NAPOLI - Torino-Napoli e' senza dubbio l'apoteosi del calcio spettacolo. Emozioni a raffica, tachicardie e tanta sportività ad alto livello. Il Napoli ha dimostrato di avere gli attributi giusti per affrontare la Champions e mantiene saldo il secondo posto. Mazzarri, col modulo 3-4-1-2, schiera il tridente Pandev, Hamsik, Insigne. Cavani parte dalla panchina, gremita per l'occasione (rara) di fotografi. C'è da dire che il Napoli parte leggermente in svantaggio rispetto al Toro, in quanto sono ben 13 gli azzurri reduci dall'impegno nelle rispettive Nazionali. Il Torino, invece, si avvale di giocatori freschi, concentrati soprattutto a centrocampo, dove le incursioni e le ripartenze azzurre sono particolarmente pericolose. La squadra di Ventura, col modulo 4-4-2, ha un approccio subito offensivo. Barreto apre le danze con un iniziativa pericolosa, approfittando della poco solida difesa partenopea. Il Napoli dei primi minuti non riesce a trovare il giusto assetto in campo e subisce la pressione del Toro che risulta invece veloce a tutto campo e preciso nelle verticalizzazioni. I ragazzi di Ventura sfruttano molto il centrocampo, fanno girare bene la palla e sorprendono gli azzurri con ripartenze ed inserimenti. Ma nel miglior momento del Toro, il Napoli riesce a trovare il vantaggio con Dzemaili. Lo svizzero, ex granata, grazie ad un'ottima intuizione, riesce dalla distanza a scagliare una fucilata che spiazza Gillet a mezza altezza. Un tiro dalla precisione chirurgica direi! Il Torino sembra aver preso un vero e proprio contraccolpo psicologico; non riesce più a costruire, perde palloni a centrocampo e subisce un SUPER NAPOLI. Gli azzurri, scatenati, spingono e cercano il raddoppio ,sfruttando bene i calci piazzati, le ripartenze, l'intuito geniale di Hamsik ed il binomio Behrami-Dzemaili a centrocampo. Ma il gioco del calcio è imprevedibile. Nel miglior momento del Napoli, il Toro al 29' riesce a trovare il pareggio grazie ad un'ottima giocata di Barreto. L'attaccate granata, come un rapace, prende possesso palla e sorprende Rosati. La bravura e la professionalità di Barreto non si discutono, ma gran parte del merito va alla distrazione ed alla "leggerezza" della difesa partenopea in occasione del calcio d'angolo che ha dato vita alla manovra fortuita. Il pareggio ha sollevato lo spirito dei granata che addirittura riescono, per un tot di tempo, a chiudere il Napoli nella propria metà campo. I ragazzi di Ventura riprestinano una certa egemonia in campo, cercando astutamente di far allargare i partenopei al fine di guadagnare spazi utili alla manovra (e ci riesce svariate volte). Ironia della sorte, il Napoli riesce a guadagnare un rigore per brutto fallo su Maggio. L'incarico viene dato ad Hamsik che non riesce però a confezionare il vantaggio; il tiro è troppo lento e prevedibile. Gillet dice no a Marechiaro. Hamsik purtroppo ha precedenti negativi dal dischetto. Tale sbaglio fa rimpiangere non poco i piedi di Cavani. Il secondo tempo è un susseguirsi di goal e di occasioni. Mazzarri ripropone lo stesso schieramento, pronti, via! Il Napoli va subito a segno ancora con Dzemaili che sorprende tutti con un bolide angolatissimo. Gran parte del merito va ad Hamsik che lo ha servito con un assist preciso e ragionato. Il tenore, dopo un inizio incerto, si rivela una pedina fondamentale per la manovra azzurra. Grande stratega ed ispiratore, il leader slovacco riesce addirittura a far partire l'azione dalla difesa. Un vero genio! Le due squadre cercano di potenziare il proprio organico con una serie di cambi che sono stati effettivamente decisivi ai fini del risultato. Il Toro opta per il 4-2-4 offensivo, inserendo Meggiorini, Masiello e Jonathas, e sfruttando al massimo l'operato di Cerci a centrocampo. Quest'ultimo, degno di nota, è il vero ispiratore del Toro; punta, attacca e crea panico. Nelle file del Napoli entrano Armero, Cavani ed infine Rolando," utilizzato" da Mazzarri soprattutto come stabilizzatore e per il buon possesso palla. L'esordio in campo di Cavani provoca un penality al Napoli; il fallo di mano fischiato