NAPOLI - Lo stadio Adriatico di Pescara è stato letteralmente invaso dai tifosi azzurri, più di 5mila sugli spalti! Pescara-Napoli è stata la partita delle conferme. Il Pescara, a -8 punti dalla salvezza, tenta il miracolo nella propria arena dopo un girone di ritorno disastroso. Il continuo cambio di allenatore ha destabilizzato la squadra; Stroppa e Bergodi sono allenatori inesperti, che non sono riusciti a dare certezze e concretezza al Pescara. Lo stesso Bucchi, ct in carica, non è riuscito a ridare agli abruzzesi la giusta verve che ha caratterizzato il girone d'andata; solo sconfitte ed un solo pareggio. Il Napoli invece cerca di consolidare il secondo posto per poter respirare l'aria della Champions a pieni polmoni e libero da ogni insidia. Nei primi 15' il Pescara si è dimostrato solido e reattivo, soprattutto sull'asse Di Francesco-Caprari. Di Francesco ha mostrato un buon gioco, avvalendosi di ripartenze alquanto pericolose ed inaspettate dettate decisamente da un forte senso di orgoglio. Caprari riesce ad innescare azioni veloci e sprint soprattutto a sinistra. La difesa abruzzese, nonostante la pessima nomea (la peggiore del campionato), è stata di fondamentale importanza nel primo quarto d'ora; attenta, organizzata e capace di sventare le continue incursioni azzurre, anche grazie ad un super Pelizzoli. Quest'ultimo, il migliore in campo, ha confermato di essere un grande portiere: degne di nota la sua elevazione e l'esperienza che hanno messo a dura prova non solo i nervi del Napoli ma anche quelli della Roma e della Juve. Il bel gioco iniziale del Pescara ha costretto i partenopei a giocare di rimessa, nella propria metà campo ma tale quadro d insieme è durato poco poichè il Napoli è riuscito subito a prendere le misure. Insigne, in particolare, riesce subito ad entrare in partita a pieno ritmo, sorprendendo Pelizzoli con un tiro in diagonale (un vero e proprio tiro da biliardo!). Ma la festa azzurra dura poco poichè tale vantaggio viene prontamente annullato da Romeo (che ha condotto un arbitraggio esemplare) per posizione di offside dello stesso Insigne. Il Napoli comunque non si arrende e continua a dominare ad alti ritmi, dettando una totale egemonia in campo e costringendo il Pescara a ridimensionare il furore agonistico iniziale. Gli azzurri si dimostrano pericolosissimi, soprattutto ai 30 metri... Basta pensare alle pericolose percussioni di Dzemaili e di Insigne, che tenta il tiro piu' volte ma il suo destro risulta fuori misura e poco preciso. Il Napoli riesce a sfruttare molto le corsie esterne, costringendo l'avversario a raddoppiare sulle vie di passaggio per ostacolare le iniziative. Ma il grave errore degli abruzzesi è fondamentalmente uno: lasciare troppi spazi e libertà agli azzurri. Inler, ad esempio, è stato lasciato libero di impostare più volte l'azione e di crossare, favorendo la manovra dei suoi compagni. Insigne, indisturbato, è riuscito a coordinare il gioco e a provarci addirittura di testa sotto porta! I ragazzi di Bucchi hanno subìto molto l'intraprendenza del Napoli, soprattutto quando questo riesce ad entrare in area e a fare la differenza. Sculli e Sforzini non son riusciti ad entrare in partita; la fase offensiva è risultata scarsa, innocua e non ha impensierito un super Napoli. Solo qualche iniziativa ad opera di Sculli e di Di Francesco, dettata dallo spirito di reazione e dall'orgoglio, hanno ringalluzzito la difesa partenopea ma senza conseguenze di rilievo. La ripresa è tutta azzurra! Al 1' il Napoli trova il vantaggio con Inler che, con un potente sinistro dai 20 metri, spiazza Pelizzoli, ingannato dalla deviazione involontaria di Capuano. Il Napoli dopo il vantaggio sembra inarrestabile! Offensivissimo, soprattutto con Pandev. Il macedone, dopo un tentativo fallito per mancanza di cinismo