BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Napoli-Verona, voto 7 a Gabbiadini, 7.5 ad Hamsik
12.04.2016 17:10 di Napoli Magazine

NAPOLI - Al bando i sogni, la vita va così, della Juve non parliamo neppure, ci ha detto mille volte che su di lei non si può e non si deve contare, la sua fame cannibalesca va oltre i sogni di tutte le varie cortigiane-inseguitrici (che l’inseguono per reggerle la stola, che credete?) e allora conviene lasciarla andare e guardarla. Magari s’impara. Perché c’è poco  da fare, dalla Vecchia  Signora, mai sazia, c‘è solo da imparare. Napoli e le altre masticano amaro. L’avevano appena vista sabato sera ingurgitare il Milan come fosse una caramellina qualsiasi (e che ha anzi dimostrato che non lo era per niente): i tre punti presi dalla Signora a San Siro contro i migliori rossoneri dell’anno avevano di fatto messo la parola fine al campionato anche per i più testardi ottimisti, speranzosi a prescindere dalla realtà. Si, la matematica… vero, quella lascia ancora aperto uno spiraglio, ma diciamoci la verità, chi ci crede davvero se non per fare un piacere al bimbo che ci guarda con la bocca aperta piena di speranze? Per non deludere i bimbi tifosi e fiduciosi a prescindere diciamo pure “che non si può mai sapere, che chissà, forse se…”. Al bimbo, agli altri no. Gli altri vogliono sentirti dire la verità. E la verità è che la scorribanda sulle macerie veronesi ci ha dato in prospettiva solo margini di soddisfazione per quel che riguarda la ‘vendetta’ sugli irriducibili antinapoletani veneti coi quali avevamo voglia di toglierci un po’ di pietruzze dalle scarpe. Siccome il Napoli al San Paolo le pietruzze se l’è tolte, allora può accontentarsi. Verranno, speriamo, gli agognati tempi migliori, perché “anna venì, e verranno, no?”. Certo, verranno; in passato almeno sono venuti, li ricordiamo, anche se sono passati parecchi anni… quand’è stato, a cavallo degli anni ’80 e ‘90 no? La città che non mantiene mai le sue promesse ma spera, spera a volte fino a morire disperata,  vero.  Ma Napoli è così, e poi è la nostra città, queste piccole grandi sofferenze, queste piccole grandi attese, questi piccoli grandi dolori sì fanno male, ma vuoi mettere come è più bello quando arrivano i successi? Dite che sono pochi, che in proporzione sono pochi? E vabbé, sì, forse sì, ma lasciateli venire, che a questa pallosa coscienza che sembra quella del grillo saggio poi ci pensiamo... La  napoletanità parla: “Per intanto con gli ‘odiati’ veronesi -  che sì, erano quelli di “Giulietta è ‘na zoccola” -  ci siamo presi una bella soddisfazione. Vittoria nettissima, 3 pallette a 0, e con le riserve, con Higuain  seduto in tribuna squalificato, e non abbiamo nemmeno infierito, potevamo farne chissà quanti, ma abbiamo voluto lasciarvi in vita…”.

 

BUONI

 

Callejon 8 – Iradiddio, erano uno o cento i Callejon in campo? Se ci fosse mai stato bisogno dell’ennesima prova per capire perché gli allenatori - chiunque, a partire da Benitez, a Sarri -  lo metterebbero in campo pure se avesse una gamba in meno – l’abbiamo avuta. Ha fatto innanzitutto il Callejon che sposta gli equilibri, ha difeso come un pazzo, ha attaccato come un pazzo, ha fatto da punta di riferimento - ha fatto anche l’Higuain insomma -, diagonali e chiusure perfette. Serve altro? No, basta così, Mr. Utilità. Riposati, una volta tanto…

 

Hamsik 7,5 – Giusto un filo dietro il succitato Mr.Utilità, ma proprio per un’inezia. Tra le linee, chiudeva e ripartiva, ripartiva e chiudeva,  cento, mille palloni, tutti gli si affidavano, lui si concedeva a piene mani, e poi quell’assist lungo, passato nella cruna dell’ago, per Callejon è stato roba da lustrarsi gli occhi. Il Re è sempre lui.

