BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Napoli-Milan 1-1, voto 7 a Koulibaly e 6.5 a Insigne
24.02.2016 10:18 di Napoli Magazine

NAPOLI - Un punto ci separava dalla testa e dalla Juve e un punto resta. L’unica cosa cresciuta è l’amaro, di quello che non va giù. Porca miseria, possibile che la favola sia vicina alla fine? O sia proprio finita? E vissero (gli altri) felici e contenti e noi con l’amaro tra i denti è il finale dell’ultima favoletta.  Che è successo, allora?  Possibile che il Grande Napoli non abbia trovato la forza per abbattere quello che s’è confermato essere un piccolo Milan? E no, la squadra azzurra non può verosimilmente essere diventata scarsa. Non era forse così forte come era sembrata in questa lunga striscia dorata, ma noi napoletani avvezzi a O Paradiso o Inferno, non facciamo sconti a noi stessi, non l’abbiamo mai fatti. Vecchia storia: non ci ha portato bene ma non ci riusciamo “senza”. Il rischio è che Sarri e Higuain -  simboli della recente gloria – in un amen finiscano dietro la lavagna con le orecchie d’asino in testa. Non vogliamo cascarci, però non possiamo non valutare quegli sguardi che abbiamo colto in campo tra giocatori, sguardi a volte truci, a volte interdetti: “Che succede? Non dovevi esser tu qui? E questa palla che mi passi…: ora che ci dirà il mister?”. Tanti pensieri nella testa, forse troppi e così anche l’appoggio più banale diventa complicato. Non c’è bisogno di ricorrere ai Nobel della psicologia per capire che il meccanismo mentale del Napoli sia andato un po’ in corto circuito. Dir loro ora: “Giocate, non pensate troppo” non serve, anzi si ottiene il contrario, questo nel calcio come in qualsiasi altro aspetto della vita, di studio o di lavoro. La sensazione insomma è che i giocatori abbiano in testa talmente tante cose da fare e non fare che non riescono a gestirle. Sarà forse l’aspetto negativo del Sarri-pensiero, così martellante da diventare ossessivo per qualcuno meno “pronto”.

 

BUONI

 

Koulibaly 7 – Il nostro bronzo di R… oops Posillipo, è diventato uno spettacolo vero. Con il Milan è stato duro come il marmo nei contrasti, rapido e autoritario nelle chiusure e contemporaneamente ha esibito piedi soffici e sensibili nei lanci. E mo chi lo tiene più a Napoli l’anno prossimo? Facile predirgli richieste importanti da club importanti, più all’estero che in Italia. Sì, avrà anche il contratto, ma se e quando arriva l’offerta con uno zero in più da arabi o cinesi padroni di club inglesi o spagnoli ci vorranno catene di dollari per trattenerlo sotto il Vesuvio.  E poi non dite che da questa modesta rubrica su Napoli Magazine non l’avevamo detto… Peccato per quella palla spizzata che va sul piede rossonero per il pari, sennò era da 8.

 

Insigne 6,5 – Gli basta fare il “suo”e riecco lo scugnizzo del nostro cuore dalla parte giusta delle pagelle. Certo, per il gol, sia pure in contaminazione, ma non solo per quello. C’è un bisogno da pazzi della sua verve, a patto che, come talvolta gli capita, non esageri a voler fare il Super Lorenzo.

 

Sarri 6,5 – ‘O Mast’ è stato da 8 per come ha costretto il Milan a fare la piccola provincialotta, da 4 per non aver saputo costruire un’alternativa tattica al Napoli quando è a corto di fiato e di idee nel secondo tempo. Sveglia, piccolo grande mister.

