BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Napoli-Udinese, voto 8 a Higuain per le 200 Pepite!
10.11.2015 14:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Risvegliarsi e godere della notte serena che ti ha lasciato in bocca un dolce sapore di nuovo. Stavolta non è stata una scorribanda, non poteva esserlo, perché la favoletta danese era passata da un bel po’ e fare i gradassi con chi “non ce la fa” non fa parte del gioco. Il Napoli ti lascia come dicevamo, un bel sapore in bocca perché ora è una cosa seria, ma seria davvero. Non sono stati 5 perché qua siamo in Italia e anche se l’Udinese non è squadra di vertice, per far gol (1, non 5…)  devi sudartelo. Ma stavolta senza tric-trac e putipù, e fa pure rima. Le scorribande lasciamole ai circhi equestri, ai Giochi senza Frontiere. Qui si fa sul serio, qui è campionato italiano, che non sarà più la fine del mondo tecnicamente, ma che in quanto a solidità dà sempre lezioni, e non solo all’Europa.

Lo si era capito subito, domenica, quando s’è visto che Colantuono stava facendo uno scherzetto mica da ridere a Sarri ‘O Mast: sapiente copertura del campo, spazi più che coperti, intasati, linee di passaggio chiuse, il sapiente tikitaka azzurro che affogava nelle sabbie mobili bianconere. La pazienza del pappice Napoli però lavorava e la noce udinese alla fine si bucava. 

 

BUONI

 

Higuain 8 -  Ha colto la 200entesima pepita d’oro della sua carriera: il titolo perfetto è: la 200esima Pepita del Pipita. La voglia di cambiare, insomma di togliere dal top l’inflazionato SuperBuono argentino c’era pure. Ma come fai? La squadra ha lavorato, ma visto che la noce resisteva Gonzalo è stato il pappice, quello che ‘spertosa’. E ha spertosato, stavolta di fino, non come sempre di potenza. Insomma una ne pensa e cento (anzi duecento) ne fa. Abbiamo esaurito gli aggettivi: Zanichelli, aiutaci tu.

 

Sarri 7,5 – ‘O Mast’ è riuscito a riconvertire la squadra alle diverse esigenze: macina, macina, macina, poi se possibile sfonda con la sua architettura tecnica, sennò c’è chi lo fa per lui. Così è stato, c’è voluta tanta pazienza, stavolta. Ha messo in piedi una macchina da guerra che non sapevamo avesse tra le armi anche la pazienza. E mo vacci a trovare un difetto…

 

Allan 7 – A supporto dei fiorettisti - lo insegna la storia – serve il manovale, quello che non si vergogna a sporcarsi mani e faccia di calce, se serve. Ai tempi che furono Rivera aveva Lodetti, Antognoni aveva Oriali, Jorginho e il Napoli hanno lui, mai come stavolta prezioso come un piede d’oro. Ora serve tutelarlo, difenderlo, come fosse una superstar. Serve un alter-ego, Magari non solido tuttofare come lui (uno che faccia anche gol) ma queste travi portanti sono preziose come i geni.

 

Reina 7 – Uno che sta là dietro a dirigere una difesa diventata di acciaio, che non prende gol da 378’, che ne ha incassati 2 nelle ultime 9 di campionato, uno che persino Koulibably (vedi pagella a seguire), al momento di spiegare come abbia fatto a diventare la diga che è, dice: “è Reina che mi guida”, beh, allora in ginocchio da Reinapoletano, protagonista ora e sempre. E’ riuscito in una paratona salva-vittoria sotto la traversa dopo una partita a pigliar freddo: sono le piccole grandi cose che fanno la differenza.

