BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Palermo-Napoli, voto 7 a Higuain e Jorginho
15.03.2016 14:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sognare, certo, non illudersi. Il principio-base dev’esser questo. Restare aggrappati al sogno di riacchiappare la corazzata bianconera che il successo di Palermo ha riportato a un tiro di schioppo di tre punti, guardarle le terga di soppiatto per esser lì pronti, si spera, ad afferrarle la coda per tirarla indietro tra gli umani; a battersi per un pugno di euro, di punticini e strapparle, magari, quel triangolino bianco, rosso e verde che nel cor ci sta che la real Casa di Torino stringe a sé da 4 anni. Sogno impudico no, perché ci sta che una volta ogni tanto succeda una cosa un po’ pazza, ma lasciamo perdere ‘sto discorso, và, sennò ricadiamo anche noi nell’illusione che avevamo appena detto che volevamo scacciare… Il cacciatorpediniere azzurro, ringraziando Dio, va. Al Renzo Barbera ha ripreso l’assetto da regata che aspettavamo e, da piccolo guardone azzurro, scruta le terga della Signora. Magari inciampa, pensa    e spera… La trappola è in Baviera, mercoledì sera, e s’annuncia trappolone serio: il Bayern non è squadra forte qualsiasi, il 2-2 dell’andata a Torino impone ai bianconeri nientepopodimeno che sbancare Monaco se vogliono restare in corsa. Un’impresa che onestamente non sembra alla loro portata, ma la storia ci insegna che dar per morta in anticipo la Signora è rischioso. La sua sopravvivenza in Champions è cosa che al Napoli interessa solo perché la succitata speranza di rosicchiare quei famosi 3 puntarelli passa proprio per un suo gran dispendio di energie morali e fisiche. All’Allianz Arena e non solo. Per intanto al Barbera senza far bisboccia né gran spettacolo il Napoli ha raggranellato i 3-punti-3 che servivano. Mostrando un po’ di sana “juventinite”, nel senso del saper trarre dalla partita quel che serve e basta. Sì, il solito tiki-taka, neppure particolarmente sfavillante, ma di trik-trak e stelle filanti abbiamo già piena la dispensa, ci bastano. Piuttosto se proprio dobbiamo fare le pulci alla Sarri-band siciliana allora facciamo nostro l’appunto di Zeman, che, solitamente restio di parole e sbilanciamenti ha criticato il suo controllo del pallone e del gioco (“Il Napoli è stato per me troppo lento e fine a sé stesso – ha detto – mancava di verticalità, così la squadra avversaria ha il tempo di organizzare la difesa…”). Vero, Zdenek, raccogliamo la critica e la giriamo agli interessati.

 

BUONI

 

Jorginho 7 – Ci è piaciuta la sua disposizione al sacrificio per la squadra, per il bene comune. Impressionante il numero dei palloni che passano per lui. Al Renzo Barbera sono stati addirittura 165, gran parte dei quali con tocchi sì scolastici ma mai inutili o banali. Ha rubato palla, ha fatto da filtro davanti alla difesa, ha fatto il playmaker, l’unica cosa che non ha fatto è portare i caffè per  i compagni; ah no, nell’intervallo ha fatto anche quello…

 

Higuain  7 -  Leonino, punto di riferimento di compagni e, ahimè, avversari. Il gol numero 1000, (pardon 27) è una chicca, ci aveva fatto tremare mentre s’approcciava al dischetto (“E mo chissà dove e come lo tira”), invece è andato ‘sul sicuro’ e ha fatto bene. La Scarpa d’Oro l’attende, premio enorme, se sarà, e chi si sognava di poter solo  parlare o scrivere di un Pallone d’Oro a Napoli… Brividi, brividi brividi, non di freddo…

 

Sarri 6,5 – Per una volta ha sacrificato il concetto estetico barattandolo con quello dell’utilitaristico, viva ‘O Mast’ che non si fa schiacciare dalla visione “sacchiana” del bello per il bello. Lui ha capito che il bello per il bello a Napoli non tira.

 

Albiol 6,5 – Non solo il Capo della linea  difensiva (che non corre nessun pericolo), il suo regista neanche tanto occulto, stavolta ha persino procurato il rigore con una sua scorribanda in area nemica.  ‘O Prufessore”

 

Rocchi 6,5 – L’autorevolezza non gli manca e  proprio perché s’accorge che i giocatori  in  campo la sentono, non ha mai avuto bisogno di usare l’autorità, che è altra cosa. Impeccabile sul rigore ‘avvertito’ prima. Abbiamo capito perché dopo Rizzoli e Orsato c’è lui, no?   

