NAPOLI - Scrivere un articolo su Viktoria Plzen-Napoli mi pesa tanto. Avrei voluto sinceramente archiviare questa spiacevole parentesi europea. A Plzen c'erano -8 gradi ed un'incessante nevicata ha gelato ogni possibile reazione azzurra. I 400 tifosi accorsi in Repubblica Ceca sono stati travolti da una bufera di neve e di goal, 5 per l'esattezza tra andata e ritorno. Mazzarri punta sul tridente Pandev-Calaiò- Insigne e una difesa a 4. Una manovra non vincente questa volta; il Napoli viene travolto dal Viktoria, squadra più sicura e rassicurata dal vantaggio dell'andata. I cechi riescono ad essere più incisivi e concreti in attacco, costringendo il Napoli ad un grande sforzo difensivo. Ma è proprio in difesa che gli azzurri fanno fatica. La marcatura a uomo non è servita a trattenere la furia del Plzen che riesce, in molteplici occasioni, a trovare spazi favorevoli per intraprendere la manovra e pericolosi contropiedi. Una buona prestazione quella dei ragazzi di Vrba, che riescono a sfruttare le incertezze del Napoli ed a recuperare, in maniera proficua, le palle inattive. I cechi riescono ad essere pericolosi sulle corsie e velocizzano ogni azione. Con tale spirito riescono inizialmente a trovare il vantaggio ed addirittura a raddoppiare, rendendo difficile ogni tentativo di rimonta partenopea. I ragazzi di Mazzarri non riescono a reagire e ad essere pericolosi. Il centrocampo è poco intraprendente, poco solido, e le fasce sono state poco (e male) sfruttate. Nella ripresa Mazzarri tenta l'ultima mossa per uscire dignitosamente dall'Europa League, inserendo Cavani ed Inler al posto di Donadel e Behrami. Il tecnico toscano opta per il 4-2-3-1, impiegando tutti gli attaccanti. Anche questo tentativo è valso a poco. Il Napoli fatica ad entrare in area avversaria ed anche il gioco si è basato su ritmi bassi. Dall'altro lato il Viktoria ha agito con astuzia, aspettando ed osservando il caotico organico azzurro. Al momento giusto i cechi hanno saputo appropriarsi della palla e ripartire in velocità, innescando pericolosi contropiedi. Darida, ad esempio, riesce a mettere in seria difficoltà De Sanctis ed uno scatenato Kovarik, trovatosi da solo ed indisturbato in area, riesce a firmare un goal d'autore, una rasoiata che spazza Morgan. Anche Tecl ha dato filo da torcere agli azzurri; fa goal e per poco non fa il bis personale (palo pericolosissimo). Il Napoli viene travolto da una squadra che non era neanche segnata sull'almanacco e questo ci deve solo far riflettere. I tenori non son riusciti a reagire, offrendo solo una prestazione deludente. Ora si deve solo guardare avanti e pensare al campionato, sperando che vengano recuperate forze, grinta, autostima e quella "cazzimma" giusta per affrontare la Juve dignitosamente.
Marika Fruscio
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
25/02/2013 - 08:00
NAPOLI - Scrivere un articolo su Viktoria Plzen-Napoli mi pesa tanto. Avrei voluto sinceramente archiviare questa spiacevole parentesi europea. A Plzen c'erano -8 gradi ed un'incessante nevicata ha gelato ogni possibile reazione azzurra. I 400 tifosi accorsi in Repubblica Ceca sono stati travolti da una bufera di neve e di goal, 5 per l'esattezza tra andata e ritorno. Mazzarri punta sul tridente Pandev-Calaiò- Insigne e una difesa a 4. Una manovra non vincente questa volta; il Napoli viene travolto dal Viktoria, squadra più sicura e rassicurata dal vantaggio dell'andata. I cechi riescono ad essere più incisivi e concreti in attacco, costringendo il Napoli ad un grande sforzo difensivo. Ma è proprio in difesa che gli azzurri fanno fatica. La marcatura a uomo non è servita a trattenere la furia del Plzen che riesce, in molteplici occasioni, a trovare spazi favorevoli per intraprendere la manovra e pericolosi contropiedi. Una buona prestazione quella dei ragazzi di Vrba, che riescono a sfruttare le incertezze del Napoli ed a recuperare, in maniera proficua, le palle inattive. I cechi riescono ad essere pericolosi sulle corsie e velocizzano ogni azione. Con tale spirito riescono inizialmente a trovare il vantaggio ed addirittura a raddoppiare, rendendo difficile ogni tentativo di rimonta partenopea. I ragazzi di Mazzarri non riescono a reagire e ad essere pericolosi. Il centrocampo è poco intraprendente, poco solido, e le fasce sono state poco (e male) sfruttate. Nella ripresa Mazzarri tenta l'ultima mossa per uscire dignitosamente dall'Europa League, inserendo Cavani ed Inler al posto di Donadel e Behrami. Il tecnico toscano opta per il 4-2-3-1, impiegando tutti gli attaccanti. Anche questo tentativo è valso a poco. Il Napoli fatica ad entrare in area avversaria ed anche il gioco si è basato su ritmi bassi. Dall'altro lato il Viktoria ha agito con astuzia, aspettando ed osservando il caotico organico azzurro. Al momento giusto i cechi hanno saputo appropriarsi della palla e ripartire in velocità, innescando pericolosi contropiedi. Darida, ad esempio, riesce a mettere in seria difficoltà De Sanctis ed uno scatenato Kovarik, trovatosi da solo ed indisturbato in area, riesce a firmare un goal d'autore, una rasoiata che spazza Morgan. Anche Tecl ha dato filo da torcere agli azzurri; fa goal e per poco non fa il bis personale (palo pericolosissimo). Il Napoli viene travolto da una squadra che non era neanche segnata sull'almanacco e questo ci deve solo far riflettere. I tenori non son riusciti a reagire, offrendo solo una prestazione deludente. Ora si deve solo guardare avanti e pensare al campionato, sperando che vengano recuperate forze, grinta, autostima e quella "cazzimma" giusta per affrontare la Juve dignitosamente.
Marika Fruscio
Napoli Magazine
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