BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI, Napoli-Torino: voto 8 ad Insigne, 7 a Marek Hamsik
08.01.2016 23:29 di Napoli Magazine

NAPOLI - Quando vinci giocando non dico male, ma senza fare sfracelli (anzi) allora la memoria corre ai tanti campionati che - ricordi – sono stati vinti da squadre utilitaristiche, furbe, che portavano a casa innumerevoli 1-0 magari sgraffignati senza merito.  Allora è l’anno dell’Inter, d’istinto quest’anno viene da dire…, vero, ma il nostro discorso stavolta è in chiave azzurra. Alla fine applausi, balli e canti, è vero, ma prima? Prima no, prima tanta paura, qualche sofferenza di troppo a cui il Super Napoli di Sarri non ci aveva abituati. E invece il Toro di quella vecchia volpe di Ventura giocando  la sua partitella accorta e, appunto furba, aveva scoperto qualche magagna che forse il Napoli credeva di non avere più. Però meglio, molto meglio che il difettuccio sia venuto fuori adesso che si è in tempo per correggerlo.

 

Insomma vincere giocando così così è stranamente un bel segno. Vogliamo trarre il meglio possibile dallo striminzito 2-1 al Toro. Partita che si era rivelata più difficile del previsto per la sosta e non solo per quella. Perché il meccanismo perfetto, super oliato, con Jorginho a dettare i tempi  e Allan ad azzannare le caviglie avversarie non c’era e si era subito sentito il cigolio. Sarri ha capito molte cose e scaltro com’è non dovrebbe ricascarci.

 

Così si può pensare già alla battaglia che arriva domenica, in quel campo di patate del Matusa di  Frosinone. L’unica sicurezza al momento in cui scriviamo è Tagliavento, inteso come garanzia di qualità arbitrale. E’ un Internazionale che va a Frosinone giusto perché c’è il Napoli, sennò in Ciociaria mo lo vedono più, anzi mo vedono più lui e il Napoli…

 

BUONI

 

Insigne 8 – Ispiratore/esecutore, di tutto e di più. Quand’è così ispirato, Lorenzinho fa la differenza: s’è caricato la squadra sulle spalle come di norma fa Higuain. Stavolta Gonzalo era però impegnato a sgomitare con Glik e i suoi guardaspalle: ogni piccolissimo movimento che faceva trac, una botta , una scarpata, una fiatata sul collo. Lorenzinho, invece, colpevolmente un po’ trascurato da Ventura, s’è vendicato prima con quel lob-prodigio che sembrava trovato (per quanto era stato strano, con la palla colpita di collo e non di piatto da così lontano dalla porta), poi con l’assist nella cruna dell’ago ad Hamsik (secondo gol). Che il Dio del calcio lo conservi così: c’è tanto da divertirsi e vincere con lo scugnizzo geniale così ispirato.

 

Hamsik 7 – Embé, che vuoi dire, se Marekiaro è tornato a fare calcio che sa… Ormai è la variabile impazzita che sposta equilibri che sembravano consolidati, recupera tra le linee, contrasta, ispira, riparte e fa persino gol festeggiando la 200esima… Appunto, che vuoi dire? Non troviamo parole neppure noi che con quelle ci lavoriamo e viviamo da  30 anni…

 

Callejon 7 – Una volta quelli come lui li chiamavamo Pendolino, perché i treni più veloci si chiamavano così. Adesso che lui va dove vuole, ben aldilà del binario destro di sua competenza, adesso che taglia il campo e fa diagonali di dritto e rovescio, come lo ribattezziamo? Abbiamo il prontuario delle FFSS in mano, ma sfoglia sfoglia, troviamo solo i superveloci Freccia Rossa e Italo. Niente, troppo lenti…

 

Reina 6,5 – Vero, sul rigore non era stato impeccabile, perché avendo intuito lato e altezza del tiro, ci era andato con le mani forse un po’ morbide. Ma Pepe  è  così importante, fa talmente tante cose là dietro, è collante, leader, una specie di allenatore in campo, che pari o non pari, per il vostro pagelliere parte con un voto in più. Sì confessiamo, siamo innamorati, e  - pensando al celebre coro di fine partita - neppure all’improvviso.