da Giannoccaro permette al Toro di portarsi in vantaggio. E' Jonathas a ristabilire la parità, nonostante Rosati abbia intuito la traiettoria del tiro. L'ingresso del Matador sbilancia inizialmente la squadra in avanti mentre Insigne aveva reso l'organico piu abbottonato. Ed è proprio per questo motivo che gli azzurri subiscono, provvisoriamente il vantaggio granata. Meggiorini sigla il 3-2, approfittando dello sbaglio di Britos e, a monte, della leggerezza di Gamberini che non ha allontanato la palla dall area. E' comunque un risultato effimero e di breve durata; nell'ultimo quarto d'ora il campo si tinge d'azzurro e la partita è dominata dal Napoli. Dzemaili, voto 10, realizza la tripletta, sfoderando un destro imprendibile. Lasciato solo e bravo comunque a smarcarsi, lo svizzero interpreta bene il suggerimento di Zuniga. Quest'ultimo ha svolto un'ottima partita avvalendosi di ripartenze feroci ed insidiosissime. Zu Zu ha prodotto gioco, invenzioni strategiche ed ha tolto fiato soprattutto a D'Ambrosio. A togliere ulteriore fiato ci ha pensato poi Behrami. Lo svizzero, ottimo come mediano e centrocampista, è andato a "mordere" tutti, limitando ogni tentativo di manovra degli avversari. Le due ciliegine finali sulla torta le mette Cavani, che si fa perdonare del rigore concesso al Toro. Il Matador sigla i 2 goal che permettono al Napoli di mantenere saldo il 2' posto, risistemando il Milan nella sua posizione originaria. Il 4-3 ed il 5-3 sono stati goal a dir poco magistrali, che hanno lasciato a bocca aperta lo stesso Ventura, incredulo! Edinson insacca inizialmente il pallone con un bolide preciso a fil di palo e poi, non contento di aver utilizzato solo i piedi, sorprende Gillet con un colpo di testa su cross di Armero, lasciato libero sulla sinistra. Una famosa citazione recita: "Quando i piedi sono strettamente correlati al cervello... nascono i migliori capolavori!". BUONA PASQUETTA GUAGLIO'! Ora si che si può dire...
Marika Fruscio
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
01/04/2013 - 09:00
NAPOLI - Torino-Napoli e' senza dubbio l'apoteosi del calcio spettacolo. Emozioni a raffica, tachicardie e tanta sportività ad alto livello. Il Napoli ha dimostrato di avere gli attributi giusti per affrontare la Champions e mantiene saldo il secondo posto. Mazzarri, col modulo 3-4-1-2, schiera il tridente Pandev, Hamsik, Insigne. Cavani parte dalla panchina, gremita per l'occasione (rara) di fotografi. C'è da dire che il Napoli parte leggermente in svantaggio rispetto al Toro, in quanto sono ben 13 gli azzurri reduci dall'impegno nelle rispettive Nazionali. Il Torino, invece, si avvale di giocatori freschi, concentrati soprattutto a centrocampo, dove le incursioni e le ripartenze azzurre sono particolarmente pericolose. La squadra di Ventura, col modulo 4-4-2, ha un approccio subito offensivo. Barreto apre le danze con un iniziativa pericolosa, approfittando della poco solida difesa partenopea. Il Napoli dei primi minuti non riesce a trovare il giusto assetto in campo e subisce la pressione del Toro che risulta invece veloce a tutto campo e preciso nelle verticalizzazioni. I ragazzi di Ventura sfruttano molto il centrocampo, fanno girare bene la palla e sorprendono gli azzurri con ripartenze ed inserimenti. Ma nel miglior momento del Toro, il Napoli riesce a trovare il vantaggio con Dzemaili. Lo svizzero, ex granata, grazie ad un'ottima intuizione, riesce dalla distanza a scagliare una fucilata che spiazza Gillet a mezza altezza. Un tiro dalla precisione chirurgica direi! Il Torino sembra aver preso un vero e proprio contraccolpo psicologico; non riesce più a costruire, perde palloni a centrocampo e subisce un SUPER NAPOLI. Gli azzurri, scatenati, spingono e cercano il raddoppio ,sfruttando bene i calci piazzati, le ripartenze, l'intuito geniale di Hamsik ed il binomio Behrami-Dzemaili a centrocampo. Ma il gioco del calcio è imprevedibile. Nel miglior momento del Napoli, il Toro al 29' riesce a trovare il pareggio grazie ad un'ottima giocata di Barreto. L'attaccate granata, come un rapace, prende possesso