 

CATTIVI

 

Hamsik 5.5 – Sarà un caso: quando il Napoli all’improvviso dopo bellissime prestazioni, si spegne, che lo faccia anche Marekiaro? Non lo è, accidenti, non lo è…

 

Callejon 5 – Stesso, identico, discorso/concetto appena espresso per Hamsik: quando mancano gli uomini chiave sono dolori doppi, anzi, chiave.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME BUONI & CATTIVI
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
BUONI & CATTIVI - Napoli-Milan 1-1, voto 7 a Koulibaly e 6.5 a Insigne

di Napoli Magazine

24/02/2024 - 10:18

NAPOLI - Un punto ci separava dalla testa e dalla Juve e un punto resta. L’unica cosa cresciuta è l’amaro, di quello che non va giù. Porca miseria, possibile che la favola sia vicina alla fine? O sia proprio finita? E vissero (gli altri) felici e contenti e noi con l’amaro tra i denti è il finale dell’ultima favoletta.  Che è successo, allora?  Possibile che il Grande Napoli non abbia trovato la forza per abbattere quello che s’è confermato essere un piccolo Milan? E no, la squadra azzurra non può verosimilmente essere diventata scarsa. Non era forse così forte come era sembrata in questa lunga striscia dorata, ma noi napoletani avvezzi a O Paradiso o Inferno, non facciamo sconti a noi stessi, non l’abbiamo mai fatti. Vecchia storia: non ci ha portato bene ma non ci riusciamo “senza”. Il rischio è che Sarri e Higuain -  simboli della recente gloria – in un amen finiscano dietro la lavagna con le orecchie d’asino in testa. Non vogliamo cascarci, però non possiamo non valutare quegli sguardi che abbiamo colto in campo tra giocatori, sguardi a volte truci, a volte interdetti: “Che succede? Non dovevi esser tu qui? E questa palla che mi passi…: ora che ci dirà il mister?”. Tanti pensieri nella testa, forse troppi e così anche l’appoggio più banale diventa complicato. Non c’è bisogno di ricorrere ai Nobel della psicologia per capire che il meccanismo mentale del Napoli sia andato un po’ in corto circuito. Dir loro ora: “Giocate, non pensate troppo” non serve, anzi si ottiene il contrario, questo nel calcio come in qualsiasi altro aspetto della vita, di studio o di lavoro. La sensazione insomma è che i giocatori abbiano in testa talmente tante cose da fare e non fare che non riescono a gestirle. Sarà forse l’aspetto negativo del Sarri-pensiero, così martellante da diventare ossessivo per qualcuno meno “pronto”.

 

BUONI

 

Koulibaly 7 – Il nostro bronzo di R… oops Posillipo, è diventato uno spettacolo vero. Con il Milan è stato duro come il marmo nei contrasti, rapido e autoritario nelle chiusure e contemporaneamente ha esibito piedi soffici e sensibili nei lanci. E mo chi lo tiene più a Napoli l’anno prossimo? Facile predirgli richieste importanti da club importanti, più all’estero che in Italia. Sì, avrà anche il contratto, ma se e quando arriva l’offerta con uno zero in più da arabi o cinesi padroni di club inglesi o spagnoli ci vorranno catene di dollari per trattenerlo sotto il Vesuvio.  E poi non dite che da questa modesta rubrica su Napoli Magazine non l’avevamo detto… Peccato per quella palla spizzata che va sul piede rossonero per il pari, sennò era da 8.

 

Insigne 6,5 – Gli basta fare il “suo”e riecco lo scugnizzo del nostro cuore dalla parte giusta delle pagelle. Certo, per il gol, sia pure in contaminazione, ma non solo per quello. C’è un bisogno da pazzi della sua verve, a patto che, come talvolta gli capita, non esageri a voler fare il Super Lorenzo.

 

Sarri 6,5 – ‘O Mast’ è stato da 8 per come ha costretto il Milan a fare la piccola provincialotta, da 4 per non aver saputo costruire un’alternativa tattica al Napoli quando è a corto di fiato e di idee nel secondo tempo. Sveglia, piccolo grande mister.

 

CATTIVI

 

Hamsik 5.5 – Sarà un caso: quando il Napoli all’improvviso dopo bellissime prestazioni, si spegne, che lo faccia anche Marekiaro? Non lo è, accidenti, non lo è…

 

Callejon 5 – Stesso, identico, discorso/concetto appena espresso per Hamsik: quando mancano gli uomini chiave sono dolori doppi, anzi, chiave.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com