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MARIKANAPOLI, Marika Fruscio: "Benitez, il futuro del Napoli tra nomi roboanti e nuovi schemi"
27.05.2013 09:00 di Napoli Magazine


NAPOLI - E' lui: Rafael Benitez, Rafa per gli amici, il successore di Mazzarri sulla panchina del Napoli. Benitez ha un curriculum di tutto riguardo e la sua carriera brilla di suo. Ha conquistato importanti riconoscimenti, trofei ed il suo calcio ha attecchito ovunque. In Spagna ha contrastato, col suo Valencia, il grande potere del Real e del Barcellona mentre in Inghilterra è riuscito a vincere l'Europa League col Chelsea. Rafa è anche l'uomo della Champions con il Liverpool e della Coppa intercontinentale con l'Inter. Il Napoli ha scelto Benitez, uno dei personaggi più autorevoli tra gli allenatori e questo fa ben sperare per il futuro e soprattutto per l'imminente campagna acquisti. Rafa Benitez sulla panchina azzurra è la testimonianza che il progetto De Laurentis è destinato a crescere. Sicuramente il nuovo tecnico ha avuto tutte le garanzie necessarie per poter lavorare al meglio e quindi con la possibilita' di scegliere un organico di alto livello, competitivo per affrontare i due grandi impegni stagionali, la Champions ed il campionato. Benitez in panchina potrebbe (e tale ipotesi non è da escludere) far cambiare idea a Cavani. Ma in caso di cessioni eccellenti, Benitez saprebbe sicuramente come comportarsi e arruolerebbe talenti altrettanto importanti. Già si vociferano nomi di gran spessore come Torres e Dzeko. Due giocatori d.o.c , dalla garanzia internazionale indiscussa! Anche tra i tifosi azzurri Rafa riscuote già grande stima e fiducia sia per la sua cultura calcistica e sia per il suo curriculum. Il tecnico spagnolo è un uomo duttile, capace di rapportarsi alle esigenze del club e guarda con molto interesse il settore giovanile. E' stato anche giocatore e quindi ha vissuto l'esperienza pratica del campo. Ex centrocampista e difensore, non riesce ad entrare a pieno titolo al Real ma ha orbitato tra le squadre satellite come il Castilla. La sua carriera di calciatore però non duro' molto a causa di un infortunio al ginocchio. Per tale motivo e per amore per il calcio decise di porre fine alla sua carriera di calciatore per dedicarsi a quella di allenatore, studiando pertanto all'INEF di Madrid (facoltà ad indirizzo sportivo). De Laurentis conosce bene Rafael Benitez? Vi rivelo qualche notizia a riguardo... E' un tipo tosto Rafa, uno che non le manda di certo a dire. A livello calcistico ha le idee fin troppo chiare e non si lascia condizionare da nessuno. Punta sempre in alto, al di sopra anche delle sue possibilità, ed ha grandi pretese. E' un allenatore molto preciso sia dal punto di vista tecnico che organizzativo: a lui spetta il compito di individuare e pretendere, di conseguenza, determinati giocatori. Chiede espressamente garanzie sia sull'organico a disposizione e sia sullo staff. Vorrei, a tal riguardo, ricordare il motivo per cui abbandonò l'Inter. In sede di stipula del contratto con i neroazzurri, Benitez chiese a Moratti garanzie tecniche ed alcuni giocatori, che poi non arrivarono. Rafa lo fece presente al presidente, fece le valige e lasciò la società, rinunciando all'oneroso contratto pluriennale che lo legava alla società meneghina. Al contrario di Benitez, Mazzarri è riuscito a mandare giù bocconi amari e richieste mai esaudite evidentemente solo per amore dei soldi. Ora bisogna vedere se il presidente De Laurentis sia in grado di accontentare e di mantenere le promesse fatte a sua maestà Benitez sul fronte giocatori, staff e ingaggio. Un'altra incognita su cui riflettere è Il metodo che utilizzerà Benitez ed il modulo proposto in campo. Le strategie ed i moduli adottati dallo spagnolo potrebbero non combaciare con gli schemi mazzarriani (e cosi sarà sicuramente!). Molti azzurri potrebbero non adattarsi alle nuove direttive ed al nuovo metodo. Allontanarsi dal 3-5-2 di Mazzarri potrebbe essere un trauma. I difensori centrali passeranno da uno schema a 3 ad uno a 2, i giocatori di fascia diventeranno terzini, le mezze punte potrebbero diventare esterni... Bisogna capire, in breve tempo, se il Napoli è compatibile a questa nuova visione di gioco e se c'è compatibilità. Una cosa è certa: Benitez ha un'attenzione maniacale per la difesa (atteggiamento simile a quello di Capello). Rafa sostiene un tipo di difesa a 4, con terzini non bloccati nel proprio ruolo ma che sappiano svolgere ruoli difensivi. Opta per 2 centrocampisti: uno che abbia funzioni tipicamente di rottura ed uno più tecnico ma entrambi molto vicini alla linea difensiva in caso di necessità. Piazza due esterni offensivi ma non predilige le punte vere e proprie, talvolta sceglie due centrocampisti adattati. Armero, ad esempio, potrebbe essere la sua soluzione preferita e sicuramente lo utilizzerebbe come ala sinistra con un terzino alle spalle. Rafa punta sempre su un trequartista dietro un'unica punta centrale e Cavani potrebbe in questo caso essere l'ideale per l'appunto! Hamsik, secondo il modulo Benitez, potrà fare sia il playmaker che il suggeritore. Riusciranno i nostri eroi ad interpretare la filosofia del nuovo allenatore?





