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MARIKANAPOLI, Marika Fruscio: "Tra Napoli e Juve vince la coreografia in Curva B, un vero spettacolo"
04.03.2013 08:00 di Napoli Magazine


NAPOLI - Oltre 60mila tifosi al San Paolo, uno stadio gremito di fotografi e tv di tutto il mondo. Napoli-Juve non è stata solo una partita qualsiasi, ma un evento spiato da tutti. Napoli apre il sipario con una coreografia che ha lasciato tutti a bocca aperta: la curva B ha riprodotto il Vesuvio con tanto di eruzione. Un vero spettacolo, descrivibile solo con 4 parole: "NAPOLI INCANTA IL MONDO". Napoli-Juve è stata una sfida intensa, sin dal primo minuto. Inizialmente i partenopei hanno attaccato, sfiorando il goal con una bella giocata di Hamsik, che da posizione comoda avrebbe potuto sbloccare la partita determinando il vantaggio azzurro. Ma il Napoli continua a pagare una continua flessione di rendimento e di gioco: poca precisione e tanti errori sia in fase di rifinitura che in fase realizzativa. La Juve, capendo le debolezze azzurre, riesce a prendere subito le misure e lo fa con Giovinco. L'ex del Parma ha messo in allarme la difesa avversaria, superando gli uomini di Mazzarri in velocità e resistenza. Giovinco abbaia ma non morde; per quanto all'apparenza pericoloso, non riesce ad essere incisivo e perde palla dalla distanza. L'uomo che invece mette in seria difficoltà il Napoli è Andrea Pirlo. Riesce ad essere imprevedibile e ad acquistare in campo ampia libertà di manovra. Libero da ogni marcatura degna di nota, serve alla perfezione Chiellini, che di testa sigla 1-0. Quest'ultimo è riuscito a superare Britos, prendersi lo spazio necessario per lo stacco e spiazzare De Sanctis. La Juve, nei momenti decisivi, dimostra di essere una squadra compatta e robusta. Il vantaggio della squadra di Conte sembra aver "demoralizzato" il Napoli, particolarmente debole sugli esterni e sulla fascia destra, dove Maggio fatica molto ad ingranare l'azione ed a contrastare la marcatua a uomo di Peluso. La partita sembra dar ragione alla squadra piemontese che comunque, nel primo tempo, ha gestito meglio il campo e le linee di passaggio. Ma la tifoseria azzurra, l'orgoglio, la rabbia e la volontà hanno ridato forza ai ragazzi di Mazzarri, che hanno trovato in Inler la soluzione del problema. Lo svizzero, dai 25 metri, riesce ad impostare un bolide che, favorito da una leggera deviazione di Bonucci, sorprende Buffon. E' 1-1: il Napoli ritrova la giusta verve e, nella ripresa, riesce a mettere in seria difficoltà la Juve. Mazzarri rinuncia a Britos ed inserisce Dzemaili, optando per il 4-2-3-1. Il Napoli aumenta così l'intensità offensiva, sfruttando l'impatto positivo di Dzemaili che, in un certo senso, modifica la squadra, portando equilibrio a centrocampo e buona prestanza fisica. Ed è proprio da Dzemaili che nasce l'azione piu pericolosa del Napoli nella ripresa. Il giovane sbaglia (e solo lui sa come ha fatto!) un tiro da distanza ravvicinata. Poteva essere l'occasione giusta per chiudere la partita, peccato! I partenopei approfittano anche di un certo calo fisico dei bianconeri, puntando sulla genialità di Hamsik e su Maggio che hanno messo in allarme le mani di Buffon ed i capelli di Conte (dritti per i brividi!). Il tecnico juventino tenta la carta Pogba, al posto di Vucinic. Quest'ultimo ha dato poca soddisfazione a Conte: ha sprecato molto senza essere incisivo. Finisce addirittura con l'intralciare Giovinco nella manovra ed è risultato particolarmente "dormiente" nella ripresa. Anche l'ingresso di Pogba non ha impensierito il Napoli, che continua comunque ad attaccare ed a giocare ad alti ritmi soprattutto dalla distanza. Il maestro in questa specialità, Gokhan Inler tenta più volte di ottenere il vantaggio ed in questa partita risulta più utile come bombardiere che come centrocampista. Ottimo il lavoro di Campagnaro in fase difensiva e nel creare superiorità numerica a centrocampo. Behrami ha aiutato molto a tutto campo nel recupero palla ed anche Zuniga ha portato quella giusta rabbia agonistica e spigliatezza ottima per spingere e crederci fino alla fine. Hanno invece deluso i tenori che hanno fatto fatica a superare la propria metà campo. Mi riferisco in particolare a Cavani ed a Pandev. Hamsik si attiva e spinge solo nella ripresa, mentre nel primo tempo sembra temere Pirlo. Insigne, nonostante la volontà e qualche buon guizzo, sbaglia ad amministrare molti palloni. La vera protagonista in campo è stata la TENSIONE. Lo scontro Chiellini-Cavani farà sicuramente parlare molto: due gesti di poca sportività. Chiellini, inizialmente falloso su Cavani, tira volontariamente i capelli del Matador per fermare la sua corsa, e Cavani risponde con una gomitata sul volto dello juventino. Sarà l'opinione pubblica a giudicare, inclusa la stretta di mano finale dei due protagonisti. Aria pesante si è respirata anche fuori dal campo: gelo polare tra Conte e Mazzarri. Neanche il saluto. Tutto finisce con la classifica immutata. I giochi son ancora aperti.







