BUONI & CATTIVI
BUONI & CATTIVI - Sampdoria-Napoli, voto 8 a Hamsik, 7 a Higuain
26.01.2016 10:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - L’ultima difficile uscita ‘per la spesa’ si temeva avesse lasciato qualche residuo proprio perché non c’è l’abitudine a chiacchiere e contestazioni sul prezzo. Invece frutta, verdura e ortaggi erano nella cesta - soprattutto gli ortaggi, i finocchi, e quelli non li tocca nessuno – e così l’allegra banda azzurra, archiviata la coppetta Italia, ha potuto ricominciare a lavorare alla tela più preziosa: erano arrivate le scuse, poi accettate, poi ancora sono state smaltite le scorie e, cosa fondamentale, i punti son tornati. Insomma la medicina, amara, non ha lasciato il segno, se non qualcosa sulla sicurezza: il Napoli nei primi turni della striscia vincente di 5, dalla superiorità tanto netta da sembrare tracotanza è sempre lì; ci vuole casomai più un regolatore, un disciplinatore di umori e di tecnica che a volte sembra sovrabbondare. Che la Samp nascondesse insidie - dopo quel po’ po’ di baruffa di parole dette e non dette della vigilia - s’è capito quando i doriani, dati da tutti per battuti, si son messi a giocare il loro calcio spensierato, leggero, a volte quasi talentuoso. La ‘leggerezza’ nella testa era la loro forza: “che volete, questa è la capolista, noi facciamo quel che possiamo e anche di più, ma per i miracoli sotto la lanterna non siamo attrezzati”. L’autostima azzurra, la certezza di essere quello che si è, invece era sopravvissuta, eccome. Il Napoli è tornato ad andare col pilota automatico superando qualche piccolo momento di incertezza, quando – capita anche alle buone famiglie – qualche ragazzo sembrava perdere un po’ la testa.

 

BUONI

 

Hamsik 8 – L’uragano è tornato, ufficialmente. Probabilmente il Marekiaro più bello dell’anno, cancellate le tribolatezze benitezziane. Devastante come lo era al top della sua storia napoletana e con Mazzarri, fa provvidenziali sfracelli tracimando ad ogni ansa; il fiume-Napoli con lui al timone allaga i campi circostanti: e chi lo tiene quando sta così… In mezzo a mille giocate in cui tappa le falle, aiuta i compagni, inventa tra le linee e rilancia, s’inventa una cosa non da lui, la serpentina salta-mezza squadra avversaria in un centimetro quadrato col gol di punta, allora la chiudiamo qui: ci arrendiamo, troppo forte.

 

Allan 7,5 – Assicurazione anti-danni, come sempre. Visti i chilometri che copre e le caviglie avversarie che morde ci si augura che abbia sette vite come i gatti. Tremiamo al pensiero di cosa patirà la mezzeria azzurra quando il mediano-sovrano accuserà (speriamo più tardi che mai) umana, comprensibile stanchezza. 

 

Insigne 7,5 – In una squadra-computer com’è il Napoli adesso, Lorenzinho è la variabile pazza e geniale che dà il tocco in più, quello che gli altri non possono né prevedere né capire. Per di più rigorista…

 

Sarri 7 -  C’è lavoro per lui: l’ultimo Napoli ha mostrato un tasto dolente: la consueta brillantezza è diventata anche appannamento dell’umore, tanto che è sembrato, dopo il primo gol sampdoriano, che la partita potesse cambiar padrone. L’impasse è durato poco e poteva anche essere comprensibile, una frustata sarriana è bastata e la giostra è ricominciata. Bene, basta evitare che ricapiti.

 

Higuain 7 -  Per carità, Gonzalo è e resta l’ispiratore, il costruttore e il finalizzatore che l’Italia invidia agli azzurri, ha fatto anche a Genova il golletto “d’ordinanza”, forse siamo così bene abituati che quelle due palle da sbatter in porta e che lui ha ciccato, ci hanno negativamente così tanto sorpreso da pensare che non era quello vero. Time out, champion.

