NAPOLI - Napoli-Cagliari è stata una partita adrenalinica, elettrizzante, intensa dal punto di vista emotivo. Tanto pathos in campo e una serie infinita di colpi di scena hanno fatto da padrone in questo caldo pomeriggio primaverile. Un bel calcio senza dubbio da parte di entrambe le squadre. Il Napoli ha consolidato il 2° posto, dimostrando di essere una squadra forte, di alto livello e soprattutto pronta per traguardi importanti. Il Milan, ormai lontano 7 punti, non spaventa piu' ed a Napoli si respira aria di Champions. Il Cagliari si è dimostrata un'ottima rivale; una squadra dal gioco intenso ed intelligente sul piano tattico. E' stata un'avversaria ostica, capace di mettere a dura prova i nervi del Napoli. La squadra di Pulga ha giocato a viso aperto, in velocità ed è riuscita a contenere un super Napoli. Buone le ripartenze ed i contropiedi pericolosi soprattutto grazie ad un'ottima prestazione di Ibarbo. Napoli-Cagliari è stato un vero show a ritmo continuo. Il Napoli inizia bene la gara e gia al 4' Pandev, approfittando di uno scaltro colpo di tacco di Hamsik, sfiora il goal. Ma nel momento migliore degli azzurri, il Cagliari guadagna il vantaggio con Ibarbo. La randellata micidiale dal limite spiazza Rosati. Il vantaggio del Cagliari sembra però non impensierire piu di tanto gli azzurri che comunque continuano a giocare a marce alte, soprattutto in fase offensiva. I partenopei seguono alla lettera il codice Mazzarri che opta per il 3-4-1-2. Cavani è pericolosissimo dai 30 metri (e non solo!) e sfiora il goal sia al 25' con palla che però finisce alta ed a seguire con una rovesciata fuori di poco. Il Napoli, punto nell orgoglio dai sardi, risulta particolarmente nervoso (soprattutto Pandev) e iper attivo a tutto campo. Attacca a pieno organico ma le conclusioni sono sfortunate e poco precise. Il Cagliari, seppure non incisivo in attacco, ha dimostrato di essere particolarmente organizzato in fase di copertura. Nella ripresa i ragazzi di Mazzarri trovano subito il pareggio grazie al gioco ragionato di Hamsik che, nella mischia, riesce a trovare il tacco di Astori. Un vero e proprio autogoal del giocatore sardo. Mazzarri risistema la squadra, inserendo Armero che ricopre sia il ruolo di mediano e sia quello di esterno. L'ex dell'Udinese riesce a ribaltare la partita, non dando punti di riferimento all'avversario. Gioca ad alti ritmi, avvalendosi di una velocità impressionante. Il Cagliari, di conseguenza, cerca di raddoppiare la copertura, puntando su Cabrera. Ma il vantaggio del Napoli è imminente: Cavani riesce ad appropriarsi della palla giocata male da Maggio e porta in vantaggio gli azzurri da posizione regolarissima. I sardi non mollano e trovano in Sau l'ispirazione giusta. Il giovane sardo, fresco di panchina, pareggia i conti con un goal da manuale: riesce a controllare la palla in corsa e con un destro micidiale insacca la sfera all'incrocio dei pali. Il San Paolo è avvolto da un velo di malinconia e da un non so che di rassegnazione. I 39mila tifosi sembrano rassegnarsi ad un amaro pareggio. Solo qualche guizzo sembra svegliare uno stadio ormai spento e deluso da quella provvisoria sentenza. Zuniga ci prova ma la conclusione finisce tra le braccia di Agazzi. Cavani ritenta ma il suo tiro trova Astori sulla traiettoria. Il Cagliari è tenace e non si piega, c'è da dirlo. Il Napoli probabilmente non si aspettava una squadra così caparbia e determinata, specialmente in un'arena così difficile come quella di Fuorigrotta. I ragazzi di Pulga riescono ed essere a tratti pericolosi: basta pensare all'operato di Murru, che sorprende la retroguardia partenopea con una pericolosa conclusione dalla distanza. Mazzarri, per sbloccare la situazione, risistema il reparto offensivo, inserendo Insigne al posto di Dzemaili e Calaiò tirando fuori Zuniga. Cinque attaccanti, compreso Hamsik. Questa manovra è stata provvidenziale: Insigne è stato decisivo, siglando in extremis il 3-2. Il giovane di Frattamaggiore segna come solo lui sa fare: trova l'angolino lontano con un destro a giro impressionante. Un tiro che è il frutto di una lunga maturazione, figlio del passaggio dalla B alla A. Il genio è uscito dalla lampada finalmente ed il risultato è stato strepitoso; il San Paolo è andato in delirio. Il suo destro istintivo, coraggioso, scugnizzo ha esaltato tutti. Ma gli applausi continui, i cori, la gioia dei presenti erano rivolti a tutta la squadra. Il Napoli ha dato prova di essere un organico competitivo, compatto, capace di raggiungere i propri obbiettivi. Siamo pronti a risentire quella musichetta europea che tanto ci manca: THE CHAMPIONS!