 

Sarri 7 – Ha presentato il “vecchio” Napoli, quello che a Udine non s’era visto. Allora al Friuli era stato un episodio, solo che ci è costato il campionato… Comunque B&C sono la valutazione a freddo di Napoli-Verona, e qui è tornato lui.

 

Gabbiadini 7 – Tu lo metti in campo e lui ti fa gol, capito perché è il “panchinaro”  più corteggiato d’Italia? Un altro pallone se l’era visto ribattere dal portiere in quel momento benedetto dalla sorte, un terzo dal palo. Insomma Manologol. Higuain può incazzarsi tranquillamente (…), sappiamo chi lo sostituirà.

 

Insigne 7 – Il rigore, che ha messo a segno passando per le forche caudine del ritardo per il veronese espulso che ci metteva una vita a uscire, l’ha tirato con gelida freddezza, e poi quel piede d’oro che conosciamo a tracciare belle parabole. Qualità, qualità, qualità.

 

CATTIVI

 

Celi 5 – E’ riuscito  a scontentare i critici perché non ha espulso Albiol che s’era tolto la maglia, e per lui è stato errore tecnico, quelli che pesano a fine stagione per salire o scendere di categoria  nelle  valutazioni dell’Aia. Per il resto “non fa”, semplicemente “non fa”, non ce  n’era bisogno. Partita superfacile

 

Albiol 5 -  Il maestro della difesa, bilanciere della linea arretrata, si è fatto prendere la mano mettendo in scena un’inutile sceneggiata sfilandosi la maglia che gli era stata ridotta a brandelli, e per quel gesto meritava chiaramente l’espulsione. Una ‘higuainata’, diciamo, che dal Professore non ti saresti mai aspettato. Comunque errore banale, ingenuo, figlio del malessere argentino dalla settimana forse.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Napoli-Verona, voto 7 a Gabbiadini, 7.5 ad Hamsik

di Napoli Magazine

12/04/2024 - 17:10

NAPOLI - Al bando i sogni, la vita va così, della Juve non parliamo neppure, ci ha detto mille volte che su di lei non si può e non si deve contare, la sua fame cannibalesca va oltre i sogni di tutte le varie cortigiane-inseguitrici (che l’inseguono per reggerle la stola, che credete?) e allora conviene lasciarla andare e guardarla. Magari s’impara. Perché c’è poco  da fare, dalla Vecchia  Signora, mai sazia, c‘è solo da imparare. Napoli e le altre masticano amaro. L’avevano appena vista sabato sera ingurgitare il Milan come fosse una caramellina qualsiasi (e che ha anzi dimostrato che non lo era per niente): i tre punti presi dalla Signora a San Siro contro i migliori rossoneri dell’anno avevano di fatto messo la parola fine al campionato anche per i più testardi ottimisti, speranzosi a prescindere dalla realtà. Si, la matematica… vero, quella lascia ancora aperto uno spiraglio, ma diciamoci la verità, chi ci crede davvero se non per fare un piacere al bimbo che ci guarda con la bocca aperta piena di speranze? Per non deludere i bimbi tifosi e fiduciosi a prescindere diciamo pure “che non si può mai sapere, che chissà, forse se…”. Al bimbo, agli altri no. Gli altri vogliono sentirti dire la verità. E la verità è che la scorribanda sulle macerie veronesi ci ha dato in prospettiva solo margini di soddisfazione per quel che riguarda la ‘vendetta’ sugli irriducibili antinapoletani veneti coi quali avevamo voglia di toglierci un po’ di pietruzze dalle scarpe. Siccome il Napoli al San Paolo le pietruzze se l’è tolte, allora può accontentarsi. Verranno, speriamo, gli agognati tempi migliori, perché “anna venì, e verranno, no?”. Certo, verranno; in passato almeno sono venuti, li ricordiamo, anche se sono passati parecchi anni… quand’è stato, a cavallo degli anni ’80 e ‘90 no? La città che non mantiene mai le sue promesse ma spera, spera a volte fino a morire disperata,  vero.  Ma Napoli è così, e poi è la nostra città, queste piccole grandi sofferenze, queste piccole grandi attese, questi piccoli grandi dolori sì fanno male, ma vuoi mettere come è più bello quando arrivano i successi? Dite che sono pochi, che in proporzione sono pochi? E vabbé, sì, forse sì, ma lasciateli venire, che a questa pallosa coscienza che sembra quella del grillo saggio poi ci pensiamo... La  napoletanità parla: “Per intanto con gli ‘odiati’ veronesi -  che sì, erano quelli di “Giulietta è ‘na zoccola” -  ci siamo presi una bella soddisfazione. Vittoria nettissima, 3 pallette a 0, e con le riserve, con Higuain  seduto in tribuna squalificato, e non abbiamo nemmeno infierito, potevamo farne chissà quanti, ma abbiamo voluto lasciarvi in vita…”.