 

CATTIVI

 

Reina 5,5 – Cacchio, può sbagliare anche lui. Il primo gol doriano è stato un pallone che è sembrato quasi passargli tra le mani di burro. Erano le sue? Possibile? Sì, ma che, allora è un uomo anche Pepe? Sì, ebbene vivaddio è un uomo, ma un grande uomo, e resta un grandissimo portiere.  Ultraperdonato, Pepe/Peppe (per la napoletanità acquisita), scusaci l’insufficienza. Non lo faremo più, ma anche tu aiutaci, però…

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Sampdoria-Napoli, voto 8 a Hamsik, 7 a Higuain

di Napoli Magazine

26/01/2024 - 10:50

NAPOLI - L’ultima difficile uscita ‘per la spesa’ si temeva avesse lasciato qualche residuo proprio perché non c’è l’abitudine a chiacchiere e contestazioni sul prezzo. Invece frutta, verdura e ortaggi erano nella cesta - soprattutto gli ortaggi, i finocchi, e quelli non li tocca nessuno – e così l’allegra banda azzurra, archiviata la coppetta Italia, ha potuto ricominciare a lavorare alla tela più preziosa: erano arrivate le scuse, poi accettate, poi ancora sono state smaltite le scorie e, cosa fondamentale, i punti son tornati. Insomma la medicina, amara, non ha lasciato il segno, se non qualcosa sulla sicurezza: il Napoli nei primi turni della striscia vincente di 5, dalla superiorità tanto netta da sembrare tracotanza è sempre lì; ci vuole casomai più un regolatore, un disciplinatore di umori e di tecnica che a volte sembra sovrabbondare. Che la Samp nascondesse insidie - dopo quel po’ po’ di baruffa di parole dette e non dette della vigilia - s’è capito quando i doriani, dati da tutti per battuti, si son messi a giocare il loro calcio spensierato, leggero, a volte quasi talentuoso. La ‘leggerezza’ nella testa era la loro forza: “che volete, questa è la capolista, noi facciamo quel che possiamo e anche di più, ma per i miracoli sotto la lanterna non siamo attrezzati”. L’autostima azzurra, la certezza di essere quello che si è, invece era sopravvissuta, eccome. Il Napoli è tornato ad andare col pilota automatico superando qualche piccolo momento di incertezza, quando – capita anche alle buone famiglie – qualche ragazzo sembrava perdere un po’ la testa.

 

BUONI

 

Hamsik 8 – L’uragano è tornato, ufficialmente. Probabilmente il Marekiaro più bello dell’anno, cancellate le tribolatezze benitezziane. Devastante come lo era al top della sua storia napoletana e con Mazzarri, fa provvidenziali sfracelli tracimando ad ogni ansa; il fiume-Napoli con lui al timone allaga i campi circostanti: e chi lo tiene quando sta così… In mezzo a mille giocate in cui tappa le falle, aiuta i compagni, inventa tra le linee e rilancia, s’inventa una cosa non da lui, la serpentina salta-mezza squadra avversaria in un centimetro quadrato col gol di punta, allora la chiudiamo qui: ci arrendiamo, troppo forte.

 

Allan 7,5 – Assicurazione anti-danni, come sempre. Visti i chilometri che copre e le caviglie avversarie che morde ci si augura che abbia sette vite come i gatti. Tremiamo al pensiero di cosa patirà la mezzeria azzurra quando il mediano-sovrano accuserà (speriamo più tardi che mai) umana, comprensibile stanchezza. 

 

Insigne 7,5 – In una squadra-computer com’è il Napoli adesso, Lorenzinho è la variabile pazza e geniale che dà il tocco in più, quello che gli altri non possono né prevedere né capire. Per di più rigorista…

 

Sarri 7 -  C’è lavoro per lui: l’ultimo Napoli ha mostrato un tasto dolente: la consueta brillantezza è diventata anche appannamento dell’umore, tanto che è sembrato, dopo il primo gol sampdoriano, che la partita potesse cambiar padrone. L’impasse è durato poco e poteva anche essere comprensibile, una frustata sarriana è bastata e la giostra è ricominciata. Bene, basta evitare che ricapiti.

 

Higuain 7 -  Per carità, Gonzalo è e resta l’ispiratore, il costruttore e il finalizzatore che l’Italia invidia agli azzurri, ha fatto anche a Genova il golletto “d’ordinanza”, forse siamo così bene abituati che quelle due palle da sbatter in porta e che lui ha ciccato, ci hanno negativamente così tanto sorpreso da pensare che non era quello vero. Time out, champion.

 

CATTIVI

 

Reina 5,5 – Cacchio, può sbagliare anche lui. Il primo gol doriano è stato un pallone che è sembrato quasi passargli tra le mani di burro. Erano le sue? Possibile? Sì, ma che, allora è un uomo anche Pepe? Sì, ebbene vivaddio è un uomo, ma un grande uomo, e resta un grandissimo portiere.  Ultraperdonato, Pepe/Peppe (per la napoletanità acquisita), scusaci l’insufficienza. Non lo faremo più, ma anche tu aiutaci, però…

 

 

Paolo Prestisimone

 

Napoli Magazine

 

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