Marika Fruscio



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MARIKANAPOLI, Marika Fruscio: "Benitez, il futuro del Napoli tra nomi roboanti e nuovi schemi"

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27/05/2013 - 09:00


NAPOLI - E' lui: Rafael Benitez, Rafa per gli amici, il successore di Mazzarri sulla panchina del Napoli. Benitez ha un curriculum di tutto riguardo e la sua carriera brilla di suo. Ha conquistato importanti riconoscimenti, trofei ed il suo calcio ha attecchito ovunque. In Spagna ha contrastato, col suo Valencia, il grande potere del Real e del Barcellona mentre in Inghilterra è riuscito a vincere l'Europa League col Chelsea. Rafa è anche l'uomo della Champions con il Liverpool e della Coppa intercontinentale con l'Inter. Il Napoli ha scelto Benitez, uno dei personaggi più autorevoli tra gli allenatori e questo fa ben sperare per il futuro e soprattutto per l'imminente campagna acquisti. Rafa Benitez sulla panchina azzurra è la testimonianza che il progetto De Laurentis è destinato a crescere. Sicuramente il nuovo tecnico ha avuto tutte le garanzie necessarie per poter lavorare al meglio e quindi con la possibilita' di scegliere un organico di alto livello, competitivo per affrontare i due grandi impegni stagionali, la Champions ed il campionato. Benitez in panchina potrebbe (e tale ipotesi non è da escludere) far cambiare idea a Cavani. Ma in caso di cessioni eccellenti, Benitez saprebbe sicuramente come comportarsi e arruolerebbe talenti altrettanto importanti. Già si vociferano nomi di gran spessore come Torres e Dzeko. Due giocatori d.o.c , dalla garanzia internazionale indiscussa! Anche tra i tifosi azzurri Rafa riscuote già grande stima e fiducia sia per la sua cultura calcistica e sia per il suo curriculum. Il tecnico spagnolo è un uomo duttile, capace di rapportarsi alle esigenze del club e guarda con molto interesse il settore giovanile. E' stato anche giocatore e quindi ha vissuto l'esperienza pratica del campo. Ex centrocampista e difensore, non riesce ad entrare a pieno titolo al Real ma ha orbitato tra le squadre satellite come il Castilla. La sua carriera di calciatore però non duro' molto a causa di un infortunio al ginocchio. Per tale motivo e per amore per il calcio decise di porre fine alla sua carriera di calciatore per dedicarsi a quella di allenatore, studiando pertanto all'INEF di Madrid (facoltà ad indirizzo sportivo). De Laurentis conosce bene Rafael Benitez? Vi rivelo qualche notizia a riguardo... E' un tipo tosto Rafa, uno che non le manda di certo a dire. A livello calcistico ha le idee fin troppo chiare e non si lascia condizionare da nessuno. Punta sempre in alto, al di sopra anche delle sue possibilità, ed ha grandi pretese. E' un allenatore molto preciso sia dal punto di vista tecnico che organizzativo: a lui spetta il compito di individuare e pretendere, di conseguenza, determinati giocatori. Chiede espressamente garanzie sia sull'organico a disposizione e sia sullo staff. Vorrei, a tal riguardo, ricordare il motivo per cui abbandonò l'Inter. In sede di stipula del contratto con i neroazzurri, Benitez chiese a Moratti garanzie tecniche ed alcuni giocatori, che poi non arrivarono. Rafa lo fece presente al presidente, fece le valige e lasciò la società, rinunciando all'oneroso contratto pluriennale che lo legava alla società meneghina. Al contrario di Benitez, Mazzarri è riuscito a mandare giù bocconi amari e richieste mai esaudite evidentemente solo per amore dei soldi. Ora bisogna vedere se il presidente De Laurentis sia in grado di accontentare e di mantenere le promesse fatte a sua maestà Benitez sul fronte giocatori, staff e ingaggio. Un'altra incognita su cui riflettere è Il metodo che utilizzerà Benitez ed il modulo proposto in campo. Le strategie ed i moduli adottati dallo spagnolo potrebbero non combaciare con gli schemi mazzarriani (e cosi sarà sicuramente!). Molti azzurri potrebbero non adattarsi alle nuove direttive ed al nuovo metodo. Allontanarsi dal 3-5-2 di Mazzarri potrebbe essere un trauma. I difensori centrali passeranno da uno schema a 3 ad uno a 2, i giocatori di fascia diventeranno terzini, le mezze punte potrebbero diventare esterni... Bisogna capire, in breve tempo, se il Napoli è compatibile a questa nuova visione di gioco e se c'è compatibilità. Una cosa è certa: Benitez ha un'attenzione maniacale per la difesa (atteggiamento simile a quello di Capello). Rafa sostiene un tipo di difesa a 4, con terzini non bloccati nel proprio ruolo ma che sappiano svolgere ruoli difensivi. Opta per 2 centrocampisti: uno che abbia funzioni tipicamente di rottura ed uno più tecnico ma entrambi molto vicini alla linea difensiva in caso di necessità. Piazza due esterni offensivi ma non predilige le punte vere e proprie, talvolta sceglie due centrocampisti adattati. Armero, ad esempio, potrebbe essere la sua soluzione preferita e sicuramente lo utilizzerebbe come ala sinistra con un terzino alle spalle. Rafa punta sempre su un trequartista dietro un'unica punta centrale e Cavani potrebbe in questo caso essere l'ideale per l'appunto! Hamsik, secondo il modulo Benitez, potrà fare sia il playmaker che il suggeritore. Riusciranno i nostri eroi ad interpretare la filosofia del nuovo allenatore?





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