                                                             

CATTIVI

 

Hamsik 5,5 – Crudele Sarri a metterlo a sgambettare là in mezzo quando sarebbe stato giusto tenerlo a letto col termometro in bocca e la papalina in testa. Oh, ma lui è capitan Marekiaro, non scherziamo.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Palermo-Napoli, voto 7 a Higuain e Jorginho

di Napoli Magazine

15/03/2024 - 14:20

NAPOLI - Sognare, certo, non illudersi. Il principio-base dev’esser questo. Restare aggrappati al sogno di riacchiappare la corazzata bianconera che il successo di Palermo ha riportato a un tiro di schioppo di tre punti, guardarle le terga di soppiatto per esser lì pronti, si spera, ad afferrarle la coda per tirarla indietro tra gli umani; a battersi per un pugno di euro, di punticini e strapparle, magari, quel triangolino bianco, rosso e verde che nel cor ci sta che la real Casa di Torino stringe a sé da 4 anni. Sogno impudico no, perché ci sta che una volta ogni tanto succeda una cosa un po’ pazza, ma lasciamo perdere ‘sto discorso, và, sennò ricadiamo anche noi nell’illusione che avevamo appena detto che volevamo scacciare… Il cacciatorpediniere azzurro, ringraziando Dio, va. Al Renzo Barbera ha ripreso l’assetto da regata che aspettavamo e, da piccolo guardone azzurro, scruta le terga della Signora. Magari inciampa, pensa    e spera… La trappola è in Baviera, mercoledì sera, e s’annuncia trappolone serio: il Bayern non è squadra forte qualsiasi, il 2-2 dell’andata a Torino impone ai bianconeri nientepopodimeno che sbancare Monaco se vogliono restare in corsa. Un’impresa che onestamente non sembra alla loro portata, ma la storia ci insegna che dar per morta in anticipo la Signora è rischioso. La sua sopravvivenza in Champions è cosa che al Napoli interessa solo perché la succitata speranza di rosicchiare quei famosi 3 puntarelli passa proprio per un suo gran dispendio di energie morali e fisiche. All’Allianz Arena e non solo. Per intanto al Barbera senza far bisboccia né gran spettacolo il Napoli ha raggranellato i 3-punti-3 che servivano. Mostrando un po’ di sana “juventinite”, nel senso del saper trarre dalla partita quel che serve e basta. Sì, il solito tiki-taka, neppure particolarmente sfavillante, ma di trik-trak e stelle filanti abbiamo già piena la dispensa, ci bastano. Piuttosto se proprio dobbiamo fare le pulci alla Sarri-band siciliana allora facciamo nostro l’appunto di Zeman, che, solitamente restio di parole e sbilanciamenti ha criticato il suo controllo del pallone e del gioco (“Il Napoli è stato per me troppo lento e fine a sé stesso – ha detto – mancava di verticalità, così la squadra avversaria ha il tempo di organizzare la difesa…”). Vero, Zdenek, raccogliamo la critica e la giriamo agli interessati.

 

BUONI

 

Jorginho 7 – Ci è piaciuta la sua disposizione al sacrificio per la squadra, per il bene comune. Impressionante il numero dei palloni che passano per lui. Al Renzo Barbera sono stati addirittura 165, gran parte dei quali con tocchi sì scolastici ma mai inutili o banali. Ha rubato palla, ha fatto da filtro davanti alla difesa, ha fatto il playmaker, l’unica cosa che non ha fatto è portare i caffè per  i compagni; ah no, nell’intervallo ha fatto anche quello…

 

Higuain  7 -  Leonino, punto di riferimento di compagni e, ahimè, avversari. Il gol numero 1000, (pardon 27) è una chicca, ci aveva fatto tremare mentre s’approcciava al dischetto (“E mo chissà dove e come lo tira”), invece è andato ‘sul sicuro’ e ha fatto bene. La Scarpa d’Oro l’attende, premio enorme, se sarà, e chi si sognava di poter solo  parlare o scrivere di un Pallone d’Oro a Napoli… Brividi, brividi brividi, non di freddo…

 

Sarri 6,5 – Per una volta ha sacrificato il concetto estetico barattandolo con quello dell’utilitaristico, viva ‘O Mast’ che non si fa schiacciare dalla visione “sacchiana” del bello per il bello. Lui ha capito che il bello per il bello a Napoli non tira.

 

Albiol 6,5 – Non solo il Capo della linea  difensiva (che non corre nessun pericolo), il suo regista neanche tanto occulto, stavolta ha persino procurato il rigore con una sua scorribanda in area nemica.  ‘O Prufessore”

 

Rocchi 6,5 – L’autorevolezza non gli manca e  proprio perché s’accorge che i giocatori  in  campo la sentono, non ha mai avuto bisogno di usare l’autorità, che è altra cosa. Impeccabile sul rigore ‘avvertito’ prima. Abbiamo capito perché dopo Rizzoli e Orsato c’è lui, no?   

                                                             

CATTIVI

 

Hamsik 5,5 – Crudele Sarri a metterlo a sgambettare là in mezzo quando sarebbe stato giusto tenerlo a letto col termometro in bocca e la papalina in testa. Oh, ma lui è capitan Marekiaro, non scherziamo.

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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