palla e sorprende Rosati. La bravura e la professionalità di Barreto non si discutono, ma gran parte del merito va alla distrazione ed alla "leggerezza" della difesa partenopea in occasione del calcio d'angolo che ha dato vita alla manovra fortuita. Il pareggio ha sollevato lo spirito dei granata che addirittura riescono, per un tot di tempo, a chiudere il Napoli nella propria metà campo. I ragazzi di Ventura riprestinano una certa egemonia in campo, cercando astutamente di far allargare i partenopei al fine di guadagnare spazi utili alla manovra (e ci riesce svariate volte). Ironia della sorte, il Napoli riesce a guadagnare un rigore per brutto fallo su Maggio. L'incarico viene dato ad Hamsik che non riesce però a confezionare il vantaggio; il tiro è troppo lento e prevedibile. Gillet dice no a Marechiaro. Hamsik purtroppo ha precedenti negativi dal dischetto. Tale sbaglio fa rimpiangere non poco i piedi di Cavani. Il secondo tempo è un susseguirsi di goal e di occasioni. Mazzarri ripropone lo stesso schieramento, pronti, via! Il Napoli va subito a segno ancora con Dzemaili che sorprende tutti con un bolide angolatissimo. Gran parte del merito va ad Hamsik che lo ha servito con un assist preciso e ragionato. Il tenore, dopo un inizio incerto, si rivela una pedina fondamentale per la manovra azzurra. Grande stratega ed ispiratore, il leader slovacco riesce addirittura a far partire l'azione dalla difesa. Un vero genio! Le due squadre cercano di potenziare il proprio organico con una serie di cambi che sono stati effettivamente decisivi ai fini del risultato. Il Toro opta per il 4-2-4 offensivo, inserendo Meggiorini, Masiello e Jonathas, e sfruttando al massimo l'operato di Cerci a centrocampo. Quest'ultimo, degno di nota, è il vero ispiratore del Toro; punta, attacca e crea panico. Nelle file del Napoli entrano Armero, Cavani ed infine Rolando," utilizzato" da Mazzarri soprattutto come stabilizzatore e per il buon possesso palla. L'esordio in campo di Cavani provoca un penality al Napoli; il fallo di mano fischiato da Giannoccaro permette al Toro di portarsi in vantaggio. E' Jonathas a ristabilire la parità, nonostante Rosati abbia intuito la traiettoria del tiro. L'ingresso del Matador sbilancia inizialmente la squadra in avanti mentre Insigne aveva reso l'organico piu abbottonato. Ed è proprio per questo motivo che gli azzurri subiscono, provvisoriamente il vantaggio granata. Meggiorini sigla il 3-2, approfittando dello sbaglio di Britos e, a monte, della leggerezza di Gamberini che non ha allontanato la palla dall area. E' comunque un risultato effimero e di breve durata; nell'ultimo quarto d'ora il campo si tinge d'azzurro e la partita è dominata dal Napoli. Dzemaili, voto 10, realizza la tripletta, sfoderando un destro imprendibile. Lasciato solo e bravo comunque a smarcarsi, lo svizzero interpreta bene il suggerimento di Zuniga. Quest'ultimo ha svolto un'ottima partita avvalendosi di ripartenze feroci ed insidiosissime. Zu Zu ha prodotto gioco, invenzioni strategiche ed ha tolto fiato soprattutto a D'Ambrosio. A togliere ulteriore fiato ci ha pensato poi Behrami. Lo svizzero, ottimo come mediano e centrocampista, è andato a "mordere" tutti, limitando ogni tentativo di manovra degli avversari. Le due ciliegine finali sulla torta le mette Cavani, che si fa perdonare del rigore concesso al Toro. Il Matador sigla i 2 goal che permettono al Napoli di mantenere saldo il 2' posto, risistemando il Milan nella sua posizione originaria. Il 4-3 ed il 5-3 sono stati goal a dir poco magistrali, che hanno lasciato a bocca aperta lo stesso Ventura, incredulo! Edinson insacca inizialmente il pallone con un bolide preciso a fil di palo e poi, non contento di aver utilizzato solo i piedi, sorprende Gillet con un colpo di testa su cross di Armero, lasciato libero sulla sinistra. Una famosa citazione recita: "Quando i piedi sono strettamente correlati al cervello... nascono i migliori capolavori!". BUONA PASQUETTA GUAGLIO'! Ora si che si può dire...
Marika Fruscio
Napoli Magazine
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