 

Koulibaly 7 – E che è diventato… Non lo riconosciamo più. Forse prima giocava il fratello scarso. Questo è un altro, decisamente un altro. Tappa i buchi di altri, lui non ne ha più, sta sfoggiando persino un piede d’oro nei lanci lunghi… Oh mamma…

 

CATTIVI

 

Hamsik 5,5 – Sta qui giusto perché ci serviva un “meno peggio”. Non il solito Marekiaro devastante delle ultime uscite. Ci sbilanciamo: vedrete che sarà una rarità.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

10/11/2024 - 14:35

NAPOLI - Risvegliarsi e godere della notte serena che ti ha lasciato in bocca un dolce sapore di nuovo. Stavolta non è stata una scorribanda, non poteva esserlo, perché la favoletta danese era passata da un bel po’ e fare i gradassi con chi “non ce la fa” non fa parte del gioco. Il Napoli ti lascia come dicevamo, un bel sapore in bocca perché ora è una cosa seria, ma seria davvero. Non sono stati 5 perché qua siamo in Italia e anche se l’Udinese non è squadra di vertice, per far gol (1, non 5…)  devi sudartelo. Ma stavolta senza tric-trac e putipù, e fa pure rima. Le scorribande lasciamole ai circhi equestri, ai Giochi senza Frontiere. Qui si fa sul serio, qui è campionato italiano, che non sarà più la fine del mondo tecnicamente, ma che in quanto a solidità dà sempre lezioni, e non solo all’Europa.

Lo si era capito subito, domenica, quando s’è visto che Colantuono stava facendo uno scherzetto mica da ridere a Sarri ‘O Mast: sapiente copertura del campo, spazi più che coperti, intasati, linee di passaggio chiuse, il sapiente tikitaka azzurro che affogava nelle sabbie mobili bianconere. La pazienza del pappice Napoli però lavorava e la noce udinese alla fine si bucava. 

 

BUONI

 

Higuain 8 -  Ha colto la 200entesima pepita d’oro della sua carriera: il titolo perfetto è: la 200esima Pepita del Pipita. La voglia di cambiare, insomma di togliere dal top l’inflazionato SuperBuono argentino c’era pure. Ma come fai? La squadra ha lavorato, ma visto che la noce resisteva Gonzalo è stato il pappice, quello che ‘spertosa’. E ha spertosato, stavolta di fino, non come sempre di potenza. Insomma una ne pensa e cento (anzi duecento) ne fa. Abbiamo esaurito gli aggettivi: Zanichelli, aiutaci tu.

 

Sarri 7,5 – ‘O Mast’ è riuscito a riconvertire la squadra alle diverse esigenze: macina, macina, macina, poi se possibile sfonda con la sua architettura tecnica, sennò c’è chi lo fa per lui. Così è stato, c’è voluta tanta pazienza, stavolta. Ha messo in piedi una macchina da guerra che non sapevamo avesse tra le armi anche la pazienza. E mo vacci a trovare un difetto…

 

Allan 7 – A supporto dei fiorettisti - lo insegna la storia – serve il manovale, quello che non si vergogna a sporcarsi mani e faccia di calce, se serve. Ai tempi che furono Rivera aveva Lodetti, Antognoni aveva Oriali, Jorginho e il Napoli hanno lui, mai come stavolta prezioso come un piede d’oro. Ora serve tutelarlo, difenderlo, come fosse una superstar. Serve un alter-ego, Magari non solido tuttofare come lui (uno che faccia anche gol) ma queste travi portanti sono preziose come i geni.

 

Reina 7 – Uno che sta là dietro a dirigere una difesa diventata di acciaio, che non prende gol da 378’, che ne ha incassati 2 nelle ultime 9 di campionato, uno che persino Koulibably (vedi pagella a seguire), al momento di spiegare come abbia fatto a diventare la diga che è, dice: “è Reina che mi guida”, beh, allora in ginocchio da Reinapoletano, protagonista ora e sempre. E’ riuscito in una paratona salva-vittoria sotto la traversa dopo una partita a pigliar freddo: sono le piccole grandi cose che fanno la differenza.

 

Koulibaly 7 – E che è diventato… Non lo riconosciamo più. Forse prima giocava il fratello scarso. Questo è un altro, decisamente un altro. Tappa i buchi di altri, lui non ne ha più, sta sfoggiando persino un piede d’oro nei lanci lunghi… Oh mamma…

 

CATTIVI

 

Hamsik 5,5 – Sta qui giusto perché ci serviva un “meno peggio”. Non il solito Marekiaro devastante delle ultime uscite. Ci sbilanciamo: vedrete che sarà una rarità.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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