 

CATTIVI

 

Koulibaly 5 – Ha  confermato a lungo di essere trave portante della nuova difesa azzurra, quella che da Banda del Buco è diventata Diga. Poi quell’erroraccio da matita blu che per poco non diventava decisivo. Lui è così, non è uomo da mezze misure: o meraviglie o disastri… 

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME BUONI & CATTIVI
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
BUONI & CATTIVI, Napoli-Torino: voto 8 ad Insigne, 7 a Marek Hamsik

di Napoli Magazine

08/01/2024 - 23:29

NAPOLI - Quando vinci giocando non dico male, ma senza fare sfracelli (anzi) allora la memoria corre ai tanti campionati che - ricordi – sono stati vinti da squadre utilitaristiche, furbe, che portavano a casa innumerevoli 1-0 magari sgraffignati senza merito.  Allora è l’anno dell’Inter, d’istinto quest’anno viene da dire…, vero, ma il nostro discorso stavolta è in chiave azzurra. Alla fine applausi, balli e canti, è vero, ma prima? Prima no, prima tanta paura, qualche sofferenza di troppo a cui il Super Napoli di Sarri non ci aveva abituati. E invece il Toro di quella vecchia volpe di Ventura giocando  la sua partitella accorta e, appunto furba, aveva scoperto qualche magagna che forse il Napoli credeva di non avere più. Però meglio, molto meglio che il difettuccio sia venuto fuori adesso che si è in tempo per correggerlo.

 

Insomma vincere giocando così così è stranamente un bel segno. Vogliamo trarre il meglio possibile dallo striminzito 2-1 al Toro. Partita che si era rivelata più difficile del previsto per la sosta e non solo per quella. Perché il meccanismo perfetto, super oliato, con Jorginho a dettare i tempi  e Allan ad azzannare le caviglie avversarie non c’era e si era subito sentito il cigolio. Sarri ha capito molte cose e scaltro com’è non dovrebbe ricascarci.

 

Così si può pensare già alla battaglia che arriva domenica, in quel campo di patate del Matusa di  Frosinone. L’unica sicurezza al momento in cui scriviamo è Tagliavento, inteso come garanzia di qualità arbitrale. E’ un Internazionale che va a Frosinone giusto perché c’è il Napoli, sennò in Ciociaria mo lo vedono più, anzi mo vedono più lui e il Napoli…

 

BUONI

 

Insigne 8 – Ispiratore/esecutore, di tutto e di più. Quand’è così ispirato, Lorenzinho fa la differenza: s’è caricato la squadra sulle spalle come di norma fa Higuain. Stavolta Gonzalo era però impegnato a sgomitare con Glik e i suoi guardaspalle: ogni piccolissimo movimento che faceva trac, una botta , una scarpata, una fiatata sul collo. Lorenzinho, invece, colpevolmente un po’ trascurato da Ventura, s’è vendicato prima con quel lob-prodigio che sembrava trovato (per quanto era stato strano, con la palla colpita di collo e non di piatto da così lontano dalla porta), poi con l’assist nella cruna dell’ago ad Hamsik (secondo gol). Che il Dio del calcio lo conservi così: c’è tanto da divertirsi e vincere con lo scugnizzo geniale così ispirato.

 

Hamsik 7 – Embé, che vuoi dire, se Marekiaro è tornato a fare calcio che sa… Ormai è la variabile impazzita che sposta equilibri che sembravano consolidati, recupera tra le linee, contrasta, ispira, riparte e fa persino gol festeggiando la 200esima… Appunto, che vuoi dire? Non troviamo parole neppure noi che con quelle ci lavoriamo e viviamo da  30 anni…

 

Callejon 7 – Una volta quelli come lui li chiamavamo Pendolino, perché i treni più veloci si chiamavano così. Adesso che lui va dove vuole, ben aldilà del binario destro di sua competenza, adesso che taglia il campo e fa diagonali di dritto e rovescio, come lo ribattezziamo? Abbiamo il prontuario delle FFSS in mano, ma sfoglia sfoglia, troviamo solo i superveloci Freccia Rossa e Italo. Niente, troppo lenti…

 

Reina 6,5 – Vero, sul rigore non era stato impeccabile, perché avendo intuito lato e altezza del tiro, ci era andato con le mani forse un po’ morbide. Ma Pepe  è  così importante, fa talmente tante cose là dietro, è collante, leader, una specie di allenatore in campo, che pari o non pari, per il vostro pagelliere parte con un voto in più. Sì confessiamo, siamo innamorati, e  - pensando al celebre coro di fine partita - neppure all’improvviso.

 

CATTIVI

 

Koulibaly 5 – Ha  confermato a lungo di essere trave portante della nuova difesa azzurra, quella che da Banda del Buco è diventata Diga. Poi quell’erroraccio da matita blu che per poco non diventava decisivo. Lui è così, non è uomo da mezze misure: o meraviglie o disastri… 

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com