,5 – Il voto è dovuto soprattutto a Italia-Germania, dove il capitano ha fatto pentole e coperchi e quel gioiello di parata salva-risultato che ci ha consentito di pareggiare col rigore di Bonucci. E’ stato il suo ultimo atto azzurro probabilmente. Certo è che nella classifica degli storici superbig, dopo i miti Zoff e Albertosi lui ci sta alla grande.

 

Bonucci 7 – Dici Bonucci e dici Difesa, la più affidabile, la più completa. Difende sull’uomo suo e   chiude buchi. L’ha fatto anche in questo sfortunato quarto di finale, chiudendo da maestro i pochissimi passaggi a vuoto degli altri. Ha pure messo in porta il rigore che ci ha fatto restare in vita anche dopo il 90’ (dove però ha poi sbagliato il suo nella lotteria infinita dei 18). Che vuoi di più dalla vita?

 

Chiellini-Barzagli 7 – Li abbiamo accoppiati perché si rafforzi l’immagine della difesa  ‘di squadra’. In azzurro come in bianconero formano con Bonucci la celeberrima BBC. E siccome dietro la BBC ci  sta Buffon poi ti spieghi come mai la Juve vince da 4 anni lo scudetto e, a parer nostro, ha prenotato almeno il prossimo se non di più.

 

Insigne 6,5 – Ecco Lorenzinho da Fratta nella lista dei Buoni, che forse aveva meritato di più nella sfida precedente. Ma questo è un pagellone europeo, non solo del match che ci ha eliminato e la sensazione di chi scrive è che forse un diverso utilizzo della sua verve ci poteva portare in semifinale, almeno in semifinale... 

 

CATTIVI

 

Zaza-Pellé 5 – Il loro voto è solo riferito al quarto maledetto. Nella serie finale hanno voluto fare i superuomini tecnici, quelli che irridono sorte e avversario diretto (nel caso di Pellé era Neuer, non un frillo qualsiasi…) e così hanno fatto la fine che meritavano, “cornuti e mazziati”. Grazie che poi i siti online di tutt’Europa si sono scatenati con gli sfottò, i saltelli e le pernacchie…. Peccato soprattutto per Pellé, uno  dei migliori azzurri. Per l’Europeo non lo meritavano, ma sono caduti nel tranello.  E allora, sì, pernacchie.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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