BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Napoli-Chievo, voto 7.5 a Ghoulam, 7 ad Higuain
07.03.2016 10:57 di Napoli Magazine

NAPOLI - No, non è finita qui, nel senso che non è già arrivato il tempo di chiudere i sogni nel cassetto. Il giorno dopo la 28esima giornata, il campo conferma numericamente - e non solo - il primato solitario bianconero e i tre punti di distacco tra la cannibalesca Juve (bravo Sarri a trovare la definizione) e tutte le altre umane squadre. Però lascia almeno socchiuso lo spiraglio al sogno napoletano di poter colmare entro la fine della stagione il distacco. Per due motivi: 1) La Juve che ha piegato come da copione l’Atalanta ha nel finale un po’ balbettato rischiando qualcosina. 2) Il Napoli è tutt’altro che morto; è anzi tornato a vincere mostrando una veste concreta, quadrata, convinta, affidabile per il futuro. Ci ha piacevolmente sorpreso, l’autostima della squadra di sabato ci è parsa integra, forse anche più dei suoi muscoli in effetti leggermente appannati.

 

Per carità, la Juve resta la più tosta, la più ‘cattiva’ (mistero da dove traggano tante forze Chiellini e compagni), ma il Napoli che sembrava aver perso la strada, a giochi fermi possiamo dire senza timore di sbagliare che l’ha ritrovata. Certamente non finisce qui, anzi, ma la partita tricolore non è ancora tutta chiusa.

 

Il Chievo è stato riferimento attendibile. Mancava forse solo del sacro fuoco, della fame (la salvezza quasi al sicuro) che spesso dà quella carica in più, però Maran mette la squadra molto bene in campo: è equilibrata, intelligente, furba. Per come si era messa la partita, il Napoli è stato super bravo a mettere subito una toppa al buco lasciato aperto dall’erroraccio di Chiriches e proprio la rapidità (4’) con la quale Higuain ha pareggiato, ha messo i prodromi alla rimonta poi completata. I numeri, cui fa riferimento Sarri, son tutti dalla parte azzurra: a partire dai 25 tiri in porta di cui 10 nello specchio, il 69% di possesso-palla, quello che gli americani definiscono control-game che come da tradizione è stato saldamente nelle piote azzurre, insomma dai-e-dai la sensazione era che il ‘pappice’ alla fine avrebbe ‘spurtusato’ la noce mangiando tutto il frutto. E così è stato.

 

Che resta da fare ora? Semplicemente confortare il morale rivedendo il match nei dettagli e studiare il come e perché di qualche passaggio a vuoto (il gol provocato da Chiriches non c’entra). L’aver ripreso la strada è importante, così come riscalda il morale il fatto che nella solita lista di Buoni&Cattivi di Napoli Magazine stavolta, come nelle buone famiglie, i cattivi non ci siano. O meglio, chi scrive era tentato dal citare Chiriches dalla parte ‘sbagliata’ per la clamorosa gaffe del dribbling/controllo causa dello 0-1. Il suo gol dopo un po’ ci ha indotto però a essere buoni ed a evitare. D’altra parte le urla di Sarri nello spogliatoio si son sentite fino al parcheggio della Mostra d’Oltremare…

 

BUONI

 

Ghoulam 7,5 – L’Eurostar della fascia mancina ha avuto il giorno di gloria. Non solo i consueti chilometri su chilometri, il sacrificio muto, solerte, indefesso, plebeo. A quello, sabato ha aggiunto verve offensiva, ha dato palloni chiave (quello dell’1-1 a Higuain, determinante perché ha scacciato la paura). Serata di gala, aveva persino sostituito guanti e tuta col frac. Adesso, scommettiamo, però tornerà nel box, zitto e muto; è la sua forza… 

 

Higuain 7 - Sarà un caso che l’appannamento azzurro è coinciso con la contemporanea scomparsa  di Higuain dal tabellino dei marcatori? Non lo è. Tant’è che appena Gonzalo ha sostituito gli occhi truci e le smorfie verso i compagni con la verve offensiva ed è ridiventato punto di riferimento unico e solo di ogni attacco e ha ricominciato a mettere la palla in porta, puff, sono svaniti balbettamenti e dubbi della squadra. Non uomo-chiave, di più, è stato, ed è, uomo-Napoli.  

 

Koulibaly 7 – Solito muro difensivo di solidità da spaventare chiunque avversario gli si avvicinasse. Così ora gli girano tutti al largo, per prudenza: magari – pensano - con un urlo e un calcione dei suoi oltre la palla quel ‘mostro’ prende pure me e dove la ritrovo la caviglia? Oltre la tangenziale, a Pianura?