Marika Fruscio



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MARIKANAPOLI, Marika Fruscio: "Tra Napoli e Juve vince la coreografia in Curva B, un vero spettacolo"

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04/03/2013 - 08:00


NAPOLI - Oltre 60mila tifosi al San Paolo, uno stadio gremito di fotografi e tv di tutto il mondo. Napoli-Juve non è stata solo una partita qualsiasi, ma un evento spiato da tutti. Napoli apre il sipario con una coreografia che ha lasciato tutti a bocca aperta: la curva B ha riprodotto il Vesuvio con tanto di eruzione. Un vero spettacolo, descrivibile solo con 4 parole: "NAPOLI INCANTA IL MONDO". Napoli-Juve è stata una sfida intensa, sin dal primo minuto. Inizialmente i partenopei hanno attaccato, sfiorando il goal con una bella giocata di Hamsik, che da posizione comoda avrebbe potuto sbloccare la partita determinando il vantaggio azzurro. Ma il Napoli continua a pagare una continua flessione di rendimento e di gioco: poca precisione e tanti errori sia in fase di rifinitura che in fase realizzativa. La Juve, capendo le debolezze azzurre, riesce a prendere subito le misure e lo fa con Giovinco. L'ex del Parma ha messo in allarme la difesa avversaria, superando gli uomini di Mazzarri in velocità e resistenza. Giovinco abbaia ma non morde; per quanto all'apparenza pericoloso, non riesce ad essere incisivo e perde palla dalla distanza. L'uomo che invece mette in seria difficoltà il Napoli è Andrea Pirlo. Riesce ad essere imprevedibile e ad acquistare in campo ampia libertà di manovra. Libero da ogni marcatura degna di nota, serve alla perfezione Chiellini, che di testa sigla 1-0. Quest'ultimo è riuscito a superare Britos, prendersi lo spazio necessario per lo stacco e spiazzare De Sanctis. La Juve, nei momenti decisivi, dimostra di essere una squadra compatta e robusta. Il vantaggio della squadra di Conte sembra aver "demoralizzato" il Napoli, particolarmente debole sugli esterni e sulla fascia destra, dove Maggio fatica molto ad ingranare l'azione ed a contrastare la marcatua a uomo di Peluso. La partita sembra dar ragione alla squadra piemontese che comunque, nel primo tempo, ha gestito meglio il campo e le linee di passaggio. Ma la tifoseria azzurra, l'orgoglio, la rabbia e la volontà hanno ridato forza ai ragazzi di Mazzarri, che hanno trovato in Inler la soluzione del problema. Lo svizzero, dai 25 metri, riesce ad impostare un bolide che, favorito da una leggera deviazione di Bonucci, sorprende Buffon. E' 1-1: il Napoli ritrova la giusta verve e, nella ripresa, riesce a mettere in seria difficoltà la Juve. Mazzarri rinuncia a Britos ed inserisce Dzemaili, optando per il 4-2-3-1. Il Napoli aumenta così l'intensità offensiva, sfruttando l'impatto positivo di Dzemaili che, in un certo senso, modifica la squadra, portando equilibrio a centrocampo e buona prestanza fisica. Ed è proprio da Dzemaili che nasce l'azione piu pericolosa del Napoli nella ripresa. Il giovane sbaglia (e solo lui sa come ha fatto!) un tiro da distanza ravvicinata. Poteva essere l'occasione giusta per chiudere la partita, peccato! I partenopei approfittano anche di un certo calo fisico dei bianconeri, puntando sulla genialità di Hamsik e su Maggio che hanno messo in allarme le mani di Buffon ed i capelli di Conte (dritti per i brividi!). Il tecnico juventino tenta la carta Pogba, al posto di Vucinic. Quest'ultimo ha dato poca soddisfazione a Conte: ha sprecato molto senza essere incisivo. Finisce addirittura con l'intralciare Giovinco nella manovra ed è risultato particolarmente "dormiente" nella ripresa. Anche l'ingresso di Pogba non ha impensierito il Napoli, che continua comunque ad attaccare ed a giocare ad alti ritmi soprattutto dalla distanza. Il maestro in questa specialità, Gokhan Inler tenta più volte di ottenere il vantaggio ed in questa partita risulta più utile come bombardiere che come centrocampista. Ottimo il lavoro di Campagnaro in fase difensiva e nel creare superiorità numerica a centrocampo. Behrami ha aiutato molto a tutto campo nel recupero palla ed anche Zuniga ha portato quella giusta rabbia agonistica e spigliatezza ottima per spingere e crederci fino alla fine. Hanno invece deluso i tenori che hanno fatto fatica a superare la propria metà campo. Mi riferisco in particolare a Cavani ed a Pandev. Hamsik si attiva e spinge solo nella ripresa, mentre nel primo tempo sembra temere Pirlo. Insigne, nonostante la volontà e qualche buon guizzo, sbaglia ad amministrare molti palloni. La vera protagonista in campo è stata la TENSIONE. Lo scontro Chiellini-Cavani farà sicuramente parlare molto: due gesti di poca sportività. Chiellini, inizialmente falloso su Cavani, tira volontariamente i capelli del Matador per fermare la sua corsa, e Cavani risponde con una gomitata sul volto dello juventino. Sarà l'opinione pubblica a giudicare, inclusa la stretta di mano finale dei due protagonisti. Aria pesante si è respirata anche fuori dal campo: gelo polare tra Conte e Mazzarri. Neanche il saluto. Tutto finisce con la classifica immutata. I giochi son ancora aperti.







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