Marika Fruscio
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
22/04/2013 - 15:41
NAPOLI - Napoli-Cagliari è stata una partita adrenalinica, elettrizzante, intensa dal punto di vista emotivo. Tanto pathos in campo e una serie infinita di colpi di scena hanno fatto da padrone in questo caldo pomeriggio primaverile. Un bel calcio senza dubbio da parte di entrambe le squadre. Il Napoli ha consolidato il 2° posto, dimostrando di essere una squadra forte, di alto livello e soprattutto pronta per traguardi importanti. Il Milan, ormai lontano 7 punti, non spaventa piu' ed a Napoli si respira aria di Champions. Il Cagliari si è dimostrata un'ottima rivale; una squadra dal gioco intenso ed intelligente sul piano tattico. E' stata un'avversaria ostica, capace di mettere a dura prova i nervi del Napoli. La squadra di Pulga ha giocato a viso aperto, in velocità ed è riuscita a contenere un super Napoli. Buone le ripartenze ed i contropiedi pericolosi soprattutto grazie ad un'ottima prestazione di Ibarbo. Napoli-Cagliari è stato un vero show a ritmo continuo. Il Napoli inizia bene la gara e gia al 4' Pandev, approfittando di uno scaltro colpo di tacco di Hamsik, sfiora il goal. Ma nel momento migliore degli azzurri, il Cagliari guadagna il vantaggio con Ibarbo. La randellata micidiale dal limite spiazza Rosati. Il vantaggio del Cagliari sembra però non impensierire piu di tanto gli azzurri che comunque continuano a giocare a marce alte, soprattutto in fase offensiva. I partenopei seguono alla lettera il codice Mazzarri che opta per il 3-4-1-2. Cavani è pericolosissimo dai 30 metri (e non solo!) e sfiora il goal sia al 25' con palla che però finisce alta ed a seguire con una rovesciata fuori di poco. Il Napoli, punto nell orgoglio dai sardi, risulta particolarmente nervoso (soprattutto Pandev) e iper attivo a tutto campo. Attacca a pieno organico ma le conclusioni sono sfortunate e poco precise. Il Cagliari, seppure non incisivo in attacco, ha dimostrato di essere particolarmente organizzato in fase di copertura. Nella ripresa i ragazzi di Mazzarri trovano subito il pareggio grazie al gioco ragionato di Hamsik che, nella mischia, riesce a trovare il tacco di Astori. Un vero e proprio autogoal del giocatore sardo. Mazzarri risistema la squadra, inserendo Armero che ricopre sia il ruolo di mediano e sia quello di esterno. L'ex dell'Udinese riesce a ribaltare la partita, non dando punti di riferimento all'avversario. Gioca ad alti ritmi, avvalendosi di una velocità impressionante. Il Cagliari, di conseguenza, cerca di raddoppiare la copertura, puntando su Cabrera. Ma il vantaggio del Napoli è imminente: Cavani riesce ad appropriarsi della palla giocata male da Maggio e porta in vantaggio gli azzurri da posizione regolarissima. I sardi non mollano e trovano in Sau l'ispirazione giusta. Il giovane sardo, fresco di panchina, pareggia i conti con un goal da manuale: riesce a controllare la palla in corsa e con un destro micidiale insacca la sfera all'incrocio dei pali. Il San Paolo è avvolto da un velo di malinconia e da un non so che di rassegnazione. I 39mila tifosi sembrano rassegnarsi ad un amaro pareggio. Solo qualche guizzo sembra svegliare uno stadio ormai spento e deluso da quella provvisoria sentenza. Zuniga ci prova ma la conclusione finisce tra le braccia di Agazzi. Cavani ritenta ma il suo tiro trova Astori sulla traiettoria. Il Cagliari è tenace e non si piega, c'è da dirlo. Il Napoli probabilmente non si aspettava una squadra così caparbia e determinata, specialmente in un'arena così difficile come quella di Fuorigrotta. I ragazzi di Pulga riescono ed essere a tratti pericolosi: basta pensare all'operato di Murru, che sorprende la retroguardia partenopea con una pericolosa conclusione dalla distanza. Mazzarri, per sbloccare la situazione, risistema il reparto offensivo, inserendo Insigne al posto di Dzemaili e Calaiò tirando fuori Zuniga. Cinque attaccanti, compreso Hamsik. Questa manovra è stata provvidenziale: Insigne è stato decisivo, siglando in extremis il 3-2. Il giovane di Frattamaggiore segna come solo lui sa fare: trova l'angolino lontano con un destro a giro impressionante. Un tiro che è il frutto di una lunga maturazione, figlio del passaggio dalla B alla A. Il genio è uscito dalla lampada finalmente ed il risultato è stato strepitoso; il San Paolo è andato in delirio. Il suo destro istintivo, coraggioso, scugnizzo ha esaltato tutti. Ma gli applausi continui, i cori, la gioia dei presenti erano rivolti a tutta la squadra. Il Napoli ha dato prova di essere un organico competitivo, compatto, capace di raggiungere i propri obbiettivi. Siamo pronti a risentire quella musichetta europea che tanto ci manca: THE CHAMPIONS!
Marika Fruscio
Napoli Magazine
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