sotto porta, sigla il 2-0. Su azione "illuminata" da Hamsik (ottimo genio, costruttore e servitore del buon gioco), Pandev riesce a sfornare un goal da manuale; protegge il pallone, lo gestisce alla meglio, si gira con grande classe ed in piena libertà imposta il tiro con una precisione chirurgica. A nulla sono serviti i tentativi del Pescara di salvare la situazione. Le manovre di Bucchi non hanno dato nessun effetto positivo. Celik, sistemato a sinistra al posto di Caprari, è entrato nel miglior momento del Napoli. Cascione, al posto di Sculli, non ha portato quel valore aggiunto in campo che tutti si aspettavano. Pelizzoli, costretto ad uscire per problemi muscolari, ha lasciato la postazione a Perin, il quale però non è stato in grado di custodire bene la porta lasciando, sul finale, onore e gloria a Dzemaili. Nelle file del Napoli, invece, fa ingresso un super Armero che rinfresca alla grande il lato sinistro, andando anche vicino al goal sfoderando un sinistro minacciosissimo. Fanno capolino anche Mesto al posto di Maggio, col ruolo di esterno, e Calaiò (accolto dai continui fischi della tifoseria abruzzese) al posto di Pandev in attacco. Il Napoli, così risistemato da Mazzarri, attacca a tutta forza, nonostante il Pescara provi ad alzare il baricentro. Buona ma sfortunata l'intesa tra Calaiò ed Insigne. La zampata finale la mette Dzemaili che con un potente destro dalla distanza centra l'angolino e spiazza Perin. Ancora una volta il Napoli dimostra di aver il miglior attacco del campionato e l'assenza di Cavani sembra non aver distratto il gruppo dal suo unico obiettivo, l'Europa che conta! Siamo sempre più vicini al nostro urlo "The Champions"! Ed io intanto lo ascolto nelle mie cuffie ed invito tutti a farlo, cliccando sul tasto play nel video allegato all'articolo. A lunedi' prossimo!
Marika Fruscio
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine
29/04/2013 - 09:00
NAPOLI - Lo stadio Adriatico di Pescara è stato letteralmente invaso dai tifosi azzurri, più di 5mila sugli spalti! Pescara-Napoli è stata la partita delle conferme. Il Pescara, a -8 punti dalla salvezza, tenta il miracolo nella propria arena dopo un girone di ritorno disastroso. Il continuo cambio di allenatore ha destabilizzato la squadra; Stroppa e Bergodi sono allenatori inesperti, che non sono riusciti a dare certezze e concretezza al Pescara. Lo stesso Bucchi, ct in carica, non è riuscito a ridare agli abruzzesi la giusta verve che ha caratterizzato il girone d'andata; solo sconfitte ed un solo pareggio. Il Napoli invece cerca di consolidare il secondo posto per poter respirare l'aria della Champions a pieni polmoni e libero da ogni insidia. Nei primi 15' il Pescara si è dimostrato solido e reattivo, soprattutto sull'asse Di Francesco-Caprari. Di Francesco ha mostrato un buon gioco, avvalendosi di ripartenze alquanto pericolose ed inaspettate dettate decisamente da un forte senso di orgoglio. Caprari riesce ad innescare azioni veloci e sprint soprattutto a sinistra. La difesa abruzzese, nonostante la pessima nomea (la peggiore del campionato), è stata di fondamentale importanza nel primo quarto d'ora; attenta, organizzata e capace di sventare le continue incursioni azzurre, anche grazie ad un super Pelizzoli. Quest'ultimo, il migliore in campo, ha confermato di essere un grande portiere: degne di nota la sua elevazione e l'esperienza che hanno messo a dura prova non solo i nervi del Napoli ma anche quelli della Roma e della Juve. Il bel gioco iniziale del Pescara ha costretto i partenopei a giocare di rimessa, nella propria metà campo ma tale quadro d insieme è durato poco poichè il Napoli è riuscito subito a prendere le misure. Insigne, in particolare, riesce subito ad entrare in partita a pieno ritmo, sorprendendo Pelizzoli con un tiro in diagonale (un