NAPOLI - La notte porta consiglio, ci dicono da quand’eravamo piccoli. Ci fidiamo, vogliamo crederci. Nel caso in questione - il giorno dopo la conquista di quello che si dice sia “mezzo scudetto” (anche meno, stavolta), riesaminiamo la bella storia che il Napoli sarriano sta costruendo per provare a leggerla nelle pieghe sfruttando Buoni&Cattivi, il simil-pagellone del giorno dopo. Ci resta tanto negli occhi (e forse ancor di più nel cuore) dopo Frosinone. Là il Napoli ancora una volta ha conquistato, ammaliato persino i più scettici. Troppo bello per essere vero? Sì, il timore forte è che il Frosinone fosse troppo, troppo poca cosa per essere riferimento valido. Più che un’avversaria, la banda del buon Stellone domenica sembrava una triste accolita di marionette, anzi sembrava una squadra del calciobalilla, incatenata lì dalla stecca. Tutti fermi ad applaudire gli azzurri che maramaldeggiavano. Ma – e qui ti fermi a ragionare: non è che il Napoli di Sarri giocasse troppo, troppo bene per i piccolissimi ciociari? E già, chissà-chi-lo-sa.  Ce la caviamo dicendo che la spiegazione più attendibile è che lo sia al 50% . E allora la scelta che proponiamo al popolo azzurro è quella di aspettare che la situazione si chiarisca. Intanto rileggiamo la situation e attraverso Buoni&Cattivi post-Frosinone che guardano anche al futuro.

BUONI

Higuain 9 – Che vuoi giudicare? Gonzalone nostro è da godere e basta. Più di un uomo squadra, è uomo-tutto. Se si mette anche a “fare il Cavani”, nel senso che se viene dietro a coprire dopo aver messo dentro il primo rigore e seminato mezza squadra avversaria prima di fare il secondo, allora tutti in ginocchio da lui supercannoniere. Punto e basta. Guardare, godere, applaudire, ringraziare il dio del calcio che l’ha messo sulla nostra piazza. Lasciamo stare per ora i pensieri che vengono sul fatto che 25 anni dopo un argentino ha riportato il Napoli lassù. Maradona - come ha detto (e c’è tanto piaciuto) De Laurentiis – è un’altra cosa, lasciamolo stare. Verissimo, Diego era un’altra cosa, significava altre cose, ma certo che il caso è strano e un po’ ci piace…

Jorginho 8 – Nel basket - primo enorme amore di chi scrive - ci piacciono i playmaker che fanno innanzitutto giocare la squadra, che al proprio scout (punti, percentuali, palle recuperate, assist) pensano dopo e allora il piccolo play brasiliano è regista, metronomo perfetto per questo Napoli. Non chiede spazio o riflettori. Anche a Frosinone ha toccato mille palloni stando nascosto, non facendo i numeri della sua terra, né tacchi né veroniche. Ora distribuisce, fa gioco.  Direttore d’orchestra-ombra. Uomo chiave di questo primato.

Hamsik 8 – Mamma che voti Marekiaro e soci. Troppo alti, abbiamo il dubbio. Ma nella ricerca dei meriti della goleada e della vetrina napoletana dopo Frosinone, non si può dimenticare quel che ha fatto, e sta facendo, il capitano. Tra le linee al Matusa è stato un’iradiddio. Chi lo ferma?  Contrasta, inventa, recupera palloni, e ha fatto pure un supergol. Serve altro?

Gabbiadini 7 - Fa 'solo' una piccola grande cosa, una specie di prodigio: il suo sinistro gol è stato di quelli da saltare in piedi sulla sedia. L'ennesimo segno di un uomo che merita un posto da titolare e che per ora incassa più che riscuotere. Merita più spazio. Sta dando lezioni di calcio e di serietà professionale. Un esempio.

Albiol 7 – E’ tornato padrone e signore dell’ex banda del buco ora trincea. Dirige la difesa da capitano del reparto arretrato; in Ciociaria ha fatto anche quel che normalmente fa Reina, tanto disimpegnato (a parte il gollettino ciociaro) da addormentarsi. Ha persino messo l’inconsueta chicca del gol. Più che inconsueta, anzi: una rarità. E quando gli ricapita?

CATTIVI

Zero virgola zero – Chi s’azzarda a fare un nome…

Paolo Prestisimone

Napoli Magazine

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