BUONI & CATTIVI
L'ADDIO - Prestisimone: "Niente lacrime per Higuain"
24.07.2016 19:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - Punto primo: niente lacrime. Napoli, almeno provaci con forza. Vero, è difficile, stavolta come sempre, forse più di sempre. Ma anche se non è stata né la città, né la squadra né la società a versare il latte, assolutamente vietato piangerci sopra, come recita il detto. Il suo eroe, Higuain, che dopo 3 anni forti, emotivamente intensi, per i napoletani indimenticabili (si spera anche per lui) lascia per passare dall’altra parte della trincea, col “nemico”, è il tradimento dei tradimenti, così forte da sembrare non vero. Che Gonzalo “nostro” dopo la caterva di gol, di emozioni, soddisfazioni e feste lasciasse il Napoli era in qualche modo possibile e finanche prevedibile, ma trovarsi di fronte al fatto compiuto e senza poter far niente per fronteggiare la situazione, e nemmanco gestirla, non è stato un trauma da due soldi, manco da tre.

Era nell’aria, si dirà. Vero, era nell’aria, ma una cosa è lasciare Napoli e il Napoli, un’altra, ben diversa,  farlo per andare alla Juventus. Se Altafini, anzi il “coniglio Altafini”, l’ha fatto 30 anni fa e Napoli tuttora ricorda, non gliel’ha perdonata e mai gliela perdonerà, garantito che lo stesso accadrà con l’ex “Gonzalo nostro”. Perché più il dolore è forte e più brucia sulla pelle – che stavolta ancora sanguina – più diventa imperdonabile. Napoli è abituata a soffrire, a furia di ferite ha fatto la pelle più spessa, ha una soglia del dolore altissima, la più alta di tutte, ma – si chiede a ragione – quanto è giusto che tocchi sempre a noi? Che abbiamo stretto un malefico patto col diavolo, forse? O è proprio che di quella soglia del dolore altissima ce se ne approfitta?

Aurelio De Laurentiis a sipario chiuso paradossalmente ne é uscito bene. Gli insulti più o meno velati e più o meno volgari, dovranno per forza di cose essere messi in fondina, rimandati, se non archiviati. Tutto l’astio si sposta sull’ex “Gonzalo nostro”, ADL non si può toccare, incassa 94,7 milioni di euro sicuri, sull’unghia, che al momento nessun altro aveva dimostrato di voler e forse neppure poter pagare, soprattutto e nessuno poteva garantire così “sicuri” e affidabili, e sono soldi veri…

Per di più il ‘bene’, il gioiello sul bilancino, viene ceduto il un momento altissimo, il più alto toccato negli ultimi anni, quando la sua quotazione è al top del top e poi - è la nostra sensazione – non c’è nessuna certezza che possa più essere raggiunta,  anche perché il “bene” ha quasi 30 anni. E a quest’età il contratto per il 'Pipita', quattro anni a 7,5 milioni a stagione, con diritti d'immagine lasciati all'argentino che farebbero lievitare la cifra fino a 10 milioni di Euro, garantito che non l’avrebbe più trovato: lui e Nicholas, il fratello manager, lo sapevano e per questo hanno spinto per chiudere l’affare. Insomma la svolta risolutiva è stata la concomitanza degli interessi contrapposti, venditore e compratore, anche l’interesse di Higuain è super salvo, ovvio. Di Napoli e dei napoletani? Vabbé, hanno, anzi abbiamo, pelle doppia e “soglia del dolore” altissima, sopporteranno, capiranno, capiremo… Siamo alle solite.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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L'ADDIO - Prestisimone: "Niente lacrime per Higuain"

di Napoli Magazine

24/07/2024 - 19:40

NAPOLI - Punto primo: niente lacrime. Napoli, almeno provaci con forza. Vero, è difficile, stavolta come sempre, forse più di sempre. Ma anche se non è stata né la città, né la squadra né la società a versare il latte, assolutamente vietato piangerci sopra, come recita il detto. Il suo eroe, Higuain, che dopo 3 anni forti, emotivamente intensi, per i napoletani indimenticabili (si spera anche per lui) lascia per passare dall’altra parte della trincea, col “nemico”, è il tradimento dei tradimenti, così forte da sembrare non vero. Che Gonzalo “nostro” dopo la caterva di gol, di emozioni, soddisfazioni e feste lasciasse il Napoli era in qualche modo possibile e finanche prevedibile, ma trovarsi di fronte al fatto compiuto e senza poter far niente per fronteggiare la situazione, e nemmanco gestirla, non è stato un trauma da due soldi, manco da tre.

Era nell’aria, si dirà. Vero, era nell’aria, ma una cosa è lasciare Napoli e il Napoli, un’altra, ben diversa,  farlo per andare alla Juventus. Se Altafini, anzi il “coniglio Altafini”, l’ha fatto 30 anni fa e Napoli tuttora ricorda, non gliel’ha perdonata e mai gliela perdonerà, garantito che lo stesso accadrà con l’ex “Gonzalo nostro”. Perché più il dolore è forte e più brucia sulla pelle – che stavolta ancora sanguina – più diventa imperdonabile. Napoli è abituata a soffrire, a furia di ferite ha fatto la pelle più spessa, ha una soglia del dolore altissima, la più alta di tutte, ma – si chiede a ragione – quanto è giusto che tocchi sempre a noi? Che abbiamo stretto un malefico patto col diavolo, forse? O è proprio che di quella soglia del dolore altissima ce se ne approfitta?

Aurelio De Laurentiis a sipario chiuso paradossalmente ne é uscito bene. Gli insulti più o meno velati e più o meno volgari, dovranno per forza di cose essere messi in fondina, rimandati, se non archiviati. Tutto l’astio si sposta sull’ex “Gonzalo nostro”, ADL non si può toccare, incassa 94,7 milioni di euro sicuri, sull’unghia, che al momento nessun altro aveva dimostrato di voler e forse neppure poter pagare, soprattutto e nessuno poteva garantire così “sicuri” e affidabili, e sono soldi veri…

Per di più il ‘bene’, il gioiello sul bilancino, viene ceduto il un momento altissimo, il più alto toccato negli ultimi anni, quando la sua quotazione è al top del top e poi - è la nostra sensazione – non c’è nessuna certezza che possa più essere raggiunta,  anche perché il “bene” ha quasi 30 anni. E a quest’età il contratto per il 'Pipita', quattro anni a 7,5 milioni a stagione, con diritti d'immagine lasciati all'argentino che farebbero lievitare la cifra fino a 10 milioni di Euro, garantito che non l’avrebbe più trovato: lui e Nicholas, il fratello manager, lo sapevano e per questo hanno spinto per chiudere l’affare. Insomma la svolta risolutiva è stata la concomitanza degli interessi contrapposti, venditore e compratore, anche l’interesse di Higuain è super salvo, ovvio. Di Napoli e dei napoletani? Vabbé, hanno, anzi abbiamo, pelle doppia e “soglia del dolore” altissima, sopporteranno, capiranno, capiremo… Siamo alle solite.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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