MARIKANAPOLI
MARIKANAPOLI, Marika Fruscio: "Pareggio amaro e sfortunato"
18.02.2013 13:58 di Napoli Magazine


NAPOLI - Uno 0-0 che non piace a nessuno. Il Napoli doveva vincere. Non ha saputo approfittare della sconfitta della Juve per accorciare le distanze. E' amarezza, malinconia quella che si può scorgere negli occhi dei 50mila tifosi accorsi a Fuorigrotta per l'occasione. A fine partita solo fischi e tanta delusione. Lo stesso Mazzarri, rimasto in camicia fino alla fine, non ha lasciato alcuna dichiarazione e si è chiuso in un silenzio tombale che non ha bisogno di spiegazioni. Nei primi minuti di gioco il Napoli sembra fare la partita, proponendo un buon fraseggio stretto ed una discreta costruzione del gioco, ma poi si è lasciato travolgere dalla tensione e dallo stress da prestazione. Col passare dei minuti la squadra di Mazzarri ha perso l'ispirazione e l'intelligenza di gioco, non riuscendo più a dare smalto alla partita e a spostare avanti il baricentro. Si notano parecchie difficoltà soprattutto in fase conclusiva e ciò è dovuto ad una concreta mancanza di precisione, soprattutto dei tenori. Basta pensare a Cavani, che non segna da 3 partite. Il Matador non ha brillato e si è dimostrato lento e prevedibile sotto porta. Insigne, nonostante le buone iniziative (finchè le forze lo sostengono), sbaglia da fuori area. La Samp del primo tempo riesce ad interpretare bene la partita e gestisce bene lo smarrimento partenopeo. Risponde con un buon pressing ed intraprende buone ed alle volte pericolose ripartenze. Riesce a mettere sotto pressione il Napoli, costruendo di più e dimostrando una migliore qualità di gioco. I blucerchiati più volte son riusciti ad essere davvero pericolosi, recuperando palloni ed intraprendendo contropiedi insidiosi. Buoni, direi, anche gli affondi. La ripresa vede come protagonisti gli azzurri che, probabilmente stimolati da Mazzarri, cercano di reagire ad un brutto primo tempo. Il tecnico toscano impone un 4-3-3 e tale manovra sprona probabilmente la squadra che tenta di far girare la palla in maniera rapida ed adeguata. Il Napoli comunque fa fatica ad entrare in area avversaria ed a finalizzare l'azione, nonostante una Samp che nel secondo tempo ha diminuito i ritmi. La squadra di Rossi subisce, lascia campo ma non indietreggia sia fisicamente che moralmente. Si muove puntuale, con lucida interpretazione, con un "signor"pressing, costringendo il Napoli nella propria metà campo. Gli azzurri, nonostante la loro forza di volontà, sembrano stanchi e le rifiniture risultano imprecise. Il palo di Hamsik sembra una maledizione e Cannavaro sfuma un'occasione con un diagonale poco preciso che finisce sul fondo. La scivolata di Cavani non trova la giusta conclusione ed i vari tentativi a seguire hanno il sapore di sfortuna. Di rimbalzo, anche la Samp non ha trovato nelle occasioni la chiave giusta per sorprendere. De Sanctis e si è limitato a difendere la propria area dai continui attacchi. Lo 0-0 pesa tanto. E' stata una sconfitta. Mi ritiro per deliberare.





Marika Fruscio



Napoli Magazine



Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com


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MARIKANAPOLI, Marika Fruscio: "Pareggio amaro e sfortunato"

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18/02/2013 - 13:58


NAPOLI - Uno 0-0 che non piace a nessuno. Il Napoli doveva vincere. Non ha saputo approfittare della sconfitta della Juve per accorciare le distanze. E' amarezza, malinconia quella che si può scorgere negli occhi dei 50mila tifosi accorsi a Fuorigrotta per l'occasione. A fine partita solo fischi e tanta delusione. Lo stesso Mazzarri, rimasto in camicia fino alla fine, non ha lasciato alcuna dichiarazione e si è chiuso in un silenzio tombale che non ha bisogno di spiegazioni. Nei primi minuti di gioco il Napoli sembra fare la partita, proponendo un buon fraseggio stretto ed una discreta costruzione del gioco, ma poi si è lasciato travolgere dalla tensione e dallo stress da prestazione. Col passare dei minuti la squadra di Mazzarri ha perso l'ispirazione e l'intelligenza di gioco, non riuscendo più a dare smalto alla partita e a spostare avanti il baricentro. Si notano parecchie difficoltà soprattutto in fase conclusiva e ciò è dovuto ad una concreta mancanza di precisione, soprattutto dei tenori. Basta pensare a Cavani, che non segna da 3 partite. Il Matador non ha brillato e si è dimostrato lento e prevedibile sotto porta. Insigne, nonostante le buone iniziative (finchè le forze lo sostengono), sbaglia da fuori area. La Samp del primo tempo riesce ad interpretare bene la partita e gestisce bene lo smarrimento partenopeo. Risponde con un buon pressing ed intraprende buone ed alle volte pericolose ripartenze. Riesce a mettere sotto pressione il Napoli, costruendo di più e dimostrando una migliore qualità di gioco. I blucerchiati più volte son riusciti ad essere davvero pericolosi, recuperando palloni ed intraprendendo contropiedi insidiosi. Buoni, direi, anche gli affondi. La ripresa vede come protagonisti gli azzurri che, probabilmente stimolati da Mazzarri, cercano di reagire ad un brutto primo tempo. Il tecnico toscano impone un 4-3-3 e tale manovra sprona probabilmente la squadra che tenta di far girare la palla in maniera rapida ed adeguata. Il Napoli comunque fa fatica ad entrare in area avversaria ed a finalizzare l'azione, nonostante una Samp che nel secondo tempo ha diminuito i ritmi. La squadra di Rossi subisce, lascia campo ma non indietreggia sia fisicamente che moralmente. Si muove puntuale, con lucida interpretazione, con un "signor"pressing, costringendo il Napoli nella propria metà campo. Gli azzurri, nonostante la loro forza di volontà, sembrano stanchi e le rifiniture risultano imprecise. Il palo di Hamsik sembra una maledizione e Cannavaro sfuma un'occasione con un diagonale poco preciso che finisce sul fondo. La scivolata di Cavani non trova la giusta conclusione ed i vari tentativi a seguire hanno il sapore di sfortuna. Di rimbalzo, anche la Samp non ha trovato nelle occasioni la chiave giusta per sorprendere. De Sanctis e si è limitato a difendere la propria area dai continui attacchi. Lo 0-0 pesa tanto. E' stata una sconfitta. Mi ritiro per deliberare.





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