vero e proprio tiro da biliardo!). Ma la festa azzurra dura poco poichè tale vantaggio viene prontamente annullato da Romeo (che ha condotto un arbitraggio esemplare) per posizione di offside dello stesso Insigne. Il Napoli comunque non si arrende e continua a dominare ad alti ritmi, dettando una totale egemonia in campo e costringendo il Pescara a ridimensionare il furore agonistico iniziale. Gli azzurri si dimostrano pericolosissimi, soprattutto ai 30 metri... Basta pensare alle pericolose percussioni di Dzemaili e di Insigne, che tenta il tiro piu' volte ma il suo destro risulta fuori misura e poco preciso. Il Napoli riesce a sfruttare molto le corsie esterne, costringendo l'avversario a raddoppiare sulle vie di passaggio per ostacolare le iniziative. Ma il grave errore degli abruzzesi è fondamentalmente uno: lasciare troppi spazi e libertà agli azzurri. Inler, ad esempio, è stato lasciato libero di impostare più volte l'azione e di crossare, favorendo la manovra dei suoi compagni. Insigne, indisturbato, è riuscito a coordinare il gioco e a provarci addirittura di testa sotto porta! I ragazzi di Bucchi hanno subìto molto l'intraprendenza del Napoli, soprattutto quando questo riesce ad entrare in area e a fare la differenza. Sculli e Sforzini non son riusciti ad entrare in partita; la fase offensiva è risultata scarsa, innocua e non ha impensierito un super Napoli. Solo qualche iniziativa ad opera di Sculli e di Di Francesco, dettata dallo spirito di reazione e dall'orgoglio, hanno ringalluzzito la difesa partenopea ma senza conseguenze di rilievo. La ripresa è tutta azzurra! Al 1' il Napoli trova il vantaggio con Inler che, con un potente sinistro dai 20 metri, spiazza Pelizzoli, ingannato dalla deviazione involontaria di Capuano. Il Napoli dopo il vantaggio sembra inarrestabile! Offensivissimo, soprattutto con Pandev. Il macedone, dopo un tentativo fallito per mancanza di cinismo sotto porta, sigla il 2-0. Su azione "illuminata" da Hamsik (ottimo genio, costruttore e servitore del buon gioco), Pandev riesce a sfornare un goal da manuale; protegge il pallone, lo gestisce alla meglio, si gira con grande classe ed in piena libertà imposta il tiro con una precisione chirurgica. A nulla sono serviti i tentativi del Pescara di salvare la situazione. Le manovre di Bucchi non hanno dato nessun effetto positivo. Celik, sistemato a sinistra al posto di Caprari, è entrato nel miglior momento del Napoli. Cascione, al posto di Sculli, non ha portato quel valore aggiunto in campo che tutti si aspettavano. Pelizzoli, costretto ad uscire per problemi muscolari, ha lasciato la postazione a Perin, il quale però non è stato in grado di custodire bene la porta lasciando, sul finale, onore e gloria a Dzemaili. Nelle file del Napoli, invece, fa ingresso un super Armero che rinfresca alla grande il lato sinistro, andando anche vicino al goal sfoderando un sinistro minacciosissimo. Fanno capolino anche Mesto al posto di Maggio, col ruolo di esterno, e Calaiò (accolto dai continui fischi della tifoseria abruzzese) al posto di Pandev in attacco. Il Napoli, così risistemato da Mazzarri, attacca a tutta forza, nonostante il Pescara provi ad alzare il baricentro. Buona ma sfortunata l'intesa tra Calaiò ed Insigne. La zampata finale la mette Dzemaili che con un potente destro dalla distanza centra l'angolino e spiazza Perin. Ancora una volta il Napoli dimostra di aver il miglior attacco del campionato e l'assenza di Cavani sembra non aver distratto il gruppo dal suo unico obiettivo, l'Europa che conta! Siamo sempre più vicini al nostro urlo "The Champions"! Ed io intanto lo ascolto nelle mie cuffie ed invito tutti a farlo, cliccando sul tasto play nel video allegato all'articolo. A lunedi' prossimo!
Marika Fruscio
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