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Napoli-Chievo, voto 7.5 a Ghoulam, 7 ad Higuain

di Napoli Magazine

07/03/2024 - 10:57

NAPOLI - No, non è finita qui, nel senso che non è già arrivato il tempo di chiudere i sogni nel cassetto. Il giorno dopo la 28esima giornata, il campo conferma numericamente - e non solo - il primato solitario bianconero e i tre punti di distacco tra la cannibalesca Juve (bravo Sarri a trovare la definizione) e tutte le altre umane squadre. Però lascia almeno socchiuso lo spiraglio al sogno napoletano di poter colmare entro la fine della stagione il distacco. Per due motivi: 1) La Juve che ha piegato come da copione l’Atalanta ha nel finale un po’ balbettato rischiando qualcosina. 2) Il Napoli è tutt’altro che morto; è anzi tornato a vincere mostrando una veste concreta, quadrata, convinta, affidabile per il futuro. Ci ha piacevolmente sorpreso, l’autostima della squadra di sabato ci è parsa integra, forse anche più dei suoi muscoli in effetti leggermente appannati.

 

Per carità, la Juve resta la più tosta, la più ‘cattiva’ (mistero da dove traggano tante forze Chiellini e compagni), ma il Napoli che sembrava aver perso la strada, a giochi fermi possiamo dire senza timore di sbagliare che l’ha ritrovata. Certamente non finisce qui, anzi, ma la partita tricolore non è ancora tutta chiusa.

 

Il Chievo è stato riferimento attendibile. Mancava forse solo del sacro fuoco, della fame (la salvezza quasi al sicuro) che spesso dà quella carica in più, però Maran mette la squadra molto bene in campo: è equilibrata, intelligente, furba. Per come si era messa la partita, il Napoli è stato super bravo a mettere subito una toppa al buco lasciato aperto dall’erroraccio di Chiriches e proprio la rapidità (4’) con la quale Higuain ha pareggiato, ha messo i prodromi alla rimonta poi completata. I numeri, cui fa riferimento Sarri, son tutti dalla parte azzurra: a partire dai 25 tiri in porta di cui 10 nello specchio, il 69% di possesso-palla, quello che gli americani definiscono control-game che come da tradizione è stato saldamente nelle piote azzurre, insomma dai-e-dai la sensazione era che il ‘pappice’ alla fine avrebbe ‘spurtusato’ la noce mangiando tutto il frutto. E così è stato.

 

Che resta da fare ora? Semplicemente confortare il morale rivedendo il match nei dettagli e studiare il come e perché di qualche passaggio a vuoto (il gol provocato da Chiriches non c’entra). L’aver ripreso la strada è importante, così come riscalda il morale il fatto che nella solita lista di Buoni&Cattivi di Napoli Magazine stavolta, come nelle buone famiglie, i cattivi non ci siano. O meglio, chi scrive era tentato dal citare Chiriches dalla parte ‘sbagliata’ per la clamorosa gaffe del dribbling/controllo causa dello 0-1. Il suo gol dopo un po’ ci ha indotto però a essere buoni ed a evitare. D’altra parte le urla di Sarri nello spogliatoio si son sentite fino al parcheggio della Mostra d’Oltremare…

 

BUONI

 

Ghoulam 7,5 – L’Eurostar della fascia mancina ha avuto il giorno di gloria. Non solo i consueti chilometri su chilometri, il sacrificio muto, solerte, indefesso, plebeo. A quello, sabato ha aggiunto verve offensiva, ha dato palloni chiave (quello dell’1-1 a Higuain, determinante perché ha scacciato la paura). Serata di gala, aveva persino sostituito guanti e tuta col frac. Adesso, scommettiamo, però tornerà nel box, zitto e muto; è la sua forza… 

 

Higuain 7 - Sarà un caso che l’appannamento azzurro è coinciso con la contemporanea scomparsa  di Higuain dal tabellino dei marcatori? Non lo è. Tant’è che appena Gonzalo ha sostituito gli occhi truci e le smorfie verso i compagni con la verve offensiva ed è ridiventato punto di riferimento unico e solo di ogni attacco e ha ricominciato a mettere la palla in porta, puff, sono svaniti balbettamenti e dubbi della squadra. Non uomo-chiave, di più, è stato, ed è, uomo-Napoli.  

 

Koulibaly 7 – Solito muro difensivo di solidità da spaventare chiunque avversario gli si avvicinasse. Così ora gli girano tutti al largo, per prudenza: magari – pensano - con un urlo e un calcione dei suoi oltre la palla quel ‘mostro’ prende pure me e dove la ritrovo la caviglia? Oltre la tangenziale, a Pianura?

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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