BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Prestisimone: "Italia, voti da rivalutare"
18.06.2016 10:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - Siamo italiani, bella gente. Certo, napoletani innanzitutto, ma il tricolore - oltre l’azzurro del nostro cuore, ovvio – quando è il suo tempo, come adesso, fa vibrare chi scrive e l’Italia tutta. Così siamo qui a commentare come si dice a Napoli, “col cuore nello zucchero”, l’1-0 che all’88esimo ci ha dato la seconda vittoria dell’Europeo e assieme, la qualificazione al turno successivo. Partitaccia, nel senso che la Conte-band ha fatto peggio che nella prima col Belgio, ma quello che contava erano i 3 punti, la vittoria, e quella è stata. Così da rivalutare voti e concetti che ti eri fatto negli 88’ di gioco. Ci rifacciamo al passato, militante, del nostro basket per esser chiari: quando un compagno di squadra va al tiro fuori dallo schema, sbagliando movimento e scelta però “la” mette dentro (la palla) tutti, TUTTI, compagni di squadra, allenatore (anche i tifosi) devono star zitti e valutare la cosa positivamente, anche se non lo era. “Ha segnato, allora silenzio, ha avuto ragione”, insegnano i maestri, ha fatto bene. Filosofia profondamente italianista, per capirsi. Insomma facciamo rewind col nastro della nostra memoria e rivalutiamo tutto.

 

Nelle pagelle mezzo voto in più a tutti, tanto per cominciare. La filosofia ‘Contiana’, che aveva conquistato l’Italia nella Prima col Belgio, da vangelo che era valutata da tutti, non può essere diventata anticristo. E allora cerchiamo se possibile di restare equilibrati.  Non sopravvalutiamola, ma neppure disperdiamola: in fondo ha segnato la storia del calcio italiano, quindi qualcosa di buono ha significato; tornando al match con gli svedesi, ha condotto alla vittoria, no?

 

BUONI

 

Eder 7 -  Per il gol, sì, soprattutto per il gol. E allora? Troppo poco per una promozione? A noi basta. Non è stato un gol qualsiasi: ha dettato il passaggio-chiave a Zaza, in avvio aveva faticato a trovare la misura per la sponda sugli esterni non riuscendo a far funzionare mai il dialogo proficuo con Pellè. Però quella serpentina sguardo alto a studiare porta e portiere e lo shoot in gol valutano tutto il resto. Il resto che poi è tutto…

 

Zaza 6,5 -  La sua entrata in scena dopo un’ora di gioco cambia il panorama di Tolosa. Più svelto e pratico dei compagni, non solo quelli del reparto offensivo. Abbiamo la sensazione che non possiamo più tenerlo a sedere. Vuoi vedere che Conte la pensa proprio così?

 

Parolo 6,5 – Grigio, magari persino brutto, sporco e cattivo, come l’Italia che piace a Conte, di cui è una specie di uomo-immagine. Non piace agli esteti, anzi non piace quasi a nessuno, però piace a  Conte che sa che da lui avrà quel cocktail di sostanza e qualità che a lui basta. Pizzica la traversa su assist di Giaccherini, altro svalutato da tutti e rivalutato da Conte.

 

Chiellini 6,5 – Il babau era Ibra, è toccato a lui, fabbro della retroguardia, prendersene cura sui calci da fermo, tradotto quando c'è da metterci il fisico il suo contributo come sempre non manca. Visto il preambolo e la vigilia che ci faceva tremare basta e avanza: l’avete visto, il diavolo Ibrahimovic? No? Appunto…

 

Conte 6,5 – Gli piace da matti l’immagine-slogan della squadra brutta, sporca e cattiva, avete visto quante volte lo ripete? Non è stata un’Italia bella, no, è stata appunto brutta sporca e cattiva. E soprattutto ha vinto, ovvio.

 

CATTIVI

 

Pellé 5 – Non gli riusciva niente, che giornataccia... Primo controllo sempre macchinoso, errori banali in appoggio, non pervenuto sotto porta se non per un tiro in curva a inizio ripresa. Vuoi vedere che titolare non lo è più?