 

BUONI

 

Callejon 8 – Iradiddio, erano uno o cento i Callejon in campo? Se ci fosse mai stato bisogno dell’ennesima prova per capire perché gli allenatori - chiunque, a partire da Benitez, a Sarri -  lo metterebbero in campo pure se avesse una gamba in meno – l’abbiamo avuta. Ha fatto innanzitutto il Callejon che sposta gli equilibri, ha difeso come un pazzo, ha attaccato come un pazzo, ha fatto da punta di riferimento - ha fatto anche l’Higuain insomma -, diagonali e chiusure perfette. Serve altro? No, basta così, Mr. Utilità. Riposati, una volta tanto…

 

Hamsik 7,5 – Giusto un filo dietro il succitato Mr.Utilità, ma proprio per un’inezia. Tra le linee, chiudeva e ripartiva, ripartiva e chiudeva,  cento, mille palloni, tutti gli si affidavano, lui si concedeva a piene mani, e poi quell’assist lungo, passato nella cruna dell’ago, per Callejon è stato roba da lustrarsi gli occhi. Il Re è sempre lui.

 

Sarri 7 – Ha presentato il “vecchio” Napoli, quello che a Udine non s’era visto. Allora al Friuli era stato un episodio, solo che ci è costato il campionato… Comunque B&C sono la valutazione a freddo di Napoli-Verona, e qui è tornato lui.

 

Gabbiadini 7 – Tu lo metti in campo e lui ti fa gol, capito perché è il “panchinaro”  più corteggiato d’Italia? Un altro pallone se l’era visto ribattere dal portiere in quel momento benedetto dalla sorte, un terzo dal palo. Insomma Manologol. Higuain può incazzarsi tranquillamente (…), sappiamo chi lo sostituirà.

 

Insigne 7 – Il rigore, che ha messo a segno passando per le forche caudine del ritardo per il veronese espulso che ci metteva una vita a uscire, l’ha tirato con gelida freddezza, e poi quel piede d’oro che conosciamo a tracciare belle parabole. Qualità, qualità, qualità.

 

CATTIVI

 

Celi 5 – E’ riuscito  a scontentare i critici perché non ha espulso Albiol che s’era tolto la maglia, e per lui è stato errore tecnico, quelli che pesano a fine stagione per salire o scendere di categoria  nelle  valutazioni dell’Aia. Per il resto “non fa”, semplicemente “non fa”, non ce  n’era bisogno. Partita superfacile

 

Albiol 5 -  Il maestro della difesa, bilanciere della linea arretrata, si è fatto prendere la mano mettendo in scena un’inutile sceneggiata sfilandosi la maglia che gli era stata ridotta a brandelli, e per quel gesto meritava chiaramente l’espulsione. Una ‘higuainata’, diciamo, che dal Professore non ti saresti mai aspettato. Comunque errore banale, ingenuo, figlio del malessere argentino dalla settimana forse.

 

 

Paolo Prestisimone

 

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