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Prestisimone: "Italia, voti da rivalutare"

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18/06/2024 - 10:44

NAPOLI - Siamo italiani, bella gente. Certo, napoletani innanzitutto, ma il tricolore - oltre l’azzurro del nostro cuore, ovvio – quando è il suo tempo, come adesso, fa vibrare chi scrive e l’Italia tutta. Così siamo qui a commentare come si dice a Napoli, “col cuore nello zucchero”, l’1-0 che all’88esimo ci ha dato la seconda vittoria dell’Europeo e assieme, la qualificazione al turno successivo. Partitaccia, nel senso che la Conte-band ha fatto peggio che nella prima col Belgio, ma quello che contava erano i 3 punti, la vittoria, e quella è stata. Così da rivalutare voti e concetti che ti eri fatto negli 88’ di gioco. Ci rifacciamo al passato, militante, del nostro basket per esser chiari: quando un compagno di squadra va al tiro fuori dallo schema, sbagliando movimento e scelta però “la” mette dentro (la palla) tutti, TUTTI, compagni di squadra, allenatore (anche i tifosi) devono star zitti e valutare la cosa positivamente, anche se non lo era. “Ha segnato, allora silenzio, ha avuto ragione”, insegnano i maestri, ha fatto bene. Filosofia profondamente italianista, per capirsi. Insomma facciamo rewind col nastro della nostra memoria e rivalutiamo tutto.

 

Nelle pagelle mezzo voto in più a tutti, tanto per cominciare. La filosofia ‘Contiana’, che aveva conquistato l’Italia nella Prima col Belgio, da vangelo che era valutata da tutti, non può essere diventata anticristo. E allora cerchiamo se possibile di restare equilibrati.  Non sopravvalutiamola, ma neppure disperdiamola: in fondo ha segnato la storia del calcio italiano, quindi qualcosa di buono ha significato; tornando al match con gli svedesi, ha condotto alla vittoria, no?

 

BUONI

 

Eder 7 -  Per il gol, sì, soprattutto per il gol. E allora? Troppo poco per una promozione? A noi basta. Non è stato un gol qualsiasi: ha dettato il passaggio-chiave a Zaza, in avvio aveva faticato a trovare la misura per la sponda sugli esterni non riuscendo a far funzionare mai il dialogo proficuo con Pellè. Però quella serpentina sguardo alto a studiare porta e portiere e lo shoot in gol valutano tutto il resto. Il resto che poi è tutto…

 

Zaza 6,5 -  La sua entrata in scena dopo un’ora di gioco cambia il panorama di Tolosa. Più svelto e pratico dei compagni, non solo quelli del reparto offensivo. Abbiamo la sensazione che non possiamo più tenerlo a sedere. Vuoi vedere che Conte la pensa proprio così?

 

Parolo 6,5 – Grigio, magari persino brutto, sporco e cattivo, come l’Italia che piace a Conte, di cui è una specie di uomo-immagine. Non piace agli esteti, anzi non piace quasi a nessuno, però piace a  Conte che sa che da lui avrà quel cocktail di sostanza e qualità che a lui basta. Pizzica la traversa su assist di Giaccherini, altro svalutato da tutti e rivalutato da Conte.

 

Chiellini 6,5 – Il babau era Ibra, è toccato a lui, fabbro della retroguardia, prendersene cura sui calci da fermo, tradotto quando c'è da metterci il fisico il suo contributo come sempre non manca. Visto il preambolo e la vigilia che ci faceva tremare basta e avanza: l’avete visto, il diavolo Ibrahimovic? No? Appunto…

 

Conte 6,5 – Gli piace da matti l’immagine-slogan della squadra brutta, sporca e cattiva, avete visto quante volte lo ripete? Non è stata un’Italia bella, no, è stata appunto brutta sporca e cattiva. E soprattutto ha vinto, ovvio.

 

CATTIVI

 

Pellé 5 – Non gli riusciva niente, che giornataccia... Primo controllo sempre macchinoso, errori banali in appoggio, non pervenuto sotto porta se non per un tiro in curva a inizio ripresa. Vuoi vedere che titolare non lo è più?

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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